di FRANCESCO TRONCARELLI
8 e mezzo al Panter One - C'è voluta la zampata del puntero ecuadoriano per regalare una Pasqua serena alla gente laziale. Ma quanta sofferenza, quanta approssimazione, quanta voja de lavorà sartame addosso da parte dei suoi compagni di merende. Contro uno Spezia aggressivo e manovriero infatti si è vista una squadra molle, priva di grinta e soprattutto senza idee come se stesse giocando un amichevole di precampinato e no una battaglia da lotta per la Champions. Ma tant'è, tutto è bene quel che finisce bene come disse il poeta e alla fine della fiera nonostante le enormi lacune in fase di gioco, i tre punti sono stati agguantati e, sorpresa nell'uovo, c'è stato pure il sorpasso su Inquelli. Mejo de così.
6 e mezzo a Lazzari alzati e cammina - confermando l'imperativo insito nel suo nome, il Pupo biondo di Formello è risuscitato in anticipo siglando un gol da favola. La lieta novella però ha avuto un triste epilogo quando nel finale si è fatto cacciare via macchiando la sua prestazione, come un Fabio Volo qualsiasi.
6+ a Lupo Alberto - Sarà un caso, sarà una realtà, sarà quel che sarà come cantavano i Ricchi e Poveri in un Sanremo storico, fatto sta che appena è entrato el Mago la squadra ha iniziato a svegliarsi. Se la prossima volta se porta pure una tromba, la carica sarà assicurata.
6+ ad Antonio Elia Acerbis - Con lui ministro della difesa, lo spione che ha passato le carte al diplomatico russo sarebbe stato neutralizzato subito. Sègnate sto nome Draghi.
6+ a Innamoradu - 402 con l'Aquila sul petto, nella Storia. Battiamo le mani ai veri laziali.
6+ al Ciro d'Italia - Capitano in nazionale (dal 2005 che non succedeva, Peruzzi amichevole con la Serbia) bomber della Prima squadra della capitale, anche se non segna da un po' di tempo. Ma si danna l'anima per il gruppo e questo per adesso basta. Ma da basta a basta e facioli il passo può essere breve, perciò forza campione, servono i tuoi gol per gli ultimi assalti.
6 a Totò Riina - Omo de panza, omo de sostanza, omo de paranza. Quando se lo ricorda però.
6 a Lucas 2.0 - Ultimamente si sta Biglizzando e non a caso daje e daje Inzaghi lo Leiva dal campo.
6 a Massimo Di Cataldi - Mette ordine. Avete presente Brunetta coi ministeriali?
6- a MaruSic - Ripiegato in difesa per mancanza di uomini adatti alla bisogna, è sembrato ricadere in quel sonno che lo aveva visto protagonista ai suoi esordi. Il pareggio dei liguri non a caso è stato favorito da un suo "svenimento" davanti a Gyasi che manco Sandra Milo sarebbe stata capace. Dal Manuale dei detti di mia nonna curato da Orietta Berti "chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che lascia non sa quel che trova". Ergo, rimettiamolo sulla fascia.
5 e mezzo a veni, vidi, Lulic al 71° - Grazie di tutto Senad.
5 e mezzo a sostiene Pereira - Come un film di Muccino. Impalpabile.
5 e mezzo a Ke Pro - Come un programma di Marzullo. Imbarazzante.
5 e mezzo a c'è tanto da Fares - Come una canzone di Fulminacci. Impresentabile.
4 a Correa l'anno 1900 - I maschietti si vestivano come Zorro e le femminucce come la Fatina. Per via Nazionale e Cola di Rienza era tutta una passerella con le mascherine e i coriandoli che volavano nel cielo. Lui la maschera da calciatore la indossa da un pezzo, ma è rimasto un pupo. Non cresce mai. Canzone preferita: 44 gatti; passatempo: lecca lecca; pubblicità: Pippo l'ippopotamo della Lines; piatto: pappa al pomodoro; dolcetto: scherzetto. Quello che fa ogni partita quando entra in campo. Buona Pasqua a tutti.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Sabato, 3 aprile 2021
Tre punti sofferti per la Lazio nella ventinovesima di Campionato. All’Olimpico lo scontro pasquale tra biancazzurri e Spezia termina con l’affermazione dei padroni di casa: Lazzari apre le marcature, pareggia momentaneamente Verde con uno splendido gol e nel finale un calcio di rigore trasformato da Caicedo regala la vittoria ai capitolini per 2-1. Dopo lo stop per le Nazionali la Lazio è costretta a dare continuità ai risultati precedenti per sperare ancora nell’Europa: Simone Inzaghi oggi concede una chance a Pereira, vista la contusione rimediata da Luis Alberto, che va in panchina; inoltre decide per spostare Marusic a destra e lanciare Lulic dall’altro lato. Rintra infine Correa ed una menzione speciale va dedicata a Radu, che oggi batte un gran record: il calciatore rumeno con ben 402 partecipazioni diventa il calciatore con più presenze nella storia della Lazio. Out Saponara, il 433 di Italiano deve fare a meno anche di Ramos ed Estevez, bloccati dal Covid; a centrocampo troviamo Ricci con Maggiore e Sena, mentre davanti giocano Farias, Gyasi e Piccoli. Un minuto di silenzio ricorda la terribile scomparsa del giovane Daniel Guerini, prima del fischio di Giua. Dopo un inizio equilibrato all’8’ Immobile porge un pallone splendido per Correa, che da posizione perfetta riesce a mandare alto la grande occasione del vantaggio biancazzurro. Risponde il Sassuolo al 13’, prima con il colpo di testa di Chabot che finisce out, poco dopo col sinistro di Gyasi, che Reina riesce a respingere salvando la sua porta. Gli ospiti sono molto aggressivi, la Lazio non trova sbocchi e la partita resta bloccata a centrocampo, diventando a tratti anche noiosa. Al 41’ il colpo di testa di Maggiore non trova lo specchio di pochissimo e in questo primo tempo lo Spezia potrebbe meritare anche qualcosa di più dello 0-0. Nella ripresa subito Correa calcia da posizione difficilissima ma trova Zoet, poi Immobile tira a botta sicura ma allarga troppo e la palla termina sul fondo. Escono Lulic e Pereira, oggi sotto tono e vanno dentro Fares e Luis Alberto. Correa si divora l’impossibile al 53’, sbagliando il pallonetto a tu per tu con Zoet, ma questa è la prova generale del gol laziale. Da un errore a centrocampo dello Spezia inizia la ripartenza biancazzurra: la palla da Correa finisce a Lazzari, che va alla conclusione che il portiere devia in porta e la Lazio finalmente al 56’ sblocca la partita. Ora cambia anche la faccia della gara, si creano grandi spazi, Lazzari potrebbe raddoppiare con un pallonetto che termina fuori al 61’ poi al 70’ Fares mette out non di molto. Agudelo, Nzola e Verde sono i cambi di Italiano per provare la rimonta, risponde Inzaghi con Caicedo ed Akpa Akpro. Proprio ora una scivolata di Marusic propizia la rete ligure: Verde centralmente riceve da Gyasi e con una sforbiciata incredibile pareggia le sorti della gara. La Lazio ora non riesce a combinare molto; Zoet è pronto all’85’sul tiro di Fares e devia in corner. La svolta finale arriva all’88’, quando tutta la Lazio protesta per un fallo di mani di Marchizza. Giua va al Var e concede il rigore; va alla battuta Caicedo che spiazza il portiere e sigla il 2-1 per i biancocelesti. Gli ultimi 5’ sono di gran sofferenza e nervosismo: Lazzari si becca l’espulsione per una reazione scomposta verso Agudelo, poi anche il doppio giallo a Correa fa finire in 9 la Lazio, che ugualmente si porta a casa la vittoria. Una partita difficile, che forse la Lazio non meritava nemmeno di vincere e per questo motivo i tre pounti arrivati sono di platino. Lo Spezia è un’ottima squadra, ha interpretato benissimo la gara e s’è trovata di frobte una Lazio con una forma atletica scadente. Ma questa affermazione, la terza consecutiva, lascia gli uomini di Inzaghi agganciati al carro dell’Europa: la Lazio a quota 52 e con una partita in meno vede vicinissime Juve e Napoli. Una possibile vittoria nel recupero contro il Torino terrebbe ancora vive le speranze Champions.
LAZIO SPEZIA 2-1 56’ Lazzari 73’ Verde 88’ Caicedo (rig.)
LAZIO: Reina, Marusic, Acerbi, Radu, Lazzari, Leiva (76’ Cataldi), Milinkovic (72’ Akpa Akpro), Pereira (52’ Luis Alberto), Lulic (52’ Fares), Correa, Immobile (72’ Caicedo). All Inzaghi
SPEZIA: Zoet, Ferrer, Chabot, Erlic, Bastoni (65’ Agoume), Ricci, Maggiore (65’ Marchizza), Sena (70’ Agudelo), Gyasi, Piccoli (70’ Nzola), Farias (70’ Verde). All. Italiano
Arbitro Giua
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