sabato 18 aprile 2020

Addio Sergio Fantoni, attore di razza

di FRANCESCO TRONCARELLI


Aveva una voce calda, a cui abbinava un sorriso e uno sguardo che ti rimanevano subito impressi. E poi la classe nel sapersi porgere al pubblico, l'eleganza nei modi e l'affabilità nei comportamenti. Sergio Fantoni che se ne è andato con 89 primavere sulle spalle, su quella voce veramente magica aveva costruito le sue fortune, perchè era un attore di razza, capace di passare da un ruolo all'altro senza difficoltà, tanto era bravo, preparato e scrupoloso nel suo mestiere.

Fantoni infatti è stato uno dei grandi della scena italiana tra Cinecittà e Hollywood, tra la prosa e la fiction. In tutti i modi in cui si declina lo spettacolo insomma. Attore di teatro, cinema e tv, regista e doppiatore. E' scomparso ieri sera dopo una carriera di interprete durata mezzo secolo, che lo ha visto diretto al cinema dai più grandi registi, da Roberto Rossellini a Luchino Visconti fino a Blake Edwards.
 
Ma anche protagonista dei famosi teleromanzi in bianco e nero della Rai che incollavano davanti la tv decine e decine di milioni spettatori come "Anna Karenina", "Lungo il fiume e sull'acqua", "La coscienza di Zeno" e "La Piovra". Il suo ultimo ruolo tv era stato nel Commissario Montalbano di Sironi per l'episodio "La voce del violino".

Fantoni e Frank Sinatra

Mattatore sui maggiori palcoscenici teatrali e infine doppiatore, prestando la sua voce, tra gli altri, a un memorabile Marlon Brando nei panni del colonnello Kurtz nel film "Apocalypse Now" (1979) di Francis Ford Coppola, a Henry Fonda in "Meteor", a Rock Hudson ne "Il gigante" e a Ben Kingsley in "Gandhi". 

Nato in una famiglia d'arte, anche il padre Cesare e la madre Afra Arrigoni sono stati interpreti teatrali, a Roma il 7 agosto 1930, in un primo tempo pensava di diventare ingegnere o architetto ma la passione per il teatro prevalse e cominciò a frequentare compagnie teatrali sperimentali fino a creare negli anni Settanta, insieme a Luca Ronconi e alla moglie Valentina Fortunato, una delle prime compagnie indipendenti. 

Poi nel tempo con registi del calibro di Luchino Visconti "Senso", Francesco Maselli "I delfini", accanto a Claudia Cardinale, Giuliano Montaldo con cui ha girato "Tiro al piccione" e poi "Sacco e Vanzetti", "Il gattopardo" ancora con Visconti ma anche peplum come "Esther e il re".

sul set con Paul Newman
  Negli anni Sessanta aveva vissuto una parentesi hollywoodiana (che era durata tre anni, dal 1963 al 1966) con partecipazioni a film come "Intrigo a Stoccolma" di Mark Robson e "Il colonnello von Ryan" accanto a Frank Sinatra, e poi "Papà, ma che cosa hai fatto in guerra?" di Blake Edwards. 

Negli anni Ottanta aveva recitato nel film di culto "Il ventre dell'architetto" del regista britannico Peter Greenaway. Fantoni ha lavorato in numerose riduzioni televisive di importanti lavori letterari e a sceneggiati televisivi che, particolarmente negli anni Sessanta e anni Settanta, hanno avuto un particolare successo di critica e di pubblico. 

Il nudo integrale frontale di Sergio Fantoni in "Delitto di Stato", trasmesso su RaiDue nell'82, fece scandalo. In coppia con il drammaturgo Diego Fabbri Fantoni ha condotto per la radio - a Rai Radio Uno - il programma "Voi ed io", che nonostante trattasse di argomenti legati al mondo del palcoscenico ebbe un successo enorme, proprio per il suo carisma innegabile e quella voce che ti catturava.

Alain Delon e Sergio Fantoni

 Nel gennaio del 1997 venne operato di laringectomia, operazione che gli causò problemi vocali, così interruppe l'attività di attore e si dedicò alla regia e alla direzione artistica della Contemporanea dove tra gli altri recitava anche la moglie Valentina Fortunato. Insieme al drammaturgo e regista Ivo Chiesa e alla collega  Bianca Toccafondi ha ricevuto nel 2002 il Premio alla carriera intitolato a Ennio Flaiano.

Sergio Fantoni è stato un attore poliedrico e di alto livello, il suo nome insieme a quello di colleghi e amici come Giancarlo Sbragia, Ivo Garrani, Luigi Vannucchi è stato per anni sinonimo di Teatro con la "t" maiuscola", di Cultura, di emozioni. La sua figura di professionista della voce come anche di persona dotata di grande ironia e signorilità, si staglia nel panorama artistico del Novecento come un gigante della scena.

Un protagonista di una scuola irripetibile a cui si sono formati tanti numeri uno che hanno sempre rispettato il pubblico, regalando con il loro sapere e la loro preparazione, stagioni felici e momenti indimenticabili nello Spettacolo italiano. Sa ne va un grande, ci lascia Sergio Fantoni. Sipario.

2 commenti:

  1. Classe innata e stile raro...altro grande Attore con la A maiuscola che se ne va :-(

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  2. Lo ricordo come un attore il cui silenzio, a volte aveva più potere delle parole.
    Ha dato vita a personaggi in cui il suo carisma accentuavano la sua presenza.
    Era la Virna Lisi al maschile

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