lunedì 11 ottobre 2021

Addio Elio Pandolfi

 di  FRANCESCO TRONCARELLI

Quella simpatia che ti conquistava subito, quella comicità travolgente ma mai volgare che lo rendeva unico, ma anche la sua grande capacità di calarsi nei personaggi che interpretava e che gli derivava dalla gavetta che aveva fatto e che l'aveva visto lavorare con i più grandi dello Spettacolo italiano.

Ed anche Elio Pandolfi, che se n'è andato nella notte nella sua casa romana a 95 primavere compiute, è stato uno grande protagonista del palcoscenico, un attore versatile e completo, che ha attraversato tutti i generi dell'intrattenimento, dalla radio alla televisione, dal varietà alla commedia musicale, dal cinema al doppiaggio, lasciando sempre il segno. 

Quello della sua classe, della sua bravura, del suo essere Elio Pandolfi, una garanzia per il pubblico. 

Terzo dei quattro figli di Saturno Pandolfi, custode dell’Istituto Tecnico Commerciale «Vincenzo Gioberti», e di Maria Queroli, Elio Pandolfi si era diplomato all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma. L’esordio sul palco a Venezia nel 1948 come mimo-ballerino in «Les malheurs d’Orphée di Milhaud»; nello stesso anno entrò con Orazio Costa al Piccolo Teatro di Roma.

Alla radio approdò nel 49, scritturato da Nino Meloni per la Compagnia del teatro comico musicale di Roma dove fece sodalizio con Silvio Noto, Raffaele Pisu e Renato Turi. Da quel momento partecipò a trasmissioni di rivista come «La Bisarca» di Garinei e Giovannini (1949-51), «Briscola» di Puntoni e Verde (1949-51).

Ancora in «Giringiro» (1951), «Caccia al tesoro» (1952-54) di Garinei e Giovannini, «La canasta» di Fiorenzo Fiorentini, «Rosso e nero» con Corrado (1951-57) e «Campo de’ Fiori», diretto da Giovanni Gigliozzi (1955) per Radio Campidoglio. 

Pandolfi con Antonella Steni una coppia storica del varietà

Una scuola importante e decisiva per la sua formazione di attore brillante ma soprattutto preparato che gli valse la prima "chiamata" importante della carriera. Luchino Visconti lo scelse per interpretare il ruolo del cantante castrato nello spettacolo «L’impresario delle Smirne», insieme a Rina Morelli.

Nel 1954 debuttò come cantante nell’operetta di Alfredo Cuscinà «La barca dei comici», per poi dedicarsi all’attività teatrale con Wanda Osiris, Carlo Dapporto, Lauretta Masiero, Febo Conti e Antonella Steni. Nomi che hanno fatto la storia del varietà.

Negli Anni 60 la definitiva consacrazione quando prese parte grazie a Dino Verde a numerose trasmissioni radiofoniche di varietà, fra cui «Urgentissimo" e il famoso "Scanzonatissimo», con Antonella Steni e Alighiero Noschese che lo vide acclamato protagonista in una trionfale tournèe iniziata al Sistina e proseguita in tutti i teatri del Bel paese.

Con la Steni in particolare formò una coppia comica irresistibie, che replicò i loro lazzi le loro battute e scenette in spettacoli come «I discoli per l’estate» per varie stagioni negli anni Settanta e «20.30 Express». Come doppiatore è stato la voce italiana dell’attore francese Jacques Dufilho in tutti i film della serie sul Colonnello Buttiglione. 

Pandolfi ha doppiato anche Stanlio della coppia Laurel & Hardy, assieme a Pino Locchi che dava la voce a Olio, in alcuni ridoppiaggi tra i quali quelli di «Allegri eroi» (1957) e «La bomba comica» (1958). Ha doppiato anche due personaggi Disney: Paperino, nei cartoni degli anni sessanta e settanta come seconda voce alternato a Oreste Lionello, e Le tont ne «La bella e la bestia». 

Negli anni 1960 e 1970 doppiò anche Daffy Duck, come la seconda voce nei cortometraggi dei Looney Tunes e Merrie Melodies. Attore fra i più affezionati alla radio, il grande Elio ha partecipato al programma di Rai Radio 3 «Hollywood Party» e ha condotto dal 2002 «Di tanti palpiti». 

Gorni Kramer, Antonella Steni, Marcello Marchesi, Elio Pandolfi e Lina Volonghi

 Tra il 2004 e il 2005, prodotto da Teatro Il Primo di Arnolfo Petri, si è dedicato all’operetta, interpretando col Maestro Marco Scolastra due recital musicali, «Operetta mon amour» (2004) e «Le Vispe Terese» (2005). 

Nel 2012 è stato di scena al teatro Manhattan di Roma con lo spettacolo «Letterine per Silvia e altri sogni» scritto e diretto da Paolo Silvestrini. Nel 2016 è stato premiato alla casa del Cinema di Roma, con il Nastro d’argento alla carriera per il documentario a lui stesso dedicato dal titolo «A qualcuno piacerà», diretto da Caterina Taricano e Claudio De Pasqualis.

Non è stato insomma un semplice attore Elio Pandolfi, ma un vero e proprio gigante dello spettacolo che ha dato sempre tutto se stesso senza risparmiarsi con quel pizzico d'ironia che era la sua cifra, con quel suo non prendersi mai sul serio nonostante il suo bagaglio culturale e professionale, un fantasista nel senso più nobile del termine che sapeva fare tutto, anche l'imitazione della gallina, una scena incredibile e godibilissima.

Con lui se ne va un mondo popolato da artisti che hanno regalato emozioni e divertimento a svariate generazioni, con lui si chiude un'epoca felice e ricca di talenti che hanno fatto la storia del nostro spettacolo, con lui se ne va la risata liberatoria e senza tanti pensieri che faceva concludere bene le giornate di tutti. Ciao Elio signore del palcoscenico, grazie di tutto

1 commento:

  1. Un pensiero ed una preghiera per l'ineguagliabile e bravissimo Elio pandolfi!!!
    Emanuele Carioti, Roma, 11 ottobre 2021

    RispondiElimina