"Viva, viva l'amor, È per l'amore che si canta, Viva, viva l'amor, E per l'amore ancora si vivrà, Viva, viva l'amor, È per l'amore che si canta, Viva, viva l'amor, E per l'amore ancora si vivràààà...".
I Giganti in divisa alla Beatles |
In tempo di musica beat, canzoni di protesta e riproposizione del R & B americano, il "Tema" che svolgono è una sorta di swing, molto pulito nei suoni, inciso dal vivo negli studi della RI FI, con i fratelli Di Martino alle chitarre, Giacomo ritmica e Sergio basso, Checco Marsella alle tastiere e appunto Papes, che con quel vocione baritonale rimane impresso a tutti.
Lui del gruppo è quello che vanta un'anzianità di servizio di tutto rispetto, ha iniziato insieme a Gino Santercole nei Califfi che accompagnavano l'irresistibile Clem Sacco, ha proseguito con gli Amici di Guidone che poi diventano The Ghenga's Friends ed infine i Giganti.
Del resto di quel complesso che aveva lanciato la splendida "Ragazza in due" (con la voce di Checco che saliva all'infinito all'improvviso), "La bomba atomica", la bellissima "Proposta" meglio nota come "Mettete dei fiori nei vostri cannoni" e "Da Bambino", Papes era quello più in vista e riconoscibile.
Enrico Maria che in realtà si chiama Sergio ma che ha adottato il secondo nome con cui venne registrato all'anagrafe di Milano il 20 agosto del 1931, per non confondersi con l'altro "Gigante" Sergio, una forte somiglianza con Omar Sharif e i baffi e la barba lunghi da guru, era il leader del complesso senza affermarlo o chiederlo. Ma a furor di popolo dei 45 giri.
Fu lui ad esporsi quando venne censurato dalla Rai "Io e il Presidente"
(erroneamente inteso come un attacco al Presidente della Repubblica) e a
protestare senza il supporto della loro Casa discografica per il
boicottaggio di "La terra in bocca", un concept album sulla mafia e
sulla distribuzione dell'acqua gestita dalla mafia stessa passato sotto silenzio.
Enrico Maria Papes 80 anni appena compiuti |
Un'opera coraggiosa e di denuncia che non a caso, 40 anni dopo, riedita dai nuovi Giganti guidati da lui, e ristampata con una bonus track come allegato a un volume, che riportava una serie di interviste ai musicisti che lavorarono al progetto ricostruendo le vicende storiche dell'album, vincerà il Premio Paolo Borsellino.
Ora Papes che non ha mai smesso di suonare anche dopo lo scioglimento del gruppo ha festeggiato "i suoi primi Ottanta" in piazza, circondato da un gruppo di amici musicisti, a Palazzuolo sul Senio, sull’Appennino mugellano, dove da tempo ha deciso di vivere e stasera presenta a Santa Maria Ligure la sua biografia.
"Ho vissuto in prima persona un’epoca nella quale non mancavano i fermenti – dice il canuto batterista – , e chi aveva un minimo di coraggio, fantasia e creatività poteva trovare spazi per dire e per fare cose nuove. Oggi c’è un appiattimento generale, ma spero che prima o poi i giovani si risveglino".
De André cantava che a un musicista "suonare tocca, per tutta la vita" ed Enrico Maria è d’accordo, ma con una precisazione. "Sì suonare ti tocca per tutta la vita, anche se le occasioni diventano sempre più rare. Lo spirito però è quello di una volta".
Insomma, per concludere quel Tema c'è ancora tempo. Auguri Papes!
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