di FRANCESCO TRONCARELLI
I capelli sono bianchi e anche la voce è cambiata, nel tempo si è fatta più armoniosa, ma lo sguardo è rimasto lo stesso, quello di un ragazzo che sognava di fare l'artista per regalare emozioni al pubblico. E c'è riuscito perfettamente, perchè Peppino di Capri che oggi compie 85 anni, è un mito assoluto della nostra musica.
È partito come versione partenopea di Buddy Holly è arrivato come Peppino
di Capri, ambasciatore della melodia italiana nel mondo e gran signore
dello spettacolo.
La sua del resto è stata una carriera straordinaria. Ha modernizzato la canzone napoletana, ha portato il twist in Italia, ha vinto Sanremo e cantato coi Beatles, passando senza soluzione di continuità dalle luci soffuse dei night all’acustica perfetta della prestigiosa Carnegie Hall di New York.
È insomma uno degli artisti più amati e popolari del Bel paese, re della canzone confidenziale ma anche dei balli più in voga nel tempo nei locali notturni, dal cha cha passando per l’hully gully sino ovviamente al lento cheek to cheek. Un artista di rilevanza internazionale apprezzato per i suoi brani evergreen che hanno accompagnato generazioni su generazioni.
Peppino con i suoi Rockers e i Beatles |
Poi seguendo quella che ormai era la sua
strada, l’esordio a metà dei 50 con l’amico Bebè Falconieri al “Rancio
fellone” di Ischia che lo porterà a partecipare alla trasmissione
televisiva “Primo applauso” condotta da Enzo Tortora, sorta di talent
ante litteram per gli esordienti.
A quel debutto seguì la formazione del gruppo che lo accompagnerà passo dopo passo sulla via del successo, composto oltre a Bebè dal chitarrista Mario Cenci (autore di tanti suoi brani come ad esempio “Saint Tropez twist”), Pino Amenta e Gabriele Varano.
Erano i Capri boys guidati da lui, Giuseppe Faiella (così registrato
all’anagrafe), che scoperti dai discografici milanesi della Carish,
divennero ben presto Peppino di Capri e i suoi Rockers.
Occhiali con la grande montatura nera, ciuffo pronunciato, voce caratteristica a singhiozzo, Peppino con le sue interpretazioni che richiamano un po’ Paul Anka un po’ Don Marino Barreto jr, si fa subito notare e al terzo disco, “Nun è peccato”, capolavoro firmato da Ugo Calise (Si mme suonne 'int''e suonne che faje, nun è peccato, e si, 'nzuonno, nu vaso mme daje, nun è peccato...) arriva nella classifica dei brani più venduti.
E’ il 1958, l’Italia scopre questo ragazzo dinoccolato che ha la musica nelle vene e che da quel momento inanellerà una serie interminabile di successi diventando così uno dei beniamini del pubblico.
“Nessuno al mondo”, “Luna caprese”, “Let’s twist again”, "Saint Tropez twist" (un milione e 200mila dischi in soli tre mesi, record), “Don’t play that song” (memorabile la scena ne “Il Sorpasso”, in cui Tirtignant osserva la gente che balla in spiaggia col suo brano diffuso da un juke box), “Speedy Gonzales”, “Malatia”, “Roberta” (dedicato alla prima moglie, sposata in un matrimonio da favola e con la stampa alle calcagna), “E sera”, “Me chiamme ammore” (vittoria al Festival di Napoli), “Frennesia”.
E ancora i brani con cui ha vinto Sanremo “Un grande amore e niente più” firmato dall'amico di sempre Franco Califano e "Non lo faccio più” e poi la fortunata sigla di Rischiatutto scritta da Paolo Limiti “Amare di meno”, l'avvolgente “Incredibile voglia di te”, la romantica“ Il sognatore” e ovviamente “Champagne” firmata da Depsa e Mimmo Di Francia, che è diventato un successo internazionale e il suo cavallo di battaglia applaudito dappertutto.
Canzoni che hanno fatto nascere amori e storie indimenticabili e che a distanza di tempo oltre ad emozionare ancora, sono per così dire “migliorate”, come la voce di Peppino, che non ha più quell’intonazione nasale e sincopata degli esordi ma una timbrica speciale, molto suadente e profonda, che lo fa apprezzare ancora di più.
40 milioni di dischi venduti, oltre 500 brani incisi con tutti i supporti fisici, ovvero 78, 33 e 45 giri, per proseguire con le cassette e i CD e che ora si fruiscono tramite i supporti digitali come Spotify e I Tunes, veterano di Sanremo con quindici partecipazioni e il meritato Premio alla carriera, protagonista sia nel Cinema degli anni del boom coi vari musicarelli e sia in quello recente col successo al botteghino di “Natale col boss” insieme a Lillo e Greg, Peppino di Capri ha superato con la sua classe mode e tendenze, resistendo alle ondate del nuovi miti con la sua professionalità apprezzata da tutti.
A quel debutto seguì la formazione del gruppo che lo accompagnerà passo dopo passo sulla via del successo, composto oltre a Bebè dal chitarrista Mario Cenci (autore di tanti suoi brani come ad esempio “Saint Tropez twist”), Pino Amenta e Gabriele Varano.
Occhiali con la grande montatura nera, ciuffo pronunciato, voce caratteristica a singhiozzo, Peppino con le sue interpretazioni che richiamano un po’ Paul Anka un po’ Don Marino Barreto jr, si fa subito notare e al terzo disco, “Nun è peccato”, capolavoro firmato da Ugo Calise (Si mme suonne 'int''e suonne che faje, nun è peccato, e si, 'nzuonno, nu vaso mme daje, nun è peccato...) arriva nella classifica dei brani più venduti.
E’ il 1958, l’Italia scopre questo ragazzo dinoccolato che ha la musica nelle vene e che da quel momento inanellerà una serie interminabile di successi diventando così uno dei beniamini del pubblico.
“Nessuno al mondo”, “Luna caprese”, “Let’s twist again”, "Saint Tropez twist" (un milione e 200mila dischi in soli tre mesi, record), “Don’t play that song” (memorabile la scena ne “Il Sorpasso”, in cui Tirtignant osserva la gente che balla in spiaggia col suo brano diffuso da un juke box), “Speedy Gonzales”, “Malatia”, “Roberta” (dedicato alla prima moglie, sposata in un matrimonio da favola e con la stampa alle calcagna), “E sera”, “Me chiamme ammore” (vittoria al Festival di Napoli), “Frennesia”.
E ancora i brani con cui ha vinto Sanremo “Un grande amore e niente più” firmato dall'amico di sempre Franco Califano e "Non lo faccio più” e poi la fortunata sigla di Rischiatutto scritta da Paolo Limiti “Amare di meno”, l'avvolgente “Incredibile voglia di te”, la romantica“ Il sognatore” e ovviamente “Champagne” firmata da Depsa e Mimmo Di Francia, che è diventato un successo internazionale e il suo cavallo di battaglia applaudito dappertutto.
Peppino nel 1976 ottiene la sua seconda vittoria al Festival di Sanremo |
Canzoni che hanno fatto nascere amori e storie indimenticabili e che a distanza di tempo oltre ad emozionare ancora, sono per così dire “migliorate”, come la voce di Peppino, che non ha più quell’intonazione nasale e sincopata degli esordi ma una timbrica speciale, molto suadente e profonda, che lo fa apprezzare ancora di più.
40 milioni di dischi venduti, oltre 500 brani incisi con tutti i supporti fisici, ovvero 78, 33 e 45 giri, per proseguire con le cassette e i CD e che ora si fruiscono tramite i supporti digitali come Spotify e I Tunes, veterano di Sanremo con quindici partecipazioni e il meritato Premio alla carriera, protagonista sia nel Cinema degli anni del boom coi vari musicarelli e sia in quello recente col successo al botteghino di “Natale col boss” insieme a Lillo e Greg, Peppino di Capri ha superato con la sua classe mode e tendenze, resistendo alle ondate del nuovi miti con la sua professionalità apprezzata da tutti.
Peppino alla presentazione di 'Natale col Boss |
Sono passati più di 65 anni dal suo esordio, una vita, che Peppino ha
vissuto da numero uno senza mai sgomitare e quasi chiedendo permesso a
tutti, da gran signore qual è e da musicista vero che conosce il mondo e
rispetta il pubblico. Non a caso la sua storia diventerà a breve una fiction RAI per la regia di Cinzia TH Torrini.
Artista di razza e di lungo corso che ha dato tutto se stesso ricevendo in cambio l’affetto della gente e la stima degli addetti ai lavori è un protagonista assoluto della nostra musica. È doveroso quindi fargli gli auguri per questi 85 anni passati al pianoforte con tanta classe. E per festeggiarlo è proprio il caso di dire, cameriere Champagne!
Artista di razza e di lungo corso che ha dato tutto se stesso ricevendo in cambio l’affetto della gente e la stima degli addetti ai lavori è un protagonista assoluto della nostra musica. È doveroso quindi fargli gli auguri per questi 85 anni passati al pianoforte con tanta classe. E per festeggiarlo è proprio il caso di dire, cameriere Champagne!
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