lunedì 18 giugno 2018

Raffaella Carrà, la signora della tv compie 75 anni





di FRANCESCO TRONCARELLI
Il compleanno di Nostra signora della televisione. Una lunga carriera di successi da “Canzonissima” a “The Voice”. Grande professionista, autoironica e benvoluta da tutti, ha venduto milioni di dischi ed è stata la prima a mostrare l’ombelico col “Tuca tuca” ballato con Alberto Sordi


Raffaella Carrà compie gli anni, sulla sua torta ci sono 75 candeline. Carramba che sorpresa! È il caso proprio di dirlo. Sembra incredibile infatti che un’icona senza tempo come lei, abbia raggiunto un età che per molti è sinonimo di tranquilla pensione, ed è ancora più incredibile dopo averla vista dimenarsi sulle note del remix del suo “A far l’amore” realizzato da Bob Sinclair, ma l’anagrafe non mente. E racconta della bellezza di settantacinque primavere portate col fascino e la verve di sempre, per la più amata dagli italiani, la vera e autentica più amata da “Trieste in giù”, proprio come quella cucina che reclamizzava.

75 anni ballando dunque, 75 anni sotto i riflettori e davanti al pubblico, 75 anni col caschetto biondo platinato in perenne movimento ma che torna immediatamente a posto (inventato per lei dai Vergottini di Milano). 75 anni da Carrà, ovvero da attrice (da Mastroianni a Frank Sinatra passando per Little Tony), cantante (“Ma che musica”, “Chissà se va”, “Tanti auguri”, “Ballo ballo”, “Rumore”, “Fiesta”) con milioni di copie vendute e 14 dischi d’oro, conduttrice, showgirl.

Bolognese, cresciuta a piadine a Bellaria nel bar della madre, Raffaella Maria Roberta Pelloni in arte Carrà e per tutti semplicemente Raffa,  ha cominciato col ballo giovanissima con la mitica insegnante Jia Ruskaja, da qui il rigore nell’approccio al lavoro, ha proseguito col cinema, diplomandosi al Centro Sperimentale ma ha sfondato con la televisione sino a diventarne uno dei volti più noti e applauditi dal grande pubblico e praticamente la regina.

Dal debutto come primadonna nello show “Io, Agata e tu” insieme al maestro Nino Taranto e a fianco di Nino Ferrer nel ’69 è stato tutto un crescendo di consensi e affermazioni. “Canzonissime” con Corrado e “Milleluci” con Mina nella tv in bianco e nero e monopolista di Mamma Rai, per poi proseguire nel colore di “Fantastico” , “Domenica in”, Sanremo, Eurofestival e tanti show del sabato sera anche alla corte di Sua Emittenza.

La  prima a far vedere l’ombelico in tv con il celebre “Tuca tuca”, lanciato con Enzo Paolo Turchi ed elevato alla massima potenza nell’esecuzione con Alberto Sordi (1971), la prima a condurre un programma a mezzogiorno tra fagioli da indovinare e miracoli davanti al video con “Pronto, Raffaella?” (1983), la prima con un varietà condito da storie di gente comune e una schiera di aitanti valletti di contorno con le varie edizioni di “Carramba, che sorpresa” e  “Carramba che fortuna”, negli anni Novanta e oltre.


Raffaella è l'unica donna che è stata capace negli anni a tenere testa ai mostri sacri della tv come Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Corrado e Alighiero Noschese. E a giocare alla pari con una star del calibro di Mina (nell'indimenticabile "Milleluci").

Insomma Raffa, sempre Raffa, fortissimamente Raffa. Ieri come oggi, la Carrà è sempre stata sé stessa e soprattutto un numero uno. Un’artista autoironica e mai volgare, sensibile e solare, grande professionista e rispettosa del pubblico, capace di reinventarsi sempre e di non stancare mai, più moderna e vitale di tante “colleghe” più  giovani. Una donna che ha avuto tre grandi amori nella sua vita: Boncompagni, Japino e il lavoro. Sono lontani i tempi di "Fantastico" o del Festival di Sanremo o del più recente "The Voice", la signora della tv, ora ha scelto di "ritirarsi".

 Lontano dai social e dalla vita mondana preferisce trascorrere il suo tempo nella casa all'Argentario, giocando a tresette e cucinando per gli amici. Per tutto questo, è un personaggio del mondo dello spettacolo benvoluto da tutti. Vip e nip. Per tutto questo, farle gli auguri è il minimo. Se li merita senza se e senza ma. E allora buon compleanno Raffaella, cento di questi giorni. Tanto non li dimostri.

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