venerdì 27 marzo 2020

Quando il Reuccio incantò Sinatra

di FRANCESCO TRONCARELLI


Una leggenda metropolitana racconta che tra le tante corone inviate al funerale di Claudio Villa (Pippo Baudo, Massimo Raneri, Comune di Roma, fan), ci fosse anche quella di Frank Sinatra. Possibile? Forse, chissà. Molti addetti ai lavori però a questa voce che girava fecero spallucce, avanzando seri dubbi che i due si conoscessero. Probabilmente erano gli stessi che quando Mino Reitano diceva che aveva conosciuto i Beatles, alzavano gli occhi al cielo e si mettevano a ridere.

A farli ricredere e a farli passare dalla risata allo stupore, ci pensò addirittura Paul McCartny che, ospite a Sanremo, chiese "dove Benjamin, lo vorrei salutare", poi definitivo, ove ce ne fosse stato ancora bisogno, il ritrovamento da parte di chi scrive, di una foto che ritrae il locale di Monaco dove si esibivano i Fab Four e Benjamin and his brothers (la famiglia canterina dei Reitano) con i loro nomi sull'ingresso a mo' di richiamo. Una foto che ha fatto il giro del web insieme al mio articolo.

Ora spunta un'altra foto che testimonia inequivocabilmente un altro incontro, che i soliti noti abituati a denigrare con la loro proverbiale spocchia i nostri artisti popolari, non avevano messo in conto. Frank Sinatra e Claudio Villa che si stringono la mano. Sì proprio loro, The Voice e il Reuccio, il più grande cantante americano e il più grande cantante italiano senza se e senza ma. Due numeri uno conosciuti ovunque e che hanno scritto la storia della musica.

Fu scattata nel 1953 in occasione della prima tournè in Italia del cantante americano. Vero e proprio divo negli States al pari di Bing Crosby, a 38 anni era già famoso a livello internazionale come The Voice. Era appena uscito da una tempestosa storia con Ava Gardner "l'attrice più bella del mondo" e aveva interpretato il film "Da qui all'eternità" che gli valse l'Oscar come miglior attore non protagonista.

Il francobollo dedicato al primo successo del Reuccio "Luna rossa"

Villa invece, trasteverino di 27 anni  è agli inizi di una promettente carriera ma dovrà aspettare Sanremo (prima partecipazione nel 55 con tanto di vittoria), per spiccare il volo definitivamente e diventare uno dei beniamini del pubblico: Corrado conquistato dalle sue doti vocali intanto, lo ha appena ribattezzato affettuosamnte Reuccio nella sua seguitissima trasmissione "Rosso e Nero", titolo che lo consacrerà come protagonsita dello spettacolo italiano.

L'incontro fra i due fu combinato da alcuni amici comuni a Firenze. Ammiratore dell'artista americano, Claudio lo vuole conoscere a tutti i costi e lo scatto testimonia proprio il piacere da parte sua di questo momento tanto atteso. In quello sguardo entusiasta di Villa c'è la felicità per essere a tu per tu con un artista conosciuto in tutto il mondo, e conscendolo, il sogno di poterlo emulare.

L'occasione è propizia per regalargli il disco di "Luna Rossa" (il vinile della Vis è nella mano di Sinatra) una canzone al tempo di beguine tipica delle atmosfere degli anni 50, che farà il giro del mondo e con cui l'artista romano sta battendo tutti i record di vendita.

Ecco da questo disco scambiato fra i due nasce non proprio un'amicizia, ma un rapporto di reciproca stima che nel corso degli anni resterà sempre vivo anche se sconosciuto ai più. Sinatra tornato intanto negli States, affascinato da quel brano scritto da Vincenzo De Crescenzo (zio di Edoardo interprete di "Ancora") e musicato da Vian in cui il divo Claudio gorgheggia l'invocazione alla Luna battendo ogni record di vendita, decide di inciderla anche lui. Successo.


Quando qualche anno più tardi Claudio sarà in tournèe a New York, i paisà accorreranno ad ascoltarlo e lui omaggerà Frank interpretando "Solo più che mai", la cover italiana di "Strangers in the night", il brano che aveva permesso all'artista americano di risalire la china in tutto il mondo dopo un calo vistoso per l'avvento sulla scena musicale della Bristish Invasion (Beatles, Rollling Stones, Who ecc.) che manda in pensione i "vecchi" artisti. Quello che succedeva in Italia a Villa con l'avvento dei complessi beat e dei capelloni.

Sinatra comunque gradisce, gli amici comuni fanno da tramite e portano i saluti, ma non solo, Frank in qualche modo ricambia, infatti decide di proporre anche lui "Granada" il cavallo di battaglia del Reuccio con cui lo stesso ha stravinto a "Canzonissima" (boom di cartoline inviate dal pubblico) e messo a tacere i suoi contestatori letteralmente annichiliti non tanto dalla sua grinta poverbiale, ma da quell'acuto incredibile con cui chiude la canzone e che Arbore poi riproporrà a mo' di tromentone nel suo programma "Miei cari amici...".

Sinatra e Villa, Frank e Claudio, The Voice e il Reuccio. Qualcosa in più di una semplice conoscenza, qaulcosa in meno di una grande amicizia. Sicuramente un rapporto di stima consolidato nel tempo. Quante storie nasconde una foto ritrovata, quanti similitudini nelle carriere di due grandi personaggi dello spettacolo, quante cose ancora devono uscire dagli archivi privati, dai ritagli dei giornali e delle riviste e dalla memoria di chi c'era e le ha vissute.

Là dove non arriva internet arrivano per fortuna i racconti, le testimonianze e i ricordi. E vederete che prima o poi usciranno altre chicche date per certe ma finite chissà dove. Magari qualche biglietto di auguri, una foto con dedica, una ricevuta di una corona di fiori.

1 commento:

  1. Caro Francesco
    Ho letto con molta attenzione il tuo articolo e oltre che vero, lo trovo stupendo.Hai raccontato il rapporto di Claudio con Frank Sinatra spiegando soprattutto il valore dei due Artisti. Io ero al funerale di Claudio...ho visto tantissime corone di colleghi,istituzioni,fan. ..ma non ricordo se c'era anche quella di Sinatra. Grazie a nome mio e di tutti i fan di Claudio. Un caro saluto. Anna Biagiotti

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