martedì 18 aprile 2023

Laura non c'è, è andata via...

 di FRANCESCO TRONCARELLI


Questa è una storia che non leggerete da nessuna parte ma è una storia che merita di essere raccontata perchè attraverso la sua protagonista, scorrono i sogni, le emozioni e i ricordi che ciascuno di noi avrebbe potuto vivere o ha vissuto. 

Una storia che inizia nelle recite scolastiche della maestra Anna Grassi all'elementare Alessandro Manzoni, prosegue nelle lezioni di canto e ballo e arriva addirittura al Cantagiro fra i grandi della musica leggera. 

Una storia che prosegue con la passione per la Lazio, la formazione di una famiglia, un'attività commerciale sempre con la musica al centro e che poi finisce tristemente sulle strisce di un attraversamento pedonale.

E' la storia di una vittima dell'ennesima tragedia stradale a Roma, un numero che si aggiunge nella arida contabilità di queste morti assurde, un numero che però ha un nome, quello di Laura Fionda, protagonista insieme a tanti altri giovani artisti di una stagione felice del Bel paese, quella di quando l'Italia andava a 45 giri e le canzoni erano la colonna sonora della vita di tutti.

Laura e Marisa Fionda al saggio alla Manzoni

Laura con la sorella Marisa, brave ballerine e con un senso innato per lo spettacolo, erano state scelte giovanissime da Franco Migliacci, paroliere di successo e talent scout per la RCA, per far parte insieme a Massimo Camilletti, Fabrizio Brunetti e Anna Maria Izzo gia nei Collettoni di Rita Pavone, di un nuovo gruppo che aveva in Enrico Ciacci, il talentuoso chitarrista fratello di Little Tony il leader. 

Il gruppo si chiamava La Cricca e debuttò al Cantagiro del 1964 col brano "Il surf delle mattonelle", un brano frizzante in linea con l'atmosfere gioiose del tempo con cui il gruppo partecipò al musicarello "Questo pazzo pazzo mondo della canzone" diretto da Bruno Corbucci e Giovanni Grimaldi, insieme a Gino Paoli, Lucio Dalla, Gianni Morandi, Petula Clark e Francoise Hardy .

L'anno successivo una nuova partecipazione alla seguitissima manifestazione canora organizzata da Ezio Radaelli, sulla scia del loro successo "Amico va" altro brano ritmato e trascinante, inserito non a caso nel film campione d'incassi "I complessi" con Alberto Sordi, Nino Manfredi e Ugo Tognazzi.

Due anni di fuoco per la Cricca, con serate, servizi giornalistici e tanta popolarità fino allo scioglimento del gruppo e la fine di una carriera appena iniziata e già salutata dal successo, con il rientro di quei ragazzi che sapevano cantare e ballare nella normalità dell'anonimato.

Un rientro alla vita di tutti i giorni che per Laura non fu un dramma, un inevitabile impasse che riuscì a superare senza "danni collaterali" grazie al suo carattere improntato all'ottimismo. Laura infatti tornò agli studi, si diplomò, si fidanzò con Aldo che sarebbe diventato suo marito e andò avanti tra mille interessi.

Sino all'approdo definitivo nel negozio "Supernova" di via Emanuele Filiberto, esercizio commerciale aperto col marito, diventato ben presto un rinomato punto di riferimento per appassionati di dischi e musica che andò così bene, tanto da ampliarsi in un nuovo spazio a Cinecittà Due.

Supernova a Cinecitta Due

Scrive nel suo profilo Facebook sotto il video di una scatenata Rita Pavone in "Datemi un martello", artista cui somigliava per grinta e fisicità: "un amico con questo video mi ha ricordato un periodo della mia vita, mi sento veramente fortunata per essere stata fra i grandi della musica, conoscerli e stare con loro è stata veramente una grande emozione, ero giovanissima e vedere questo video mi fa tenerezza".  

Tenerezza dunque per esserci stata, anche lei in prima fila, in quel rinnovamento generazionale che furono gli anni Sessanta, gli anni del miracolo economico, di Carosello, della 500 e dei grandi cambiamenti del Costume in cui la musica ha recitato un ruolo importantissimo.

Amante dei gatti, fan di artisti del calibro di Kenny Rogers, Ozzy Osborne, Jimmy Page o dei Mody Blues e gli Skorpions, Laura era laziale sino al midollo. Era all'Olimpico il 12 maggio del 1974 per Lazio-Foggia e a Villa Miani alla festa scudetto per farsi autografare l'inserto a colori del Momento Sera dal suo idolo Chinaglia e gli altri giocatori.

La Lazio dello Scudetto 1974

Una passione mai affievolita e conservata intatta negli anni, da tifosa versante, anche di recente infatti andava allo stadio per esultare ai gol del Panterone Caicedo e a quelli di Ciro Immobile. 

Laura era una donna del suo tempo come tante, protagonista di una vicenda umana fra alti e bassi, tra sogni e post sui social come tanti di noi e che abbiamo voluto ricordare nel momento dell'addio, come simbolo di tanti "ragazzi degli anni Sessanta" che si lanciarono anima e corpo nella musica nella speranza di farne una professione . 

Una donna che aveva già in tasca il biglietto per il concerto di Bruce Springsteen per il prossimo 21 maggio a Roma ma che non potrà ascoltarlo. Perchè Laura non c'è più, e non per sua volontà, è "andata via" mentre tornava casa dopo una giornata di lavoro lasciando nel rimpianto chi la conosceva e la stimava. Aveva solo 72 anni.






1 commento:

  1. Carissimo Francesco, ho letto come sempre e quando riesco ogni riga del tuo racconto, splendido quando purtroppo amaro per il finale. Racconti ogni volta qualcosa di cui riesco ad immergermi, es. non sapevo di andare a comprare musica da lei, suo marito, foto indelebile, come per esempio brividi la prima pagina del 1974 dove ero presente con mio padre in Tevere, avevo il giornale mal custodito, non so cos'altro aggiungere se non dirti grazie per i tuoi articoli e condoglianze ai familiari di Laura. R.i.p.

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