6 a Leiva (Lucas 2.0) - La Lazio fantasia, quella che ha entusiasmato nelle ultime partite, ha trovato sulla sua strada un muro alzato con furbizia dalla Spal, su cui è andata a sbattere senza trovare la forza di sfondarlo. Ed è finita pure in malo modo, perchè un rigore concesso incredibilmente contro la volontà di chi l'aveva subito (una cosa che a memoria umana non si ricorda che si sia mai verificata), ha dato nel finale la vittoria ai padroni di casa. Ma al di là della decisione del Var, c'è da dire che la squadra ha compiuto un passo indietro. Leziosa, inconcludente, stanca, è mancata nei suoi piedi buoni rivelatisi piatti. Tra i pochi a salvarsi il brasiliano che il suo l'ha fatto, come sempre. Gli altri, lasciam perdere.
6 ad Antonio Elia Acerbis (Lazio del meno 9) - Come può uno scoglio arginare il mare del piattume dei compagni di merende della squadra. Citazione riveduta e corretta di Lucio Battisti, che in tempi non sospetti aveva previsto tutto.
6 a Bastos e avanzos - Per essersi guadagnato la pagnotta come un Toninelli qualsiasi lui, pensate gli altri come hanno giocato.
6 a Sylva Strakoshina - C'era pure riuscito a mantenerla sul pari. Ma aveva fatto i conti senza l'oste, come Di Maio con Salvini che perde elettori ogni volta che si vota.
5 al Ciro d'Italia - S'è magnato un gol in apertura come il Pannella dei tempi d'oro dopo un maxi digiuno. Poi è entrato in fase Marzullo: vieneme 'n zuonno (Festival di Napoli, Sergio Bruni, 1977).
5 a Correa l'anno 1900 - Tanto fumo e poco arrosto. Come Paolo Ruffini a Colorado,
5 a Lupo Alberto - Il Ciuffo biondo non fa più impazzire il mondo. Ma solo i tifosi che non ce stanno più a capì niente con lui se ce fa o c'è.
5 al Sergente - E' sparito dalla scena. Come Toto Cotugno.
5 a veni, vidi, Lulic al 71° - E' rimasto al 26 maggio.
4 e mezzo a Somarusic - Ma er sonnambulo ce serve o nun ce serve? Perchè se ce serve mannamolo a Formello a tajà l'erba, ma si nun ce serve mannamolo...
4 e mezzo a Durmisi dove trovate posto - Come un film di Muccino. Inutile.
3 a Patric del Grande Fratello - Eppure c'era stato qualcuno che aveva esaltato le sue ultime performance come quelle di un rigenerato campioncino di alta qualità, come il latte della Centrale che costa di più. Elogi a uffo e giudicati offensivi dal Brillantina, che ha retto ha retto e poi è giustamente esploso come Vittorio Sgarbi a Carta bianca, mettendoci lo zampino nella sconfitta. Bravo, così si fa. E che nessuno si azzardi più a offenderlo dicendo che è un buon giocatore, altrimenti famo il botto.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Domenica, 4 novembre 2018
Trentesima
di Campionato: al “Paolo Mazza” la Spal batte la Lazio. Nel finale di
gara, dopo una partita difficile ma equilibrata un rigore dubbio causato
da Patric per un tocco su Cionek è trasformato da Petagna, che fissa il
risultato finale sull’1-0. Dopo la grande prestazione di domenica sera
che ha consentito ai biancocelesti di espugnare S. Siro, per la Lazio
c’è il difficile impegno infrasettimanale contro la Spal, ancora
invischiata nella lotta per non cadere in serie B. Gli estensi, reduci
anch’essi dalla vittoria in trasferta a Frosinone, non hanno alcuna
defezione ma Semplici fa turnover: dietro c’è Regini, poi ci sono gli ex
Murgia e Floccari. La Lazio in difesa conferma Bastos; tornano Patric e
Marusic, Leiva è regolarmente in campo ed anche Correa. Grande
intensità all’inizio della partita e Lazio che va vicino al vantaggio
già al 6’ con Immobile, che davanti alla porta calcia un po’ male di
destro e trova Viviano. La squadra capitolina come prevedibile fa la
partita ma trova una Spal aggressiva su tutti i palloni, che cerca anche
ripartenze veloci. Al 23’ Floccari cerca di sorprendere Strakosha sul
primo palo ma il portiere laziale respinge bene. Poi da un errore di
Marusic riparte la Spal ma il tiro di Lazzari è impreciso. Regini alla
mezz’ora s’infortuna e deve lasciare per Felipe e appena dopo Strakosha
para il tiro di Fares. La risposta di Correa al 32’ è troppo flebile e
ora la Lazio non gestisce più come all’inizio il giro palla. Scarso
movimento e troppi errori a centrocampo fanno prendere forza alla Spal,
che guadagna metri e tiene a distanza i biancazzurri. Nella ripresa non
fa molto la Lazio per cambiare passo, un colpo di testa di Bastos al 53’
è bloccato da Viviano, che poco dopo riesce a prendere anche il tiro di
Leiva in caduta. Al 60’ esce Correa, oggi non eccezionale per Caicedo,
con Milinkovic che va a fare la mezz’ala e Luis Alberto che si mette
interno a centrocampo. Qualcosa di meglio si vede, ma sembra che i
biancazzurri non abbiano la forza necessaria per piazzare il colpo del
ko; entra Schiattarella per Murgia, quando Marusic si ritrova davanti
alla porta ma spedisce altissimo una grande occasione. C’è tempo anche
per l’ingresso di Paloschi e di Durmisi; negli ultimi dieci minuti il
ritmo cala ancora a tutto vantaggio della squadra di casa, che con Fares
prova pure a vincerla ma Strakosha respinge. All’88’ però arriva la
svolta: Patric va al contatto con Cionek che rialzandosi ammette di
esser caduto da solo. Guida, che prima aveva addirittura ammonito per
simulazione il brasiliano, al Var assegna un rigore per un fallo dubbio.
Petagna realizza e la Spal così si prende tutta la posta in palio. Una
Lazio irriconoscibile fa un grande passo indietro rispetto alla grande
prova di domenica. I biancazzurri avrebbero avuto l’opportunità di
strappare un pezzetto di quarto posto ed invece non sono nemmeno scesi
in campo. Grande è il merito per una Spal molto concreta, che ha
interpretato alla perfezione questa partita, non altrettanto si può dire
per la squadra di Inzaghi, che stasera subisce una grave battuta
d’arresto per un evidente calo fisico ma anche per immaturità e poca
concentrazione. Un vero peccato ma questi sono i limiti della Lazio, che
può ancora rifarsi ma dovrà combattere le ultime partite come otto
finali.
SPAL LAZIO 0–0 89’
SPAL: Viviano, Cionek
,Vicari, Regini (30’ Felipe), Fares, Lazzari, Murgia (69’
Schiattarella), Missiroli, Kurtic, Floccari (76’ Paloschi), Petagna.
All: Semplici
LAZIO:
Strakosha, Acerbi, Bastos, Patric (90’ Parolo), Marusic, Leiva,
Milinkovic, Luis Alberto, Lulic (76’ Durmisi), Correa (60’ Correa),
Immobile. All: Inzaghi
Arbitro Guida
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