giovedì 20 febbraio 2020

Immobile, 30 anni da bomber

di FRANCESCO TRONCARELLI


Con i suoi gol ha conquistato la gente laziale. Ma non solo, anche con la sua simpatia, la sua sportività, il suo essere un campione nella vita di tutti i giorni, marito e padre felice e uomo sensibile alla realtà che vive, come l'impegno per le attività benefiche per Suor Paola, la commozione sino alle lacrime per quel giovane tifoso scompraso raccontato dai familiari dalla De Filippi, le sue presenze assidue fra i piccoli malati del Bambin Gesù hanno dimostrato.

Grande calciatore e bella persona. Questo è Ciro Immobile. Attaccante, goleador, idolo dei tifosi Immbile è l'uomo del giorno. Compie 30 anni oggi da capocannoniere del campionato, da cuomo simbolo della prima squadra della Capitale che sta trascinando a suon di reti verso un sogno (im)possibile.

30 anni da bomber, 30 anni da Immobile, 30 anni da campione acclarato e acclamato: il Ciro d'Italia. E' un attaccante straordinario, lo ha dimostrato coi suoi 193 gol in carriera di cui 115 con l'Aquila sul petto (quarto nella classifica dei migliori realizzatori che vede Piola primo con 159, Signori secondo con 127 e Chinaglia terzo con 122) e lo sta dimostrando partita dopo partita con i suoi guizzi vincenti, col suo sacrificarsi per la squadra (quanti palloni recuperati e difesi nelle retrovie), col suo impegno dal primo all'ultimo minuto in ogni incontro.


Se fosse stato straniero avrebbe goduto di maggiore considerazione. Ma si chiama Immobile e per di più Ciro, non fa esotico. Ma ai saccentoni del pallone risponde coi numuri. Numeri incontestabili. In Italia sono pochi gli attaccanti come lui con il fiuto del gol, pochissimi. In questo momento vincerebbe la Scarpa d’Oro mettendo in fila fior di campioni.

Nella Roma biancoceleste gli vogliono bene tutti, col tempo lo hanno conosciuto imparando ad apprezzarne l’umiltà e la generosità. La Lazio fu una scelta ponderata, nel 2016 cercava una squadra che credesse in lui dopo le esperienze di Dortmund e Siviglia. I tedeschi venivano dalla finale di Champions e dalla vittoria in Bundesliga Col Siviglia e la parentesi Toro era andato a intermittenza. Era la fine di un ciclo. I biancocelesti la destinazione logica.

A Ciro serviva fiducia da parta dell’ambiente. Dovevano farlo sentire importante. La Lazio aveva un nuovo allenatore, Simone Inzaghi e il DS Tare che ci ha visto lungo. Il sì convinto del mister biancazzurro per l'acquisto e subito l'inizio di un grande rapporto, un feeling naturale tra persone che sanno come si gonfia la rete.


Immobile è stato fortunato nel trovare un tecnico che puntasse su di lui e Inzaghi è stato abile nel recuperarlo al grande calcio dandogli massima disponibilità. Il binomio è diventato vincente. Ora per lui un ultimo "sforzo", deve sfatare il tabù legato alla Nazionale. Vuole rifarsi dei brutti momenti passati come il Mondiale in Brasile e l’eliminazione nello spareggio contro la Svezia per gli Europei.

Poi ce n'è un altro, anzi, è il primo ed è legato a quel punto che divide la Lazio alla capolista Juve, tutti avete capito quale è. Ci vuole equilibrio anche nel sognarlo, ma l’aria è cambiata. Il vento pure, un ponentino che scuote Roma dal torpore verso una meta impensabile qualche mese fa. Quella Roma dove Ciro si sente a casa. E' andato via da Torre Annunziata quando aveva 15 anni, ha girato tanto poi ha trovato con la moglie Jessica la casa ideale nella Città Eterna.

Ed è eploso. Un crescendo rossinaniano dalla prima stagione sino ad oggi. Fino ad ora ha segnato 26 reti in campionato e guida in solitaria la classifica marcatori (Ronaldo è fermo a quota 20 gol) ed al momento è in testa anche alla classifica della Scarpa d'oro, con 52 punti tiene a distanza il bomber del Bayern Monaco Robert Lewandowski.


Alla mano, semplice, casalingo, Immobile è molto social, come si conviene a un calciatore che vive il suo tempo ed è interessante leggere, tra una foto e l'altra che pubblica su Instagram, gli scambi di battute coi suoi followers. Dichiarazioni che la dicono lunga sul suo modo di essere e sull'atmosfera che regna in casa Lazio. Una grande famiglia, come una volta.

Per esempio: "Luis Alberto mi conosce meglio di mia moglie. Acerbi? È più geloso lui di Jessica. Correa e Caicedo sono due amici e due giocatori straordinari. Con Milinkovic mi trovo bene e Straskosha è troppo forte. Leiva è un campione in campo e fuori. Per la città non giro più con Lazzari, l'ho licenziato come autista perché non conosce bene le strade. I tifosi sono un'emozione incredibile. La gente educata mi fa sorridere ed emozionare quando mi dicono che sono una brava persona".

Ciro al bersaglio, Ciro il grande, Ciro Ciro, il bomber de noantri. Una certezza della squadra di Simone Inzaghi, Immobile e inamovibile e non pechè non ci sono sostituti, ma perchè non ci sono giocatori come lui in circolazione.

Oggi compie 30 anni e mette un punto sulla sua vita, sulla sua carriera però lo vuole mettere il 24 maggio, dopo l'utima partita di campionato. Una data storica, che rimanda al Piave e a quel mormorio e che potrebbe assumere un altro significato. Incredibile fino a ieri ma non più oggi. Auguri Ciro!

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