di FRANCESCO TRONCARELLI
La barba bianca, la giubba rossa e una cantina piena zeppa di giocattoli. L'ultima apparizione di Gigi Proietti sul grande schermo ha le sembianze di Santa Klaus. Il film è "Io sono Babbo Natale" ed è diretto da Edoardo Falcone e sarà nei cinema da domani.
Arriverà nelle sale con un mese di anticipo rispetto alle vacanze natalizie, una sorta di regalo anticipato per il pubblico, nella ricorrenza della sua scomparsa avvenuta un anno fa nel giorno del suo ottantesimo compleanno.
Una perdita enorme per lo Spettacolo italiano che colpì profondamente tutti, perchè tutti amavano Proietti, tutti apprezzavano la sua bravura, tutti applaudivano l'artista che con le sue interpretazioni memorabili e i suoi spettacoli mitici, aveva dato tutto se stesso sino alla fine, senza risparmiarsi.
Questo film ne è la conferma. Il volto infatti appare scavato più del solito, gli occhi e il naso ancora più grandi. Quel fisico aitante che lo contraddistingueva, lascia la scena a un signore smilzo e leggermente incurvato.
La voce, quella voce al tempo stesso roboante, come nel doppiaggio di Stallone in "Rocky" ("Adrianaaaa...") e suadente, come nella riproposizione del Gastone petroliniano, sembra improvvisamente da anziano.
Gigi era malato, ma nessuno al di là dei familiari e dei compagni di set, lo sapeva, e continuava a lavorare con la passione di sempre e l'umiltà che solo i grandi conoscono e applicano concretamente.
Era stanco e diradava le sortite mondane e apparizioni televisive, lo si capiva dai suoi interventi registrati per "Ulisse, il piacere della scoperta" di Alberto Angela.
Lo vedevi ma non capivi, pensavi all'età, ma invece era quel cuore che non funzionava più come prima che lo stava tradendo.
con Marco Giallini sul set dell'ultimo film |
Era affaticato ma era sempre lui. Bastava che iniziasse la ripresa e si trasformava, tornava il mattatore dello spettacolo, il romano che raccontava Roma come un Trilussa del 2000, il parente che riempiva la casa con la sua presenza, l'amico sincero che tutti avrebbero voluto.
Gigi era uno di noi, un mostro di cultura che non lo dava a vedere, un genio dell'affabulazione che non se la tirava, un antidivo del palcoscenico che non voleva primeggiare.
Gli bastava l'applauso, il "bella zì" dei suoi fan, l'abbraccio di una città che riconosceva in lui le stimmate del più grande e dell'ultimo dei moicani di una comicità perduta.
Pietro Ammicca, Cavarodossi, Maresciallo Rocca, Mandrake, Nun je da retta Roma, King Soldatino e D'Artagnan, Pupo Biondo, Ma che ne sai se non hai fatto il piano bar, te saluta-...coso, uno nessuno centomila Proietti, Gigi nostro gajardo e tosto.
Ora Babbo Natale per l'ultimo ciak della carriera. Una commedia leggera e divertente in cui interpreta Nicola, un signore che custodisce gelosamente la sua vera identità, ossia quella del Babbo portadoni che ogni 25 dicembre fa la felicità di milioni di bambini.
Al suo fianco Marco Giallini, Ettore, un ex galeotto dalla vita turbolenta e sgangherata che non ha grandi prospettive se non quella di continuare la sua carriera da rapinatore.
Almeno fino a quando non si imbatterà in Nicola e deciderà di rivoluzionare la sua vita cercando di carpire i segreti più succulenti sull'essere un Babbo Natale in incognito.
Che poi per certi versi lo è stato veramente Babbo Natale, ma speciale, perchè i regali non si limitava a farli una volta l'anno sotto l'albero, ma ogni volta che entrava in scena per recitare, raccontare storie, vivere l'arte. Per essere Gigi Proietti.
In 73 anni di vita a parte i miei genitori credo di aver pianto solo la sua (per me) improvvisa perdita. Ho sempre benedetto i soldi spesi per godere in Teatro della sua grandezza fin dal 1976. Al Brancaccio prenotavo i biglietti per più serate senza mai stancarmi di ascoltarlo e anzi divertendomi con gli altri spettatori a precederlo nelle battute. Fortuna che di registrazioni dei suoi spettacoli ne ho diverse anche se non sarà la stessa cosa. Lui concludeva lo spettacolo con un :"Che Dio vi benedica". A me viene da scrivere; "Grazie Dio di averci dato tanta fortuna".
RispondiEliminaGRAZIE mille Gigi !!! Sei sempre .......ER ...MEJO !!!!!!!!
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