"Fra qualche giorno finirà l'estate
E sulla spiaggia niente resterà
Le ore passate saranno un ricordo
Che noi porteremo lontano, io e te.."
E' inevitabile. Quando finisce agosto e ci si accinge a voltare la pagina del calendario il pensiero va subito a lei, ad una delle canzoni più belle del nostro pop dedicata a settembre, il mese che conclude le vacanze e segna il ritorno alla vita di tutti i giorni, al lavoro, ai problemi e a soprattutto ai ritmi della quotidianeità.
Ce ne sono tante ispirate al mese del dopo ferie, ma quella di Peppino Gagliardi è quella che senza dubbio rappresenta più di tutte la nostra musica leggera, quella che esalta la melodia "all'italiana" che è conosciuta ed apprezzata ovunque.
"Settembre" il brano dell'artista napoletano neo ottantenne e sempre sulla breccia con la sua vitalità tipica del grande chansonnier infatti è un pezzo che ha fatto il giro del mondo, ascoltata e applaudita in Giappone come in Sud America, in Nord Europa (Benny Andersson degli Abba era un fan di Gagliardi) e in Medio Oriente, sulla scia della popolarità internazionale del suo interprete.
E' una canzone che colpisce subito, di grande atmosfera, con una musica, composta dallo stesso Peppino, che coinvolge chi ascolta e lo avvolge di emozioni che rimandano a vicende amorose legate a storie vissute per il tempo di un'estate.
Peppino col figlio Massimiliano che lo accompagna al piano |
Il testo di Gaetano Amendola ovviamente si sposa alla perfezione alla musica e le fornisce il valore aggiunto con i suoi versi malinconci e suggestivi. Insomma è una canzone come si facevano una volta, scritta bene, musicata meglio e arrangiata come si deve. E per questo senza tempo e sempre emozionante.
Venne presentata da Gagliardi al "Disco per l'estate" del 1970. Un'edizione fra le più seguite in assoluto di questa famosa manifestazione canora realizzata dall A.F.I. e la Rai che in sostanza presentava le novità discografiche della stagione estiva allo stesso modo di quello che faceva il festival di Sanremo per il mercato invernale.
Con Corrado e Gabriella Farinon in veste di cerimonieri della kermesse, aveva in gara artisti del calibro di Claudio Baglioni, Johnny Dorelli, Caterina Caselli, Orietta Berti, Franco IV e Franco I, Michele, i Giganti, Le Orme, Romina Power, Mino Reitano, Bobby Solo, Herbert Pagani, i New Trolls, I Nomadi, i Nuovi Angeli e tanti altri ancora.
I migliori fra i cantanti e i gruppi sulla cresta dell'onda in quel periodo. Ma alla serata finale svoltasi nela salone del casinò di Saint Vincent arrivarono solo in dodici, in base alle vendite dei dischi effettuate nel corso della kermesse che era inziata alla radio qualche tempo prima.
E per un pugno di 45 giri venduti in più fu Renato, in libera uscita dal gruppo dei Profeti, che la spuntò proprio su Gagliardi col suo "Lady Barbara", brano frizzante col ritornello a marcetta, che fece ovviamente colpo sui giovanissimi che seguivano il complesso e sulle fan del suo leader. Ma i cavalli di razza si vedono alla distanza.
Il podio del Disco per l'Estate 1970 |
Il pezzo del capellone Renato che impazzò in quell'anno fu sì il Disco per l'estate 1970, ma "Settembre" di Gagliardi da quel momento sarà il disco dell'estate per sempre. Nessuno canta più o ripropone nei servizi dei media o sui social "Lady Barbara", brano ormai sconoscuto ai più e finito nel dimenticatoio, tutti invece cantano con nostalgia e sentimento "Settembre poi verrà ma senza sole e forse un novo amore nascerà...".
"Settembre" peraltro è stato lo spartiacque della carriera dell'artista napoletano già affermato per canzoni di grande successo come "T'amo e t'amerò" e "Che vuole questa musica stasera" che detiene il record per un disco italiano di utilizzazione nelle colonne sonore dei film (ben 8).
Da quella serata al casinò per la finale in cui arrivò secondo è stato tutto un susseguirsi di successi e trionfi fra Canzonissima e Sanremo con brani come "Sempre sempre", "Come un ragazzino", "Gocce di mare" "Come le viole" e così via.
Ecco allora questo brano diventato da 50 anni un cult del dopo vacanze e della stagione dei bilanci estivi. Lo riascoltiamo dal video tratto dall'esibizione di Peppino a "Senza rete", il seguitissimo show del sabato sera trasmesso in diretta dall'Auditorium Rai di Napoli, in cui gli artisti cantavano senza il paracadute del playback e appunto dal vivo.
Gaglardi canta dopo Aznavour, una sorta di investitura per lui in virtù della partecipazione emotiva e carismatica con cui ha sempre affrontato l'interpretazione dei suoi brani. E a conferma di quanto dicevamo circa la validità della melodia del pezzo, il momento durante l'esecuzione, in cui il maestro Pino Calvi lascia la direzione dell'orchestra per sottolineare al piano l'inciso della canzone.
Un omaggio alla musica e al suo autore. Uno spettacolo nello spettacolo. Eccolo.
Ciao Francesco grazie che ogni tanto ci ricordi i grandi cantanti della nostra generazione .... ho sempre ammirato Peppino e ho diversi suoi cd ...prima avevo tutti i suoi album in vinile almeno fino al 1976 .... credo che nel panorama italiano merita un posto d'onore e credo anche (ma posso sbagliare) che anche lui ama la soul music ....visto i suoi lenti molto soul ....credo che purtroppo in Italia molti talenti non hanno la possibilità di poter far sentire le loro canzoni ad un pubblico più vasto perchè etichettati cantanti solo di un epoca ....ma credo che Peppino no sfigurerebbe anche oggi . spero che possa pubblicare qualche nuovo lavoro ..io lo acquisterò di sicuro .
RispondiEliminaUno spettacolo il brano
RispondiEliminaUno spettacolo il tuo articolo!
Stupenda canzone, sei sempre numero uno, per tutto quello che ci racconti grazie.
RispondiEliminaRicordo benissimo questa canzone che, in coda, ripete 1000 volte sempre la stessa strofa…🤣
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