domenica 23 maggio 2021

I Maneskin vincono l'Eurovision

di FRANCESCO TRONCARELLI

Un trionfo. L'Italia torna sul tetto dell'Europa musicale grazie ai Maneskin, la band dei ragazzi romani che suona il rock e che aveva dominato anche all'ultimo Sanremo.

Sono i terzi artisti italiani a vincere la competizione europea dopo Gigliola Cinquetti nel 1964 e Toto Cutugno nel 1990. Il premio torna in Italia dopo 31 anni.

È stata una vittoria al cardiopalmo ottenuta grazie al televoto, che ha ribaltato la classifica delle giuria di qualità, che vedeva in testa la Svizzera seguita dalla Francia e solo al quinto posto il gruppo italiano. 

Ma il televoto ha ribaltato tutto. I Maneskin con il loro brano "Zitti e buoni" sono stati in assoluto i più votati (318 punti, unici a superare quota trecento) e alla fine hanno respinto l'ultimo assalto dello svizzero Gjon's Tears.

Per il quartetto il trionfo completo considerando che prima della serata aveva già ricevuto il premio per il miglior testo.

 
Quello andato in scena all'Ahoy Arena di Rotterdam è stato il classico spettacolo dell'Eurovision, con grande spiegamento di mezzi per scenografie a grandissimo effetto.

Ma alla fine i primi tre classificati sono tra i pochi che hanno puntato tutto sulla musica con pochi aiuti di contorno. Ora l'organizzazione della prossima edizione spetterà all'Italia.

Nel mirino dei social è finito Damiano, il frontman del gruppo, accusato di aver sniffato cocaina durante la diretta tv (in un video lo si vede abbassarsi sul tavolino) e in molti hanno chiesto la squalifica dell'Italia. 

Ma il cantante si è "ribellato" a queste accuse e nella conferenza stampa della notte ha rimandato al mittente ogni accusa: "Io non uso droghe. Non dite una cosa del genere. Niente cocaina".

La kermesse canora è stata seguitissima sui social e l"hastag #Eurovision è stato per tutta la lunga notte in testa ai top trenders. Molto apprezzati gli interventi di Cristiano Malgioglio che commentava da studio insieme all'ex Iena Corsi.

Romani di Monteverde, i Maneskin sono partiti da zero, suonando per strada, a via del Corso ed ora sono diventati i numero uno in Europa.

  I Maneskin durante una esibizione a Via del Corso
Un percorso incredibile che dall’on the road di una città distratta li ha portati al palco dell’Ariston e vincere Sanremo e quindi al trionfo di Rotterdam.

Un racconto iniziato a X Factor nel 2017 e via via  proseguito con brani all’insegna del rock, del look e delle performance travolgenti.

Ma prima del talent che gli ha dato la notorietà, le prime esibizioni sono state per strada, in piccoli club o le palestre delle scuole come dicevamo. 
 
Se ora bucano il video con la loro gioventù sfacciata e ribelle, allora erano giovanissimi, degli adolescenti in t shirt e pantoloncini con la custodia della chitarra messa per terra per le offerte. 
 
E fa effetto vederli così acqua e sapone prima del boom, un conrasto clamoroso con l'immagine glam e grintosa a cui ci hanno abituati.


Damiano poi, il frontman del gruppo con una marcia in più rispetto a tanti Big visti a Sanremo, sembra un altro dallo studente in camicia bianca e caplellicorti del Liceo Montale che ai libri preferiva la musica.

La strada da sempre è stata una gavetta per gli artisti. Senza scomodare idoli internazionali come Ed Sheeran o Justien Bieber che prima di Youtube.

Loro hanno iniziato sui marciapiedi delle loro città a farsi sentire, anche da noi ci sono stati “saranno famosi” illustri.

Due nomi fra i tanti, Massimo Ranieri, che girava fra i ristoranti e i vicoli di Napoli col suo sguardo da guaglione vispo e sorridente.

E che dire di Luca Barbarossa che capello riccio e chitarra a tracolla si esibiva a piazza Navona fra venditori di palloncini.

Entrambi hanno vinto Sanremo, Ranieri con “Perdere l’amore” Ranieri e Barbarossa con “Portami a ballare”, come Damiano, Victoria, Thomas e Elthan con “Zitti e buoni”. 

Ora anche l'Eurovision. E scusate se è poco.

 

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