di FRANCESCO TRONCARELLI
10 a Sven Goran Eriksson la la la la la - Sono le 18 e 4 minuti del 14 maggio del 2000, la Lazio è campione d'Italia, ma non solo, con lui ha vinto anche la Coppa delle Coppe, la Supercoppa Europea, due Coppe Italia e due Supercoppe nel giro di solo tre stagioni. Grazie Mister, signore sul campo e nella vita, hai dato tanto per noi, ti vogliamo bene. L'affetto e la vicinanza della gente laziale ti possa scaldare il cuore e dare la forza per sopportare il tuo calvario.
6 e mezzo ad avviso di Kamada - La Lazio ha chiuso con un pareggio deludente un campionato che ha regalato poche soddisfazioni ai tifosi biancocelesti. Certo il cambio di allenatore ha dato una scossa quanto a risultati ma poco si è visto a livello di gioco. E la partita col Sassuolo ne è stata l'ennesima conferma. Non a caso il giapponese dal volto umano che è stato il migliore ne è il perfetto testimonial a cominciare dai suoi tentativi di tessere le trame del gioco per finire con il fallo inutile che ha commesso e che ha determinato il gol del pareggio. Meno male che è finito sto strazio e gli unici a non meritarlo sono proprio quelli che l'hanno patito. I tifosi.
6 e mezzo a Benigno Zaccagnini - L'arciere ha scagliato la sua freccia e ha fatto centro. È un buon segnale per il futuro prossimo venturo.
6 a Rovella per chi non si accontenta - È partito in quarta è finito in folle. Come Vittorio Sgarbi.
6+ a Guendalina facce sognà - Ha portato caciara e vitalità. Non è lo stesso degli esordi brucianti però. Come Paolantoni. Che prima faceva ride mo' fa piagne.
6+ a Pasquale Ametrano Anderson - Con quella faccia un po' così quell'espressione un po' così che hanno tutti i Turisti per caso come lui in vacanza perenne all'Olimpico e in tuttigli stadi d'Italia è arrivato al capolinea. Era sbarcato 8 anni fa a Roma da bambino se ne va da uomo. 58 gol, 55 assist e 326 presenze fra alti e bassi con le ultime 150 giocate di seguito. Un record nel bene e nel male come le sue prestazioni altalenanti velate da quella saudade intensa che è stata il suo marchio di fabbrica. Bandolero stanco a tutto tondo andando via sarà accompagnato da una scia di lacrime e rimpianti per la sua fedeltà indiscussa e il suo talento spesso inespresso e a lunghi tratti espresso, come quelle tazzine fumanti al bar che ti rimettono in sesto. Protagonista indiscusso delle Pagelliadi lascerà un vuoto incolmabile a chi come noi l'ha fustigato col sorriso volendogli comunque un gran bene e a chi lo ha applaudito a prescindere cogli occhi foderati di prosciutto. Obrigado Filippetto arrivederci e salutare a soreta, la tua abile manager.
6 a Gila il mondo gila (Jimmy Fontana Cantagiro 1965) - Meno incisivo del solito. Come Pier Luigi Diaco da Mara Venier.
6 - a Viale dei Romagnoli, 13 Ostia - Punto fermo. Ma proprio fermo. Tanto da spizzare la palla verso il calciatore neroverde che ha pareggiato.
6- a Dio vede e Provedel - Non ha fatto il miracolo. Altrimenti sarebbe stato da 10.
6- a Miei cari amici Vecino e lontani - All'inizio si è involato, col passare del si è involuto è finito involtino.
5 e mezzo a Patrizia Pellegrini - Tanto fumo e poco arrosto. Come Massimo Giletti.
5 e mezzo al Ciro d'Italia - Ei fu.
5 a Somarusic - Ha fatto più danni lui in questa stagione che Marino quando era Sindaco di Roma. E anche contro il Sassuolo non ha combinato nulla di buono. Ma per fortuna neanche di cattivo. Un altro che dovrebbe fare fagotto.
5 a Castellano e Pipolo - Lui e il calcio sono agli antipodi. Disertore della Pampa e pure della vanga non riesce a dare un senso alle sue apparizioni in campo. Come Riccardo Rossi in tv. Se lui è la punta di diamante del prossimo campionato, siamo rovinati.
4 a Hysaj che i papaveri - Al 3° minuto ha avuto sui suoi piedi fucilati l'occasione per mettere una toppa alla sua stagione fallimentare. Ma se l'è cacata in modo ignobile prendendo in pieno il portiere col suo tiro centrale e debolissimo. E ha preso pure la mira pe fa sta cappellata. Se avesse segnato la partita avrebbe preso subito la direzione giusta. Lo abbiamo detto più volte, è il quarto mistero di Fatima ma nessuno riesce a spiegarlo perchè giochi. E il guaio che non lo sa neanche lui. Dovrebbe finire in uno scantinato di Formello a pane e acqua e poi messo alla porta. Ma chi se lo pija? A non rivederlo più. Sipario
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