7 al Ciro d'Italia - Un gran finale generoso di una squadra rattoppata e riempita di ragazzini e terze scelte non è bastato per recuperare una partita che la Juve ha vinto con un rigore fantasma e una nostra cappellata difensiva. Con la Juve aiutata a prescindre e la Mitica incerottata e ragazzina non c'è partita. È andata male e non poteva essere diversamente se le gambe dei sopravvissuti sono molli e la panchina non esiste. Il primo tempo aveva illuso tutti ma la realtà è che Il Covid c'ha steso e questa Lazio fa quello che può (un punto in cinque partite). Con questa media per la Champions l'ultima spiaggia potrebbe essere la partita col Cagliari. Speriamo non si sbaglino andando a Castelporziano. Copertina d'obbligo al bomber biancoceleste che non ha mai mollato (anche un palo clamoroso) guidando l'assalto all'impresa dopo aver messo a segno la rete numero 30 (nessun laziale come lui!) grazie a un penalty, questo sì, sacrosanto.
6 e mezzo ad Antonio Elia Acerbis - È tornato a livelli accettabili. Un po' come Techetechete che nella penuria della programmazione estiva regala scampoli di divertimento. Come ACE appunto.
6+ a Lazzari alzati e cammina - e cerca di correre a tavoletta per dare una mano allo sprint per queste ultime partite altrimenti finisce come con la Cuccarini. A casa.
6 a dillo a Parolo tuo - Tanta corsa in mezzo al campo. Ma a tratti anche a vuoto. Dell'oroscopo di Branko la Luna consiglia: provare con la plastica il vuoto a rendere non paga.
6 al Sergente - Un passo avanti rispetto le prestazioni a singhiozzo precedenti. Diciamo che al.momento è reintegrato nell'esercito.
6 a Sylva Strakoshina - che je voi dì. Il rigore farlocco l'aveva quasi preso. E pure la modalità Lato b era scattata col palo bianconero. Il suo insomma l'ha fatto so gli altri che l'hanno fatto fuori.
6 a Massimo de Cataldi - Je manca sempre un soldo pe' fa na lira.
6 a Paolo a Di Canie - Tanto fumo e un po' d'arrosto. Avete presente Alberto Matano?
6 - a le favole di Andersen - È entrato in corsa e ha dato il massimo. Cioè poco e niente. Ma come dice Vasco va bene così.
5 e mezzo a le favole di Andersen 2 - Proprio una favola, trovarsi a giocare in serie A contro la squadra italiana più famosa del mondo e non sapere neanche perchè. Qualche spunto, tanta buona volontà, ma se po' annà in Paradiso co' un "fenomeno" come lui? Fatevi una domanda e datevi una risposta.
5 al Panter One - C'era una volta.
5 a io vavro, tu vavri, egli vavra, noi s'alzamo e se ne annamo - ecco appunto è mejo che se ne annamo.
5 - - a basta Bastos - ma basta proprio.
4 e mezzo a chiedimi se sono Luis Felipe - Eppure aveva iniziato bene. Nel primo tempo aveva messo la museruola a tanti campioni. Incredibile ma vero. Poi nella ripresa quando ancora c'era una possibilità di recuperare, quella frescaccia a livelli altissimi che manco Martufello sarebbe stato capace. Ed è finita male. Sipario.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Lunedi, 20 luglio 2020
L’Aquila
non riesce più a volare. Allo Juventus Stadium il posticipo della 34
sima giornata vede la Juventus affermarsi contro i biancazzurri:
all’inizio del secondo tempo un uno-due di Ronaldo piega la Lazio, che
riesce solo ad accorciare su rigore con Immobile per il 2-1 finale. Dopo
il pareggio di Udine Inzaghi e tutta la truppa laziale volano a Torino
per la seconda complicatissima trasferta consecutiva di questo finale di
Campionato. Biancazzurri falcidiati dalle assenze: agli indisponibili
Patric, Marusic, Leiva si uniscono anche Jony e Luis Alberto, così torna
Cataldi a centrocampo, mentre a sinistra dall’inizio gioca Djavan
Anderson. Maurizio Sarri, che è senza Bernardeschi squalificato, non può
disporre di Higuain, fermato all’ultimo momento da una contrattura. Si
affida a Dybala dal primo minuto, mentre a centrocampo giocano Rabiot e
Ramsey. Buon inizio da entrambe le parti, con dinamismo e movimento; al
10’ Alex Sandro di testa colpisce il palo su passaggio di De Light, con
Strakosha battuto. Al 17’ Cataldi col piattone cerca la conclusione
precisa ma trova solo un angolo. I biancazzurri sono molto attenti ed
aggressivi, mordendo su ogni pallone, dalla mezz’ora in poi però
retrocedono troppo e si prestano alle iniziative juventine. Al 36’
Rabiot dalla sinistra impegna Strahosha in angolo, mentre al 44’ dopo un
errore di Bentancur, la palla finisce ad Immobile, che di prima
intenzione calcia forte e colpisce la base del palo. Ad inizio di
ripresa un’azione caparbia di Dybala frutta un tiro su cui si oppone
Strakosha, poco dopo un pallone che carambola sul gomito di Bastos fa
chiedere un check del var ad Orsato, che concede il rigore. Batte
Ronaldo, che segna il vantaggio juventino al 51’. Passano una manciata
di secondi e Luis Felipe confeziona praticamente il secondo gol della
Juve, il suo imperdonabile errore da ultimo uomo innesca Dybala, che
davanti a Strakosha porge a Ronaldo, il quale non fallisce il 2-0 che
stordisce la Lazio. Al 53’ Ronaldo di testa indirizza sul portiere, poi
colpisce una traversa su cross di Dybala. Al 72’ l’argentino stoppa
bene, tira altrettanto bene ma trova pronto Strakosha. Al 77’ Andre
Anderson appena entrato, con personalità ed intuizione prova il gran
tiro dalla distanza che Szczesny neutralizza in corner. All’81’ Bonucci
nel tentativo di rinvio colpisce Immobile su un piede: Orsato decreta un
altro rigore, che va a battere Ciro Immobile, che accorcia battendo
Szczesny e riapre la gara. Nel finale Szczesny salva il risultato sulla
punizione a girare di Milinkovic, che aveva colpito benissimo sotto
l’incrocio dei pali. Il forcing laziale si attua con Falbo e Moro, che
rilevano Lazzari e Luis Felipe, ma i giovani non bastano e la Juve dopo
6’ di recupero si aggiudica la partita. Per i bianconeri un altro grande
passo verso la conquista dello scudetto, per la squadra biancazzurra la
quarta sconfitta del campionato “covid” ma la migliore Lazio di questo
mini torneo. Sono 7 punti in 7 giornate per la squadra laziale dalla
ripresa del campionato: un bilancio veramente negativo che fa scivolare i
biancocelesti al quarto posto. Oggi però con i ragazzini ed i pochi
titolari rimasti la Lazio è riuscita a tener testa ai bianconeri: un
buon segnale per questo finale col traguardo della Champions quasi in
tasca.
JUVENTUS LAZIO 2–1 50’ Ronaldo (rig.) 54’ Ronaldo 82’ immobile (rig)
JUVENTUS:
Szczesny, Cuadrado, Bonucci, De Light, Alex Sandro, Rabiot, Bentancur,
Ramsey (57’ Matuidi), Douglas Costa (57’Danilo), Ronaldo, Dybala (89’
Rugani). All: Sarri
LAZIO:
Strakosha, Bastos, Luis Felipe (89’ Falbo), Acerbi, Lazzari (89’ Moro),
Parolo, Milinkovic, Cataldi (75’ A. Anderson), D. Anderson (67’ Vavro),
Caicedo (67’ Adekanye), Immobile. All: Inzaghi
Arbitro Orsato
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