7 al Pantera - La Lazio ha perso a Milano una partita che soprattutto nei primi 45 minuti avrebbe potuto anche vincere. 4 occasioni d'oro un po' sciupate da noi un po' negate da Andondovici, la dicono tutta su quello che si è visto. Poi nella ripresa con le squadre allungate sono arrivati i cambi incomprensibili di Inzaghi, che hanno dato il colpo di grazia ad un'eventuale e possibile rimonta. Buio a San Siro e buonanotte ai suonatori. Copertina più che meritata dal puntero ecuadoregno che ha dato il fritto facendo salire la squadra col suo movimento e le sue percussioni. Ma è stato sostituito...
6 e mezzo ad Antonio Elia Acerbis - E' il Ministro della difesa. Ma non può fare tutto lui. Un po' come Carlo Conti che lo piazzano ovunque per fare ascolti.
6 e mezzo a Bastos e avanzos - Ha messo la museruola a fior di campioni che aveva davanti. Nella sua rozzezza insomma si è esaltato. Avete presente Martufello?
6 a Sylva Strakoshina - E' come le Sisters dell'Americano a Roma: quelle come diceva Albertone, avevano i piedi inchiodati sul palcoscenico che non le facevano ballà, lui invece sulla linea della porta che non lo fanno uscì. Poi però s'inventa un uno/due su Barella e Politano al 59° e salva la baracca dal naufragio. Vallo a capì er citofono.
6- a dillo a Parolo tuo - Concreto. Uno che non guarda in faccia a nessuno pur di centrare l'obiettivo. Come il premier Conte, che ha rinnegato anche il suo pregresso pur di restare a galla.
6- a Lucas 2.0 - La colpa è di chi scrive. A forza di evocare il fantasma di Biglia, l'abbiamo condizionato. E' entrato in corsa, ma non si è visto. Come l'altro Lucas appunto.
5 e mezzo a Lupo Alberto -All'inizio si è involato, col passare del tempo si è involuto. E' finito involtino.
5 e mezzo al Sergente - Lasciam perdere (cit. Cristian De Sica, "Vacanze di Natale).
5 e mezzo a Correa l'anno 1900 - S'è magnato almeno due gol facili facili che manco il Pannella dei tempi d'oro dopo un digiuno di un mese. Dal Tucu di classe al "Tu ca nun chiagne" di Pavarotti.
5 a chiedimi se sono Felipe - Un grande avvenire dietro le spalle. Come Silvio Muccino. Sparito.
5 al Ciro d'Italia - Tanto rumore (proteste per la sostituzione con il Parma, scuse su Instagram) per nulla. E' rimasto infatti in panchina.
5 a Lazzari alzati e cammina - E' rientrato nel sarcofago.
5 a striscia la Berisha - Come una domanda di Gigi Marzullo. Inutile.
4- a Meco Jony - Uccellato come un pivello da D'Ambrosio, spaesato in mezzo al campo come un Toninelli qualsiasi, ha ricordato nell'insieme il miglior Oscar Lopez. 'Na sega internazionale. Amen.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Mercoledi, 25 settembre 2019
L’Inter
batte la Lazio. Nel turno infrasettimanale valido per la quinta
giornata di campionato a S. Siro i nerazzurri hanno la meglio di misura
sui capitolini grazie ad una rete siglata da D’Ambrosio nel primo tempo,
dopo una partita complicata e dispendiosa: 1-0 il risultato finale. La
Lazio, trionfatrice domenica contro il Parma arriva a Milano per provare
ad imitare l’impresa dello scorso anno, ma stavolta la capolista Inter è
molto più solida. Inaspettatamente Inzaghi cambia mezza squadra;
rimette Lazzari dal primo minuto, Bastos prende il posto di Radu in
difesa, c’è Parolo e non Leiva, Jony toglie il posto a Lulic infine in
avanti Caicedo fa coppia con Correa. E’ questa la punizione inflitta ad
Immobile, che va in panchina dopo la sfuriata di domenica. Stesso modulo
per Conte: in previsione dei prossimi impegni ravvicinati il suo 352 di
oggi prevede D’Ambrosio e Biraghi, Vecino e Barella a centrocampo,
Politano e non Lautaro con Lukaku di punta. E’ ottima l’interpretazione
iniziale della partita da parte laziale, con la solita aggressività sui
portatori di palla e pressing a tutto campo. Sono due squadre comunque
molto attente a non scoprirsi e non concedere campo agli avversari. Gli
equilibri si spezzano al 23’, quando su un traversone lunghissimo di
Biraghi, D’Ambrosio sovrasta letteralmente Jony di testa e piazza in
rete il pallone del vantaggio nerazzurro. Correa un attimo dopo risponde
con un bellissimo tiro a giro su cui Handanovic fa un miracolo deviando
in corner. Al 26’ Lukaku tira fortissimo ma non trova la porta di poco.
La partita si accende: Correa lanciato alla grande da Caicedo non
riesce a saltare il portiere e spedisce a lato da posizione magnifica
per pareggiare, poco dopo sempre Handanovic salva ancora su Correa, che
aveva calciato alla perfezione all’angolino. La Lazio a parte qualche
sbavatura sembra essere sempre in partita, ancora Bastos nel finale
s’inserisce e prova il rasoterra su cui il portiere dell’Inter salva di
nuovo la sua porta. Dopo il riposo al 50’ Correa di testa impatta male e
manda sul fondo, poco dopo termina il castigo di Immobile, che
sostituisce Caicedo al 52’. Doppia parata di piede di Strakosha al 60’
su Barella e poi su Politano, davvero importantissima per tenere in
piedi la gara ma proprio ora riprende forza l’Inter, che fino a questo
momento non aveva fatto granchè. Entra Leiva per Luis Alberto al 65’;
l’Inter si rivede al 72’ con un calcione di Lukaku che va altissimo, ora
entra Lautaro che rileva Politano, poi Berisha entra al posto di
Milinkovic. Praticamente la partita si gioca a centrocampo senza che le
due squadre riescano a pungersi; non capitano atre occasioni ma nel
recupero un grave errore di Luis Felipe innesca Lautaro, che sbaglia
mettendo fuori e questa è l’ultima opportunità da ricordare, prima del
fischio finale di Maresca. I biancazzurri costruiscono, tessono trame,
provano in tutti i modi a riacciuffare la partita ma l’Inter
spietatamente capitalizza al meglio la gara con un gol pesantissimo che
vale i tre punti. Il migliore dei nerazzurri infatti alla fine sarà
Handanovic, autore di tre interventi strepitosi. Uscire sconfitti
stasera ci può stare; perdere in questo modo lascia l’amaro in bocca
perché la Lazio stavolta ha giocato alla pari e non ha manifestato
nemmeno le vecchie carenze di tenuta. I biancazzurri però lamentano i
problemi di sempre: poca qualità di alcuni protagonisti, qualche scelta
sbagliata di Inzaghi, le riserve non all’altezza e anche oggi questa
Lazio non raccoglie nulla. Sette punti in classifica, due vittorie, un
pari e tre sconfitte in sei gare ufficiali per gli uomini di Inzaghi,
che già domenica devono riabilitarsi all’Olimpico contro il Genoa:
bisogna vincere!
INTER LAZIO 1–0 23’ D’Ambrosio
INTER:
Handanovic, Godin, De Vrij, Skriniar, Vecino (56’ Sensi), D’Ambrosio,
Barella, Brozovic, Biraghi, Politano (76’ Martinez), Lukaku (82’
Sanchez). All: Conte
LAZIO:
Strakosha, Felipe, Acerbi, Bastos, Lazzari, Milinkovic (73’ Berisha),
Parolo, Luis Alberto (65’ Leiva), Jony, Correa, Caicedo (52’ Immobile).
All: Inzaghi.
Arbitro Maresca
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