lunedì 7 febbraio 2022

Vasco Rossi, 70 anni di rock

 di FRANCESCO TRONCARELLI

Vasco Rossi compie 70 anni, una tappa importante di una vita spericolata, sopra e sotto il palco. Ne compie 70 e ne fa 45 da artista di razza da rockstar nel vero senso della parola. E’ l’unico nel Belpaese musicale a potersi fregiare di questo titolo che sa di numeri uno d’oltreoceano e folle sterminate che li seguono e li osannano.

Ha dato dignità al rock italiano portando carisma e talento, poesia e dissacrazione, tristezza e ironia, ha regalato sogni e certezze a generazioni raccontando storie in cui tanti si sono riconosciuti, vivendo così emozioni a non finire. E' l'unico che da rocker è diventato rockstar senza svendersi.

E questo il pubblico l'ha capito, apppunto lo ama. Il Blasco infatti piace a tanti, a tantissimi. Giovani e meno giovani, ragazzini ed ex ragazzi degli anni 80, un popolo sterminato di fedelissimi che conosce per filo e per segno le sue centinaia di canzoni e i suoi album e che ha riempito fino all’ultimo posto palazzetti e stadi di tutta Italia, sperando di poterlo rivedere in azione.

Per questo compleanno, nella sua Zocca, sull’appennino modenese, i festeggiamenti sono già iniziati nei giorni scorsi e proseguiranno tra candeline da spegnere in famiglia, saluti ai fan in pellegrinaggio, felicità e brindisi con lambrusco.

La storia di Vasco è una storia fatta di eccessi e applausi, di donne e musica, di jeans e Ray ban, di bollicine e tour, una storia “piena di guai” e piena di gioie. Una vera epopea che sa di provincia, col padre camionista con tre anni di campo di concentramento alle spalle in Germania e una madre che lo portava a cantare da bambino ai matrimoni. 

il primo 45 giri

Lui che cresce col mito di Little Tony, l’Elvis Presley tricolore e che poi si tuffa nelle prime radio libere per fare il disc jokey, per fare musica, per aprirsi al mondo inseguendo l'ebbrezza della vita spericolata alla Steve McQueen.

E il mondo lo accoglie. Prima criticandolo (leader dei suoi denigratori il giornalista di costume Nantas Salvalaggio che lo bastonò ripetutamente nei suoi pezzi), poi imparandolo a conoscere nel bene e nel male ed ad amarlo.

Nasce cosi’ il Komandante, un artista che ha varcato i confini del mito, riuscendo ad aprire le porte del rock alla canzone, contaminando la poesia fino a quel momento appannaggio dei cantautori con l’energia della musica che viene dagli States e dall’Inghilterra.

Strada ne ha fatta Blasco dai suoi fallimenti a Sanremo (1982 “Vado al massimo”, 1983 “Vita spericolata” penultimo sopra Pupo!), con i suoi brani d’atmosfera arricchiti da testi mai banali e soprattutto antiretorici e disperati che hanno venduto la bellezza di quaranta milioni di copie.

Oggi che compie 70 anni, il “signor Rossi” trae un primo bilancio della sua carriera e tramite i suoi canali social pubblica un video che la racconta: «Siamo qui... a quota 70. Al 70esimo piano ‘spericolato’»

il suo video per i 70 anni

E così  al 14esimo piano appare un Vasco adolescente mentre suona una chitarra, al 23esimo corrisponde l’età della fondazione di Punto Radio, al 30esimo con il microfono in mano per la sua esibizione a Sanremo.

Poi si ferma ai piani 41, 52 e 64 per ricordare i grandi concerti negli stadi, quindi al 70esimo piano le porte dell’ascensore si aprono e spunta una torta con la scritta ‘Vasco. Siamo qui’ sovrastata da due candeline con il numero 70. 

Vasco raggiunge questo traguardo ma la sua anima rock non è per nulla invecchiata. Come lo ha dimostrato il suo ultimo album, "Siamo qui" fresco ed effervescente come sempre. 

E intanto continua a essere un modello per le nuove generazioni. Basti pensare che Rkomi, emergente il cui album "Taxi Driver" è stato il più venduto nel 2021, a Festival nella serata delle cover ha proposto un medley composto da tre vecchi classici di Vasco, mentre altri della scena indie, a partire da Gazzelle, hanno incorporato nella propria musica molto della lezione del Komandante.

Vasco è stato e continua a essere un fenomeno unico nella storia della musica italiana, non solo per le proporzioni del suo successo che da anni sono senza paragoni nel Bel paese, ma lo è anche per la sua musica. E' un cantautore, come dimostra la struttura di molti dei suoi brani più emozionanti che rispettano la regola secondo cui un pezzo, quando è bello, funziona anche solo con chitarra acustica e voce.

Vasco Rossi nell’ottobre scorso in occasione della presentazione del suo nuovo album Vasco Rossi nell’ottobre scorso in occasione della presentazione del suo nuovo album

La differenza è che lui ha saputo combinare questo tipo di ispirazione con una componente rock, che negli anni è addirittura andata indurendosi, sfiorando e spesso aderendo a sonorità heavy. La sua sensibilità artistica inoltre, lo ha portato a individuare storie spesso scomode e a volte avanti rispetto ai tempi.

E' il caso di "Jenny", una canzone che parlava di depressione quando erano ancora i tempi del Male Oscuro, quando ancora chi ne soffriva non veniva considerato un malato ma un pazzo. Una capacità di cogliere gli umori della società e di raccontarne anche le pieghe più nascostere che non è mai venuta meno col passare degli anni. E che lo rende ancora oggi un modello per le nuove generazioni.

Sono passati 45 anni dal suo esordio discografico appunto con "Jenny", poi diventata "Jenny è pazza" e "Silvia", pubblicate su un 45 giri prodotto da un editore che fino ad allora aveva curato produzione e distribuzione solo di liscio e che fece uno strappo per il "montanaro venuto da Zocca".

Dietro al rocker scanzonato dal linguaggio diretto c'è un uomo dalle letture sofisticate e dagli interessi molto vari che non ha mai avuto paura di prendere posizione anche a costo di pagare il prezzo delle sue idee.  

Un uomo che non ha paura di invecchiare perchè sempre curioso della vita e perchè è consapevole che non sono gli anni a farti anziano ma il chiudersi in se stesso per staccare la spina dalle emozioni che il mondo ti regala ogni giorno. Auguri Kom! 

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