domenica 18 dicembre 2022

Addio Lando Buzzanca

di FRANCESCO TRONCARELLI

Lando Buzzanca è morto oggi a Roma. Aveva 87 anni, era ricoverato da fine novembre al Policlinico Gemelli dopo un periodo trascorso in una RSA. Buzzanca era caduto dalla sedia a rotelle e per questo portato in ospedale, che avrebbe dovuto lasciare per una struttura di riabilitazione prima che la situazione precipitasse.

E' stato uno degli attori più popolari del nostro Cinema, nel vero senso della parola, grazie ai film girati negli anni Settanta che registravano incassi clamorosi e sbancavano il botteghino. Era il simbolo e lo stereotipo del maschio italiano, spesso impegnato nei ruoli del tipico siciliano, amante o marito geloso. 

Questo nonostante gli inizi promettessero una carriera di diverso spessore dopo che nel 1961 Pietro Germi lo aveva chiamato prima per interpretare il personaggio di Rosario Mulè in Divorzio all’italiana e poi nel 1964 per quello di Antonio in Sedotta e abbandonata.

agli inizi della carriera

Nato nel 1935 a Palermo in una famiglia di attori (lo erano sia il padre che lo zio), Buzzanca si è trasferito a Roma quando aveva 17 anni. Nella capitale ha frequentato i corsi di recitazione all’Accademia Sharoff, di cui è poi divenuto presidente onorario, e ha cominciato con il teatro, prima di dedicarsi al cinema.

Proprio per quella caratterizzazione del tipico maschio siciliano, anche un po’ tonto, Buzzanca è stato relegato dalla critica cinematografica tra i caratteristi, anche se dopo l’inizio con Germi nel 1967 lo volle anche Alberto Lattuada per interpretare il suo film Don Giovanni in Sicilia.

Gli anni Settanta che lo vedevano protagonista sullo schermo, si aprono per Buzzanca con il grande successo in televisione del programma, in coppia con Delia Scala, Signore e signora di cui si ricorda la battuta “mi vien che ridere” che diventerà un tormentone. 

Poi ecco i film che consolideranno la sua immagine di maschio ruspante, alcuni caratterizzati da una vena comica che incontra il favore del grande pubblico.

Homo eroticus di Marco Vicario, la commedia sexy Il merlo maschio (1971) e Quando le donne persero la coda (1972) entrambi per la regia di Pasquale Festa Campanile, e poi i film in cui tratteggia personaggi realmente esistenti come Il sindacalista di Luciano Salce (1972) e All’onorevole piacciono le donne, di Lucio Fulci (1972) e L’arbitro di Luigi Filippo D’Amico (1974) ispirato a Comcetto Lo Bello.


E ancora, Jus primae noctis, sempre nel 1972 diretto da Pasquale Festa Campanile, L’uccello migratore di Steno (1972), Io e lui di Luciano Salce (1973) e La schiava io ce l'ho e tu no di Giorgio Capitani (1973). In totale, nel decennio girerà 21 film molti al fianco delle attrici più desiderate e famose del momento, da Claudia Cardinale a Catherine Spaak, da Barbara Bouchet a Senta Berger e Joan Collins.

Le commedie sexy negli anni Ottanta divennero una moda, ma Buzzanca a un certo punto si rifiutò di continuare ad alimentare l’immagine che lo aveva reso celebre, preferendo al cinema la radio in cui, per alcuni anni, fu conduttore di programmi di grande successo come Gran Varietà e Buzzanco, proiezione radiofonica del personaggio inventato per la tv a Signore e signora.

Dopo alcuni anni di attività in teatro, nel 2005 Buzzanca torna alla tv con la fiction Mio figlio, in cui interpreta il padre di un ragazzo omosessuale con enorme successo di pubblico. Nel 2007 lo vuole per I Viceré il regista Roberto Faenza, grazie al quale ha vinto il Globo d’oro come miglior attore. 

col figlio Massimiliano

Della serie Mio figlio è stato realizzato il sequel Io e mio figlio – Nuove storie per il commissario Vivaldi, andato in onda nel 2010 stesso anno di Lo scandalo della Banca Romana e Capri 3.

Lando Buzzanca è stato sposato con Lucia Peralta per 57 anni e dal loro matrimonio sono nati Massimiliano e Mario. Ultimamente era salito alla ribalta della cronaca per una vicenda amorosa più o meno presunta che aveva fatto parlare i giornali di gossip scatenando una serie di polemiche con i suoi familiari. 

Ora che se n'è andato, tutto questo chiacchiericcio che aveva messo in secondo ordine l'attore di lungo corso capace di spaziare dal Teatro al Cinema con grande professionalità e mestiere, purtroppo riprederà vigore, ma sicuramente non offuscherà la sua fama e l'applauso di chi lo ha sempre seguito. Addio Lando.


1 commento:

  1. Ciao ad un grande attore e grazie Francesco per averlo ricordato così bene ❤️✋

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