domenica 8 novembre 2020

Lazio, all'ultimo Caicedo! Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI

 

10 al Panter One - Nonostante una campagna stampa denigratoria, un'inchiesta giudiziaria in corso e un assedio mediatico e medico ingiustificati, la Lazio ha pareggiato con la Juve, gettando il cuore oltre l'ostacolo e dimostrandosi una squadra con gli attributi. Merito innanzitutto di Simone Inzaghi che ha cambiato le carte in tavola per trovare il bandolo della matassa e sfondare il catenaccio che i bianconeri avevano alzato, ma stramerito soprattutto del bomber ecuadoriano che all'ultimo secondo dell'ultimo assalto ha segnato un gol da antologia del calcio, stop del pallone di sinistro, giravolta su se stesso e siluro di destro all'angolo opposto dell'ex portiere della roma. Un gol stratosferico alla faccia di chi ci vuole male: Caicedo li ha tamponati tutti. Avanti Lazio avanti laziali! 

8 e mezzo a Correa l'anno 1900 - Quando tutto sembrava perso e dopo una prova più no che sì, l'argentino a sorpresa ha tirato fuori un Tucu di classe portando lo scompiglio nelle retrovie juventine. Manco Belen quando esibì la famosa farfalla a Sanremo fu capace di tanto. Applausi.

8 a Totò Riina- Punizione di Ronaldo all'acquedotto al termine del primo tempo. Tutti i laziali spaparanzati davanti il televisore a casa tremano temendo il raddoppio e l'avvio di una goleada, ma il pelato sfodera una paratona (con tutta la panza in fuorigioco che se ritrova) con cui dice no all'uomo con i gabbiani al posto delle sopracciglia. E andiamo.

7 ad Ake Prò e sostiene Pereira - Sono entrati in corsa nel serrate finale. E la Lazio ha pareggiato. Hanno dato tutto insomma. Come Paolo Conticini e la sua compagna di merende a Ballando con le stelle.

6 e mezzo a chiedimi se sono Felipe - non c'è bisogno di chiedertelo. Dopo che hai neutralizzato CR7 con un anticipo da paura visto in mondovisione, lo sei sicuro. E' come se Martufello vincesse l'Oscar.

6 e mezzo al Sergente - Quando tutto andava storto (zero tiri, zero pressione...) ha retto la baracca da solo. Combattente vero. L'esatto contrario di Paolo Brosio al Grande fratello.

6+ a Somarusic - Il sonnambulo che non ti aspetti. Una dormita biblica poi all'81 il risveglio con un colpo di testa che scuote l'Olimpico deserto e nel finale la rimessa laterale monstre che dà il via all'azione del pareggio. Ovviamente dopo i festeggiamenti, si è rimboccato le coperte è si è addormito di nuovo. Grande.

6 a Lazzari alzati e cammina e Innamoradu - Bentornati. 

6 all'incredibile Hudt - Tanto fumo e un po' d'arrosto. Avete presente Vincenzo Salemme?

5 e mezzo a Massimo Di Cataldi - Tanto fumo e niente arrosto. Avete presente Massimo Giletti?

5 e mezzo a Lupo Alberto -  L'americano a Roma Nando Moriconi aveva avuto la malattia che l'aveva bloccato, al Mago invece j'ha fatto male la quarantena. Dall'oroscopo di Branko la Luna consiglia: se si siete costretti al ritiro per evitare assembramenti, uscite comunque in balcone per osservare il mondo, fate su e giù per le scale e annaffiate i fiori del condominio. Fa bene all'anima e allo spirito.  

5 e mezzo ad Antonio Elia Acerbis - Da "e segna sempre lui" dedicato a Beppe Signori a "segnano sempre quelli che deve marcare lui". Il passo non è breve ma così è. Purtroppo. A grande richiesta lo rivogliamo Ministro della difesa.

5- all'abate Fares- C'è molto da fares, ma proprio molto.

4 a sono un pirata non sono un signore (cit. Julio Iglesias) - ma da quello che ho fatto vedere sino ad ora anche una sega internazionale. Aò, Nina Murici nun ne azzecca una, ma non solo, non tira in porta manco se je dicono i morti. Assente ingiustificato come Fiorello che è sparito dalla circolazione. E soprattutto inutile come il miglior Vignaroli. Praticamente è come la ministra del lavoro Nunzia Catalfo nel governo, c'è ma non si vede. E soprattutto nessuno sa anche che esiste. Sipario.  


Appunti di gioco

di Roberto Taglieri

 

Domenica, 8 novembre 2020

 

Felipe Caicedo: una garanzia. All’Olimpico è un pareggio al cardiopalmo tra Lazio e Juve; nell’anticipo di pranzo della settima giornata la Juventus va in vantaggio con Ronaldo all’inizio del primo tempo ma, come già accaduto domenica e mercoledi passato, viene raggiunta all’ultimo secondo utile da un gol di Caicedo, che in extremis fissa il risultato sull’1-1. Dopo la rocambolesca vittoria col Toro ed il pareggio in Russia la Lazio torna a Roma accompagnata da un mucchio di polemiche per le regolarità dei tamponi eseguiti sui suoi calciatori. Nell’incertezza della positività al Covid, Inzaghi non può schierare Strakosha, Leiva ed Immobile; spazio dunque a Cataldi a centrocampo con Radu e Luis Alberto che finalmente si riuniscono ai compagni. Pirlo invece, dopo la vittoria di Crotone, è senza Ramsey; oggi è Kulusevski a sostituirlo, mentre in avanti col redditizio Morata ci sono Ronaldo e Frabotta. La prima conclusione della partita la fa proprio Ronaldo di destro al 7’, ma Reina blocca senza problemi e fa altrettanto su Rabiot che calcia da fuori al 12’. Sono le prove del vantaggio della Juve: Ronaldo al 15’ riceve dalla destra da  Cuadrado e da solo in area piccola mette in porta indisturbato lo 0-1 per i suoi. Al 21’ Muriqi non arriva alla deviazione su un bel servizio di Correa, che dopo qualche minuto prova a calciare forte ma Szczesny neutralizza. Al 37’ in ripartenza Ronaldo sfiora il palo, un secondo dopo Muriqi in posizione defilata spara sull’esterno della rete. Al 42’ un altro contropiede vede il palo di Ronaldo, che tira benissimo ma colpisce proprio il sette e Reina si salva. Il portiere laziale è stupendo poialla fine del primo tempo a neutralizzare la conclusione di Ronaldo su punizione dal limite. Nella ripresa subito Bentacur prova dalla lunga distanza ma mette abbondantemente fuori, invece Marusic a giro sfiora la traversa al 49’. Entrano Lazzari, Hoedt e Caicedo, per Fares, Radu e Muriqi, ma la Juve è di nuovo pericolosa con Rabiot, su cui Reina riesce a respingere al 58’. La Lazio fa tutto bene a centrocampo ma poi manca di idee davanti, la Juve invece riesce a controllare i biancazzurri e prova a pungere in contropiede. Dybala e McKennie, Akpro e Pereira sono gli ulteriori cambi delle due squadre. All’80’ su cross di Milinkovic è Marusic a provare la deviazione di testa ma Szczesny blocca a terra e salva i suoi; la Lazio ora cerca il pareggio e negli ultimi minuti si riversa in avanti. Quando tutto sembra perduto però c’è sempre Santo Caicedo che nel recupero, ad un solo secondo dal termine fa impazzire i tifosi laziali. Grande la percussione di Correa, che s’infila caparbio in area e serve l’ecuadoreno, che pur pressato da Demiral fa un grande gesto atletico e mette in gol una mezza girata imprendibile per Szczesny,  riuscendo ad impattare una partita praticamente persa. Un pari quello di oggi che vale tantissimo, sia per il punto raggiunto in extremis sia per tutte le polemiche che hanno messo sotto scacco i biancazzurri durante tutta la settimana. Il titolone a caratteri cubitali se lo prende chiaramente Felipe Caicedo: non è più un caso che il “Pantera” ci creda fino alla fine e riesca sempre a metterla dentro, ma oggi tutta la Lazio si merita un grande elogio. Gli uomini di Inzaghi hanno meritato il pari tenendo testa ai bianconeri: un grandissimo segnale di forza, di consapevolezza nei propri mezzi ed un bel viatico per il prosieguo del campionato, che ora osserverà un turno di riposo per le partite della Nazionale. Stavolta la sosta è davvero utile per recuperare tutti.          

 

LAZIO JUVENTUS 1–1      15’ Ronaldo 94’ Caicedo

LAZIO: Reina, Luis Felipe, Acerbi, Radu (54’ Hoedt), Marusic, Cataldi (76’ Akpa Akpro), Milinkovic, Luis Alberto (76’ Pereira), Fares (54’ Lazzari), Correa, Muriqi (54’ Caicedo).  All: Inzaghi

JUVENTUS:  Szczesny, Cuadrado, Demiral, Bonucci, Danilo, Kulusevski (76’ Mc Kennie), Rabiot, Bentancur, Frabotta, Ronaldo (76’ Dybala), Morata (88’ Bernardeschi).  All: Pirlo

Arbitro Massa

 

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