lunedì 11 novembre 2019

Peppino di Capri, ecco il nuovo album

di FRANCESCO TRONCARELLI
 

Bagno di folla per l'artista alla Feltrinelli di Napoli per la presentazione del nuovo Cd. Dieci inediti fra tradizione e nuove sonorità con la sorpresa di un pezzo in inglese alla Sinatra


Luci spente, silenzio in sala, un riflettore illumina Peppino di Capri al piano e lui, emozionato e ad occhi chiusi sussura "Balliamo, è da tanto tempo che non lo facciamo". Così, con l'omaggio all'amico Fred Bongusto è iniziato l'instore dello chansonnier napoletano alla Feltrinelli di Napoli. Un tributo sentito che ha confermato la sua signorilità e il suo essere partecipe nel modo più consono e diretto a un dispiacere provato da tutti.

Ma l'umanità di questo cantante è nota come la sua classe d'artista di razza che ha anticipato e cavalcato mode e modi restando sempre al passo coi tempi con la sua musica coinvolgente e la sua voce inconfondibile che col tempo è migliorata, profonda e avvolgente da grande crooner.

Caratteristiche che si possono riscontrare nel nuovo album "Mister Peppino di Capri" appena pubblicato e che chi scrive ha avuto modo di presentare nel megastore napoletano insieme al suo interprete, in un piacevole ed interessante incontro davanti a un parterre entusiasta (tutto esaurita la sala grande con posti in piedi e persone assiepate addirittura sulle scale d'accesso) che non si perso una nota e una parola del tutto.


Due ore di musica e racconto su come è nato l'album, alternati all'ascolto dei pezzi in anteprima e a riferimenti ed aneddoti sulla sua carriera che abbiamo ripercorso per la soddisfazione dei fan e con il contributo di autori del calibro di Salvatore De Pasquale, nel mondo dello spettacolo noto a tutti come Depsa e il maestro Mimmo di Francia, autori tra i tanti brani per lui, di "Champagne" il brano divenuto la signature song di Peppino di Capri e che hanno firmato due pezzi del nuovo album.

Un disco bello che colpisce al primo scolto e che alterna ballad romantiche e dalla melodia accattivante ("Barcellona 36" di Bobocic e "Alianti" di Buongiovanni e Hueber) a pezzi ritmati secondo sonorità più attuali (il pezzo firmato dagli Audio 2), brani al tempo di samba ("Amica mia" di Di Gennaro e Serretta) a canzoni che ti entrano dentro come la struggente "Vorrei rivivere" scritta dal bravo Francesco Serino che apre il Cd, ispirata chiaramente alla vicenda umana del suo interprete, che non a caso ha voluto dedicare alla moglie Giuliana scomparsa recentemente questo lavoro che lei aveva visto delinearsi in fase di progettazione.

L'album è nato sulla scia dei due sold out al Teatro San Carlo per i 60 anni di carriera dell'artista napoletano e dimostra che Peppino, nonostante i capelli bianchi, come ricorda in una delle canzoni, sia sempre sul pezzo, capace di essere al passo coi tempi non solo nelle musiche che ha composto ma anche nei testi ("L'ultima stella" nata dopo un selfie in Piazzetta a Capri), e naturalmente anche nella incisione, curando con passione artigianale, arrangiamenti, programmazione e registrazione. Di Capri insomma mette il cuore in quello che fa e i risultati si vedono. E si sentono soprattutto.


Come nel pezzo firmato da Francesco Scotto Rosato "L'ammore fa accussì", dove si rivive l'atmosfera da piano bar e di quelle stagioni in cui la notte faceva da sfondo ad innamoramenti e amori che in tanti hanno vissuto e che molti vorrebbero rivivere.

Il cuore poi Di Capri lo mette nel brano che Depsa gli ha voluto regalare (il 52/simo brano per lui!) e alla loro città, una canzone che è una piccola gemma destinata a illuminare la nostra musica leggera e scaldare i cuori di chi ama la poesia in musica: "L'ammore è nato a Napule". Un titolo che è un manifesto dell'amore nei confronti di una città da sempre palcoscenico della vita e dei sentimenti che la animano.

Ultimo, ma non l'ultimo pezzo del Cd, un brano di ampio respiro, alla Sinatra, supportato da una musica molto trascinante composta proprio da lui, Giuseppe Faiella, il nome con cui è registarto all'anagrafe di Capri il nostro interprete, e che a sorpresa viene cantata in inglese, s'intitola "You".


Un ritorno alle origini per Peppino, quando incideva i primi brani in questa lingua facendo colpo sui giovani degli anni 60 ma soprattutto un recupero di un brano che da tempo non eseguiva nei concerti ed esibizioni varie. "You" infatti è la versione riarrangiata e appunto in inglese di "Tu" di Mimmo di Francia con cui Di Capri partecipò al Festival di Napoli del 1969 classificandosi quarto.

50 anni dopo, tirata a lucido in questa versione all'americana, torna più fresca che mai dimostrando così che quando le canzoni sono belle, reggono comunque l'usura del tempo e possono sembrare addirittura nuove per chi all'epoca del lancio per motivi anagrafici non c'era ad ascoltarle alla radio o al juke box.

E le canzoni di Mister Peppino di Capri che hanno fatto la storia del nostro pop il tempo lo reggono sicuramente. Lo sanno tutti. Figurarsi queste appena pubblicate.


8 commenti:

  1. Un grande che ha accompagnato ed allietato tante nostre serate da giovani leoni

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  2. Un grande che ha accompagnato ed allietato tante nostre serate da giovani leoni

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  3. Grande Peppino e grande Francesco, complimenti! Un caro saluto da Staits!

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  4. E posso solo dire di essere più che contento di aver contribuito alla rinascita di Peppino di Capri suonando con lui per ben nove anni fino all'avvento di Champagne. Tanti in bocca al lupo un abbraccio

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  5. Pochissimi altri come Peppino di Capri nel panorama della musica leggera italiana dopo oltre 60 anni di carriera. Ha saputo attraversare incontrastato, seppur con momenti di stasi, tutti i nostri gusti musicali: da Voce e notte a Speedy Gonzales. Da Roberta a Let's Twist Again...da I Marziani a Champagne. Insomma un vero protagonista del nostro secolo. Lunga vita ad un Artista che alla bella età di 80 anni ci fa ancora sognare. Gerry Bruno.

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  6. Grandissimo PeppinoDi Capri,
    Complimti Francesco.

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  7. Il romanticismo di un tempo, forse andato un po perso chissà. In ogni caso Peppino di Capri è storia della Musica Italiana giusto sarebbe stato attribuirgli il Premio alla Carriera! Complimenti a te Francesco Troncarelli, la Tua cultura musicale insegna!

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  8. Un articolo scritto con vera passione che ti fa venire ancora più forte il desiderio di ascoltare Peppino. Maria Giovanna Farina

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