martedì 21 gennaio 2020

"La vita", da Sanremo alla pubblicità

di FRANCESCO TRONCARELLI



Potenza della pubblicità. E' bastato uno spot, sapientemente trasmesso negli orari di punta della programmazione di tutte le televisioni ed improvvisamente è tornata a risplendere una delle più belle canzoni del nostro pop. Dimenticata, nascosta nell'album dei ricordi che ciascuno conserva, ma anche una piacevole sorpresa per quelli che sono venuti dopo, millenials e popolo del web. Tutti a dire che bella sui social, molti a chiedersi che brano è nei commenti in rete. 

La risposta quindi è dovuta, si tratta della canzone "La vita" ed a cantarla è Shirley Bassey. I creativi dell'agenzia "This is Ideal" incaricata dall'Alfa Romeo per la campagna pubblicitaria della casa automobilistica, l'hanno inserita nel nuovo spot delle vetture "Stelvio" e "Giulia", che vede protagonista il pilota Kimi Räikkönen, ex Ferrari e già campione del mondo di F1, con la moglie Minttu Virtanen, suscitando così una curiosità di riflesso rispetto all'attenzione per le fiammanti macchine.

Il brano che tanto interesse ha provocato, fu presentato a Sanremo nel 1968, era stato composto da Antonio Amurri (testo) e Bruno Canfora (musica), molto apprezzati in quegli anni il primo come autore il secondo come direttore d'orchestra, dei più importanti spettacoli e varietà televisivi e insieme di alcuni successi di Mina. Il pezzo venne affidato a Elio Gandolfi, grande voce (diventerà un baritono) e una certa somiglianza con Gianni Morandi, vincitore l'anno precedente di Castrocaro e perciò secondo il regolamento amesso di diritto al festival.

La kermesse, presentata da Pippo Baudo (la prima delle sue complessive tredici) era organizzata da Gianni Ravera e si svolgeva nel Salone delle feste del Casinò di Sanremo in tre serate, con doppia esecuzione del brano in gara da parte di due artisti, con il secondo per lo più, straniero e di fama.

i due 45 giri
E ce ne furono di famosi provenienti dall’estero, nomi di grande richiamo come Louis Armstrong (in coppia con Lara Saint Paul per “Mi va di cantare”), Dionne Warwick (con Tony Del Monaco per “La voce del silenzio” firmato da Paolo Limiti e Isola), Wilson Pickett (con Fausto Leali per “Deborah”),  Paul Anka (con Johnny Dorelli per “La farfalla impazzita” di Mogol e Battisti), Roberto Carlos (con Sergio Endrigo per "Canzone per te" che vinse il festival) e appunto la Bassey con il debuttante Gandolfi.

E senza dubbio l'artista gallese fu il valore aggiunto di questa canzone meravigliosa che a un testo che lodava il valore e la bellezza della vita abbinava una melodia di ampio respsiro e dal forte impatto, un pezzo che la voce superba e maestosa della Bassey esaltava. 83 anni da poco compiuti, ancora in attività, la grande Shirley è considerata una delle interpreti più complete del Regno Unito, carismatica, intensa, un talento assoluto.

Uno dei pochi artisti a livello internazionale, capace di impadronirsi di una canzone sino a farla propria per restituirla al pubblico con la sua interpretazione magistrale. Come Azanvour, Gilbert Becaud, Dalida e il nostro Massimo Ranieri. E lei, la grandissima Shirley Bassey appunto.

il brano per il film di 007

L'enorme popolarità per la cantante nata a Cardiff da madre inglese e padre nigeriano, arrivò incidendo la colonna sonora del film "Goldfinger" campione d'incassi al botteghino nel 1964, che le valse il richiamo da parte dei produttori della saga dedicata a James Bond per incidere anche le title track di "Agente 007 - Una cascata di diamanti" nel 1971 e "Moonraker - Operazione spazio" nel 1979.

135 milioni di dischi venduti nel mondo, presenza fissa nella UK chart e Dama della Regina Elisabetta (il corrispettivo del Sir/Baronetto concesso ad esempio a Elton John e i Beatles), la Bassey ha portato al successo internazionale il brano sanremese con il titolo "This Is My Life“ che è diventato un suo cavallo di battaglia, cantato, tra l'altro, anche nel corso di una sua memorabile esibizione in Egitto all'ombra delle Piramidi, privilegio concesso solo a lei e a un altro numero uno, Frank Sinatra.

La Bassey ha inciso anche un altro pezzo made in Italy facendolo diventare un successo internazionale, si tratta di "Grande, grande, grande" di Mina, che nella sua versione, firmata da Normen Newell (lo stesso della cover inglese de "La vita"), è diventato  "Never, never, never". Attualmente in Inghilterra è in scena il musical The girl of Tiger Bay", omaggio alla sua prestigiosa carriera di popstar senza tempo.

Come "La vita", brano che a più di cinquant'anni da quel Sanremo è ancora fresco e attuale, come ha dimostrato l'accattivante clip pubblicitaria e che andiamo a riascoltare volentieri nella sua versione originale dal filmato dell'epoca, ricordando peraltro che la canzone venne eleminata e quindi non fu ammessa alla serata finale. Un classico, degno dei migliori festival capaci di bocciare capolavori entrati nella storia della musica leggera.


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