di FRANCESCO TRONCARELLI
La freccia nera fischiando si scaglia
è la sporca canaglia che il saluto ti dà
vieni fratello è questa la gente
che val meno di niente
perché niente non ha
ma se il destino rovescia il suo gioco
nascerà nel mattino una freccia di fuoco
la libertà
È stato uno degli sceneggiati più famosi e seguiti della Rai, quella fatta da grandi professionisti e che trasmetteva in bianco e nero ma faceva sognare a colori.
Stiamo parlando de "La Freccia nera" miniserie per la regia di Anton Giulio Majano tratta liberamente dall'omonimo romanzo di Robert Louis Stevenson.
Sette puntate andate in onda dal 22 dicembre 1968 con una media di 20milioni di spettatori, come dire un italiano su due davanti al piccolo schermo per seguire le gesta di Dick Shelton interpretato da Aldo Reggiani e Joan Sedley, da una giovanissima Loretta Goggi.
Colpi di scena, sospetti, fuorilegge presunti cattivi all'attacco di potenti presunti buoni, una storia avvincente con risvolti amorosi durante la guerra delle Due rose sottolineata dalla colonna sonora di Riz Ortolani e che ebbe successo anche grazie alla sigla.
La cantava Leonardo, al secolo Leonardo Marino, milanese di nascita ma di famiglia siciliana scoperto e lanciato da Mike Bongiorno nel programma "La Fiera dei sogni", noto come il Tom Jones italiano per quella voce potente che aveva.
Leonardo a Sanremo |
Era un brano che galvanizzava letteralmente i ragazzi per il gusto dell'avventura legato al teleromanzo, ma anche per quel testo
che inneggiava alla libertà e che veniva inteso come una speranza di
cambiamento.
Quella "Freccia nera" in musica scritta da Sandro
Tuminelli era vista come un anelito di rinnovamento, un ideale rivolta
contro la società di quei tempi contraria alle novità che stavano
arrivando.
Una canzone riferita a una storia di ribelli contro il potere corrotto nell'Inghilterra del Quattrocento che veniva attualizzata idealmente ai tempi dei capelloni e del 68 che stava rivoluzionando la società.
Leggete il testo mentre riascoltate il brano e immergetevi in quelle atmosfere inneggianti alla libertà di pensiero, di vita, di disporre del proprio domani senza dover dar conto a nessuno.
"La Freccia nera" è stato il più grande successo di Leonardo, che partecipò a Sanremo in coppia coi New Trolls per cantare la splendida "Io che ho te" e al Cantagiro col brano firmato da Roberto Vecchioni "Giramondo".
Cantò anche con quella sua bella voce la versione italiana di "Green green grass of home" di Tom Jones non sfigurando minimamente con l'originale.
Leonardo in scena |
Poi completò il suo percorso artistico diventando uno degli attori di punta del Teatro stabile di Catania, lavorando con Tony Cucchiara, Rosa Balistreri, Turi Ferro e Andrea Camilleri.
Con il musical "Pipino il breve ha fatto il giro del mondo poi è approdato con ruoli da antagonsta in alcune serie di successo come "Squadra Antimafia", "Il giovane Montalbano e in "Giovanni Falcone".
Leonardo Marino se n'è andato all'improvviso a soli 79 anni a marzo, ma nessuno ha dato la notizia, no i grandi quotidiani nè i critici televisivi che avrebbero dovuto conoscerlo per il mestiere che fanno.
Ovviamente la Rai che tanto guadagnò metaforicamente e non solo da personaggi come lui lo ha totalmente ignorato. Un classico della vergogna di quel baraccone che è diventata.
Addio Leonardo, sei stato la voce e il sogno di una generazione, la tua freccia ha fatto centro nei cuori di chi ha cantato con te la ricerca della libertà e per questo resterai per sempre nella loro memoria.
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