8 e mezzo al Ciro d'Italia- La Lazio ha vinto a Firenze riprendendosi sul campo quello che l'arbitro e il non utilizzo del Var (rigore nettissimo su Lazzari), le avevano negato. Matador e vendicatore implacabile del torto subìto, il bomber de noantri, al decimo sigillo personale che lo conferma sempre più capocannoniere del campionato e soprattutto vera e propria anima di questa squadra che gioca un tempo e poi a sprazzi se je gira. La Viola insomma è rimasta Immobile davanti a un campione come lui che quando tutto sembrava avviato per un pari e patta, ha dato quel colpo di testa che gonfiando la rete ha fatto saltare in piedi i tifosi ormai sbracati sulle poltrone di casa e quei duemila che erano arrivati al Franchi. Bene, bravo, bis. Avanti Lazio, avanti laziali!
7+ a Lupo Alberto - Non è più biondo, è nero pece come Giallini-ispettore Schiavone che sembra a sua vola Pavarotti tinto vero, ma quando è in palla, tipo Rocco Siffredi, non ce n'è per nessuno. E così li ha fatti viola. Punto.
6 e tre quarti a Correa l'anno 1900 - Gioia e dolori di questa squadra. Uno ne fa e uno se lo magna. Un Tucu de classe e un tuca tuca. Così è se vi pare, come disse il poeta che aveva capito tutto.
6 e mezzo a Lukakau Meravigliau - L'uomo partita. Incredibile ma vero. Come Salemme che finalmente ha fatto ride a Tale e quale. Ha fatto più lui in 20 minuti che Meco Jony in 4 partite che ha giocato. E ho detto tutto.
6 e mezzo a Luca 2.0 (Biglia chi?) - E chi lo Leiva più dal centrocampo?
6 e mezzo a Antonio Elia Acerbis (Lazio del meno 9) - Una certezza. Come Amadeus ai "Soliti ignoti".
6+ a veni, vidi, Lulic al 71° - E' risorto dalla cripta come Berlusconi e ha contribuito coi suoi guizzi e quelle fint sbilenche alla vittoria. Come Sivio in Umbria.
6 a Sylva Strakoshina - Il gol che ha preso era sul palo suo, ma è pur vero che chirichetto che ha segnato s'è trovato solo a tirare. Per il resto dopo le due barra tre parate le ha fatte. Non gettiamogli sempre la croce come a Marzullo. Il capelluto intervistatore se la merita per il nulla che esprime, il numero uno no, perchè lo è di fatto, in quanto uno lo prende sempre.
6 a Lazzari alzati e cammina - E fatti atterrare da Fanfarone Caceras, inutile con noi all'epoca, dicasi altrettanto con loro adesso. Tanto che se l'arbitro avesse visto bene, avrebbe combinato 'na bella frittata.
6 a dillo a Parolo tuo - Senza infamia e senza lode e con un pizzico di ruggine nei meccanismi. Avete presente Bianca Berlinguer a Carta bianca?
5 a Innamoradu - Il vero Immobile è stato lui: quando Chiesa l'ha uccellato in occasione del pareggio.
5 al Sergente - La sua prestazione è stata come la rilevazione della temperatura dalla stazione dell'aeronautica di Santa Maria di Leuca: non pervenuta.
5 a Patric del Grande Fratello - Quasimodo-Ribery j'ha fatto vedè i sorci verdi: un po' perchè è brutto quanto la fame, un po' perchè al pallone dà del tu, mentre l'ex biondo alla camonilla non je dà manco pe' gnente. Amen.
5 a Caicedone - C'era 'na vorta er Pantera. Mo' è diventato un micio e manco graffia. Ha calciato un rigore come lo avrebbe tirato una ballerina, con la giravolta. Malgioglio che non ce capisce 'na mazza, e non è una battuta da Ambra Jovinelli o alla Tomas Milian Monnezza ma la pura verità, avrebbe fatto meglio. Era il bombardiere nero dei biancocelesti ora je serve na bombola d'ossigeno per tirarsi su. Dal Manuale della cucina di Suor Germana, Capitolo III, I ricostituenti, pag 89: Quando vi sentite un po' giù e non avete più le forze, fatevi una bella bevuta di zabaione e non disdegnate un bella bistecca al sangue. E il poeta, sempre lui, ha aggiunto: chi dice donna, dice danno. E lui con la sventola che ha accanto ne sa qualcosa.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Domenica, 28 ottobre 2019
La
Lazio è corsara a Firenze. Nel posticipo serale della della nona di
Campionato al “Franchi” i biancazzurri vanno in vantaggio nel primo
tempo con Correa, sono raggiunti momentaneamente da Chiesa, ma nel
finale di ripresa un gol di Immobile consente ai capitolini di
strappare i tre punti: 1-2 il punteggio finale, che poteva essere più
largo se Caicedo non avesse fallito un rigore nel recupero. Dopo la
batosta e le energie perse a Glasgow Inzaghi cambia qualcosa, tornano
Radu e Lulic e si rivede Luis Alberto dietro a Correa ed Immobile.
Squadra già fatta invece per Montella, che non ha defezioni e continua a
schierare l’11 di sempre, con Dalbert, Chiesa e Ribery finalizzatori.
Difficile partita quella che si prospetta alla Lazio oggi, un avversario
scomodo ed in un buon momento di forma, nonostante il pari di Brescia
lunedi passato. Piuttosto aperte le due squadre nei primi minuti, con
buone manovre da parte di entrambe le formazioni. Al 12’ la Lazio
reclama un calcio di rigore per un’evidente spinta di Caceres a Lazzari,
ma Guida stranamente lascia correre. La Fiorentina con Chiesa è
pericolosa dopo poco, ma Strakosha para. Al 23’ i biancocelesti
sbloccano: sulla trequarti Luis Alberto porge a Immobile, la sua
imbucata è perfetta per Correa, che dribbla Dragowski e deposita in
rete. Guida consulta il Var e poi concede il gol; dopo un attimo è
ancora Correa a mangiarsi il raddoppio calciando sul portiere un pallone
d’oro. Invece al 27’ alla prima azione utile la Fiorentina va in gol:
Ribery supera tutti e libera il cross dalla fascia, Chiesa col sinistro
di prima intenzione batte Strakosha e riesce a pareggiare. Da ricordare
che prima della fine del tempo Caceres si fa male e Montella lo
sostituisce col giovane Ranieri. Nella ripresa invece Milinkovic lascia
spazio a Parolo al 54’. Il tiro di Lulic al 58’ trova i guanti di
Dragovski, mentre pure Lirola lascia per Sottil. Rivede il campo anche
Lukaku dopo oltre 10 mesi, che entra al posto di Lulic. Al 66’ la
conclusione di Chiesa finisce di poco fuori, al 77’ il tiro di Correa
viene parato, poi anche quello di Castrovilli su cui c’è Strakosha. Nel
finale c’è molta più la Lazio, che prova a sfondare centralmente ma la
Fiorentina si difende bene. All’88’ su cross di Lukaku a difesa viola
schierata con un gran colpo di testa però è Immobile a sbloccare
definitivamente l’equilibrio, piazzando la palla in rete sull’angolo
lontano. Con la Lazio in vantaggio, negli ultimi 5’ la Fiorentina va
all’arrembaggio ma in contropiede arriva un assist di Lukaku a Luis
Alberto, che calcia ma trova il braccio di Ranieri. Guida assegna il
rigore ed espelle Ranieri per doppia ammonizione. Va a battere Caicedo,
che sbaglia ma il suo errore è ininfluente perché dopo circa un minuto
l’arbitro decreta la fine e la Lazio si porta a casa il successo. I
biancazzurri, ancora stanchi per la trasferta di Europa League, fanno
ugualmente una grande impresa su un campo difficile in cui quest’anno
anche Juve e Napoli hanno lasciato punti. Stavolta Inzaghi azzecca i
cambi e soprattutto ritrova Lukaku, stasera determinante per la vittoria
finale. La Lazio sembra ancora competitiva, tiene il passo delle prime e
raggiunge il sesto posto a quota 15, con 4 vittorie, 3 pari e 2
sconfitte. I biancazzurri comunque nei prossimi giorni si giocano una
bella fetta di stagione: prima a Torino poi subito dopo contro il Milan
ed infine con il Celtic all’Olimpico. Se queste sono le premesse, siamo
già a buon punto.
FIORENTINA LAZIO 1–2 23' Correa 27’ Chiesa 88’Immobile
FIORENTINA:
Dragowski, Milenkovic, Pezzella, Caceres (37’ Ranieri), Lirola (60’
Sottil), Pulgar, Badelj, Casrtovilli, Dalbert, Chiesa, Ribery (73’
Boateng). All. Montella
LAZIO:
Strakosha, Patric, Acerbi, Radu, Lazzari, Leiva, Luis Alberto,
Milinkovic (53’ Parolo), Lulic, Correa (78’ Caicedo), Immobile. All
Inzaghi
Arbitro Guida
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