giovedì 2 aprile 2020

Un mondo d'amore, tra Morandi e Joan Baez

di FRANCESCO TRONCARELLI 



                                                             C’è un grande prato verde
                                                             dove nascono speranze
                                                             che si chiamano ragazzi
                                                             Quello è il grande prato dell’amore


"Ho visto italiani cantare dai balconi e penso che siano fonte di ispirazione per tutto il mondo". Con questa parole affidate a un video su Instagram, Joan Baez ha scelto di dedicare al nostro paese che sta vivendo questo momento drammatico 'Un mondo d'amore', il brano reso celebre da Gianni Morandi alla fine degli anni Sessanta.

Un'interpetazione molto soft, minimalista, come nel suo stile, voce e chitarra e con quell'italiano un po' stentato con cui si è sempre espressa da noi e che la rende un personaggio unico e carismatico. Ma è stata comunque una bella sorpresa, un omaggio e una testimonianza d'affetto verso una nazione come la nostra che non solo l'ha sempre applaudita ma è stata anche fonte d'isiprazione.

"La madonna dai piedi scalzi" o "l’usignolo di Woodstock" come è stata definita, secondo Patty Smith "la Giovanna D’Arco" che si batte per i diritti civili, aveva già eseguito questa canzone dal vivo nell'ottobre 2008 a "Che tempo che fa" di Fabio Fazio, facendola entrare nel suo repertorio in cui ci sono alcuni brani dei nostri artisti.

Pezzi come "C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones" che è diventato un inno mondiale contro qualsiasi tipo di guerra, "La canzone di Marinella" di De Andrè o "La donna cannone" di De Gregori sono ad esempio i principali e più noti fra questi che la regina del folk americano e delle canzoni di protesta ha fatto sue. 

Poi c'è quella canzone dedicata alla tragica storia di Sacco e Vanzetti, i due italiani uccisi ingiustamente in America al termne di un processo farsa li coleva colpevoli pur essendo innocenti, per la quale ha scritto il testo con quei quattro versi che sono entrati nella storia della musica e del cinema: “Here’s to you Nicola and Bart, rest forever here in our hearts, the last and final moment is yours, that agony is your triumph". 


Giuliano Montaldo la scelse per cantare la colonna sonora del suo film “Sacco e Vanzetti” con Gian Maria Volontè e Riccardo Cucciolla, la cui musica era stata composta dal maetro Ennio Morricone. Un grande successo che venne ripreso nella versione in italiano da Gianni Morandi.

Sì, proprio lui, l'eterno ragazzo della canzone italiana che ha stretto nel tempo una grande amiczia con l'ex compagna di vita e di musica di Bob Dylan. Un rapporto di colleganza fatto anche di collaborazioni come quando la Baez ha cantato a Caracalla due anni fa e si è vista all'improvviso sbucare sul palco Morandi per duettare con lei.

"Un mondo d'amore" il brano tornato alla ribalta con l'interpretazione di Joan Baez (e soddisfazione di Morandi che l'ha rilanciato subito sui suoi profili social), era la sigla della trasmissione della Rai "Giovani", dedicata, come si capisce già dal titolo, al mondo in fermento di quella generazione che a metà degli anni '60 si imponeva prepotentemente all'attenzione, anticipando la Contestazione del 68 e la presa di coscienza politica degli studenti.

Un programma a cura di Andrea Barbato e Giampaolo Cresci, partito proprio all'inizio del 1967, con una puntata dedicata alla straordinaria e inattesa mobilitazione dei ragazzi italiani (e di mezza Europa) per dare aiuto agli abitanti e per salvare il patrimonio artistico di Firenze, dopo la disastrosa alluvione del novembre dell'anno prima.

E' una delle più note canzoni di Morandi e fa parte del suo filone "impegnato", iniziato con la canzone di protesta "C'era un ragazzo ..." (1966). Anche "Un mondo d'amore" sarebbe diventata un piccolo classico della canzone italiana, ricordata e ripresa negli anni a venire. Nell'anno della pubblicazione fu un grande successo, superiore addirittura a quello del brano contro la guerra del Vietnam, arrivando al primo posto in classifica di vendite nell'aprile del 1967 e risultando tra le prime 10 dell'anno.

Il singolo contenuto inizialmente nell'album "Gianni 4" del 1967, è stato poi ripreso e incluso in altri dischi, tra cui "Il mondo cambierà" del 1972, "Morandi in teatro" del 1986, "30 volte Morandi" del 1998 fino a "Capitani coraggiosi - Il live" con Claudio Baglioni del 2016.

Scritta da Franco Migliacci, Sante Maria Romitelli e Bruno Zambrini "Un mondo d'amore" si sviluppa come una serie di comandamenti da rispettare per la convivenza in società e per non deludere le aspettative dei ragazzi. E' stata una sorta di inno generazionale che nella sua sincera e a tratti ingenua voglia di un mondo migliore, rappresentava appieno le aspettative di tanti giovani. Riascoltarla oggi, in una situazione difficile e drammatica come quella che stiamo vivendo, è una ventata di ottimismo e di speranza. Eccola.

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