di FRANCESCO TRONCARELLI
Emozionarsi per un film, per una pellicola particolare, per un video che racconta una giornata speciale vissuta all'Olimpico da un popolo in festa per un sogno diventato realtà. Una chicca straordinaria che ti rimanda a un mondo che non c'è più ma che è stato bello vivere quando la Lazio era una grande famiglia ed era vissuto dalle famiglie intere.
Genitori, figli e nonni tutti
insieme appassionatamente per tifare i colori biancocelesti e vederli vincere grazie alla banda Maestrelli. Tutto questo è in un filmino amatoriale girato il 12
maggio del 1974, una data storica per chi ha la Prima squadra della Capitale nel
cuore, quella del giorno in cui il sodalizio che ha portato il calcio a Roma vinse il primo scudetto della sua storia.
E' un superotto a colori che racconta quel famoso Lazio-Foggia cogli occhi
di una famiglia di laziali come tante, che quella domenica di maggio
partecipò a un evento memorabile. Un evento che coinvolse 83mila e rotti presenti paganti, record ineguagliato nella
storia delle partite giocate all'Olimpico da sempre.
Immagini riprese alla buona, con una di quelle cineprese che in quel periodo si usavano per le occasioni speciali (matrimoni, comunioni, vacanze, gite), ma proprio per questo sono immagini eccezionali, perchè sanno di amore, di passione, di tifo spontaneo e casareccio, di quando il calcio era a misura d'uomo e non di sponsor, quando si andava allo stadio con la giacca, il panino e il fiasco di vino. E con la bandiera.
Sette minuti di Lazio, sette minuti di brividi, sette minuti di emozioni, sette minuti di uno Scudetto che ancora oggi fa venire i lucciconi. Iniziano con la femminuccia di casa che guarda l'obiettivo poi c'è il fratello.
Ha la bandiera in mano, la sventola, e come lui tanti altri tifosi si
avviano verso la giornata più bella della loro vita, tra palloncini
colorati e bandiere al vento. Da quel momento è tutto un susseguirsi di
emozioni e flash di una partita vista dalla Sud, dove negli anni 70
c'era il cuore del tifo biancoceleste.
Il gruppo è posizionato in basso, subito sopra il parterre, lato verso
la tribuna Tevere. E subito arriva un momento bellissimo: Luciano, il
capo tifoso storico che avevo immortolato nel mio film "Ultimo mambo
all'Olimpico", sfila nei posti in piedi, il parterre, con uno starno
vestito, una specie di saio da monaco a righe biancocelesti.
Una maschera incredibile come lui, che mentre cammina agita due
bandiere, una per mano. Poi migliaia di bandiere al vento svegliano lo
stadio, i tifosi sono già a mille, ecco papà Sabatello, capello lungo alla
Pooh come andavano in quel periodo che agita un campanaccio, i figlioli
contenti come la gente intorno a lui col cappello della Rosso Antico che
veniva regalato quel giorno.
Entra Lenzini, il presidente, siamo al 2° minuto e una manciata di
secondi del video, è l'apoteosi, lo stadio esplode, lui saluta
soddisfatto il pubblico, felice di essere arrivato a questo match così
importante che può regalare in anticipo di una giornata il Tricolore a
Roma. Lo si vede vicinissimo il Sor Umberto.
E si capisce dall'entusiasmo generale, come fosse amato e perchè ancora oggi viene rimpianto da chi c'era allora. Poi è il momento delle squadre e le bandiere tornano ad impazzire al vento, ecco Felice Pulici che si avvia alla sua porta compiendo il solito rituale: un tocco con le mani all'incorocio sinistro, poi a quello destro.
Inizia la partita, foggiani e laziali "combattono", le azioni si
susseguono, ma sta per arrivare il momento clou. E' il minuto 3 del
filmato, c'è il rigore. Chinaglia è pronto, lo si vede bene, inizia la
rincorsa, parte la bomba, tutti schizzano in piedi, anche davanti la
cinepresa, è letteralmente il caos.
L'Olimpico è tutta una bandiera, l'entusiasmo è a mille. E' fatta. E
così al minuto 4° si vede l'invasione di campo. Uno, due,
dieci, mille tifosi entrano sul prato dell'Olimpico, sugli spalti la ripesa coglie due
fratelli, sono in estasi e frastornati, le guance rosse per
l'eccitazione, uno beve direttamente dal fiasco di vino l'altro piange e
si asciuga le lacrime, sul tabellone a caratteri cubitali compare la
scritta LAZIO.
Mezzo stadio è entrato in campo ed è iniziata la folle, liberatoria
corsa sulla pista che circonda il rettangolo di gioco, una marea di
tifosi corre con le bandiere, giri su giri, un carosello impazzito di
felicità che non si era mai visto nè si vedrà mai più.
Una mongolfiera si alza verso il cielo, tutti si abbracciano c'è chi piange per la gioia. Scene
incredibili che ti scuotono, poesia pura, meglio di un film neorealista
di Vittorio De Sica o di una pellicola visonaria di Fellini. E la
felicità continuerà fuori l'Olimpico con una Fiat Giardinetta addobbata
per la festa.
La festa per il sogno raggiunto, la festa di una famiglia laziale, come
avrebbe potuto essere la nostra. Come l'hanno vissuta i nostri genitori,
i nostri fratelli, noi. Grazie Lazio, grazie a chi c'era e soprattutto
grazie alla famiglia Sabatello che ha effettuato con tanta passione le riprese amatoriali, grazie a questa famiglia che è la famiglia di tutti noi laziali.
semplicemente fantastico
RispondiEliminaDa pelle d'oca... emozioni infinite
RispondiEliminaUn ricordo indelebile. Ero presente con le mie lacrime.
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