mercoledì 8 luglio 2020

Lazio, notte fonda a Lecce. Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI


6+ al Panter One - La Lazio è scoppiata. Stanca, insicura, piena di cerotti e di seconde linee impalpabili, ha resuscitato un Lecce che veniva da quattro sconfitte consecutive. E questo la dice tutta sullo stato pisco fisico dei biancocelesti lontani parenti di quelli che, prima del Coronavirus, facevano impazzire il Bel paese pallonaro per il loro gioco brillante e la tensione agonistica. Questa è un'altra Lazio che peraltro non ce la fa più al di là dell'arbitraggio ondivago di Pupetta Maresca. La partita poteva durare anche tre ore anzichè i 118 minuti giocati (90 più i 5 + 3 per il Var di recupero del primo tempo più i 10 di recupero del secondo), tanto il risultato sarebbe stato lo stesso. Notte fonda insomma a Lecce. Una sconfitta pesante che manda in soffitta le ambizioni di bissare dopo 20 anni il Tricolore in cui tutti credevano e che dopo la sconfitta della Juve col Milan trasforma il rimpianto in rabbia. Copertina d'obbligo al Pupo biondo ecuadoriano che è riuscito a buttarla dentro prima del disastro generale. Tutto il resto è un sogno infranto.

6 al Sergente - Tanta buona volontà nel nulla cosmico dei compagni di merende, ma scarsi risultati. Nè più nè meno di Beppe Convertini che nonostante gli sforzi lo vedono solo quelli del condominio suo.

6 a Paolo A Di Canie - Il fratello più bello del Fico d'India ce l'ha messa tutta, viva la faccia (si fa per dire....), il problema è che gli mancano le basi. Chieda a Martufello che almeno le barzellette le sa racconare.

6 a chiedimi se sono Luis Felipe - E' rientrato dopo una vita passata tra infermeria e barelle. Ed è sembrato più in forma di quelli che giocano da una vita ma je ce vorrebero le barelle pe' andà avanti. Cose da Lazio.

6- dillo a Parolo tuo - Grazie di tutto vecio. Co' sto giro se chiude.

5 e mezzo a Lupo Alberto - Il Mago ha fatto cento (partite in biancoceleste) ma non ha fatto centro. Il coniglio è rimasto nel cilindro e lui nello spogliatoio.

5 a Sylva Strakoshina - Ha ipnotizzato Mancosu in occasione del rigore, ma poi mancosa lui come ha fatto a non prendere quei due picchi. Al confronto il leccese Gabriel Garko è sembrato Zoff. A noi ce basterebbe che sembrasse Ballotta.

5 a Innamoradu - Molto arruginito. Avete presente le foto di Fiorello in relax a Sabaudia? Sembra mi nonno...

5 a Lazzari alzati e cammina - C'era una volta la Ferrari sulla fascia. Ora ci siamo ridotti alla Panda. Pa andà a perde.

5- ad Antonio Elia Acerbis -  S'è fatto uccellare come un pivello da Lucioni, uno che manco al torneo tra Scapoli e Ammogliati della Sagra del carciofo di Ladispoli la mette dentro.

5 - al Ciro d'Italia - Ei fu.

4 e mezzo a chi lo Leiva - Il sospetto è forte. Non è il Lucas bono, ma quello farlocco. Voi vedè che è Biglia che ce l'hanno rispedito al mittente?

4 e mezzo a Meco Ioni - E' il perfetto testimonial di questa Lazio post pandemia. Inutile come un domanda di Marzullo, incomprensibile come un film di Nanni Moretti, imbarazzante come un programma di Giacobbo.

4 a Patric del Grande Fratello - Se li dovevamo magnà in un sol boccone e invece j'avemo dato solo un mozzico. Sipario.


Appunti di gioco
di Roberto Taglieri

Martedi, 7 luglio 2020
Finisce malissimo per la Lazio. Nell’anticipo del martedi al “Via del Mare” contro il Lecce nel primo tempo i biancocelesti vanno subito in vantaggio con Caicedo ma sono raggiunti da Babacar, Lucioni ad inizio di ripresa confeziona la vittoria giallorossa per il definitivo 2-1. In occasione della 31sima di campionato il Lecce, terzultimo e reduce da sei sconfitte consecutive, spera di fare lo sgambetto ad una Lazio in crisi dopo la debacle interna di sabato col Milan. Fabio Liverani senza lo squalificato Tachtsidis, deve fare a meno anche di Lapadula, Meccariello e Rossettini. Dietro ci sono Lucioni e Paz, a centrocampo Mancosu, Petriccione e Barak, con Saponara e Falco per dare una mano a Babacar. Inzaghi recupera dopo la squalifica Caicedo ed Immobile, ma perde Correa. Il mister biancazzurro rimette Leiva in mezzo al campo, conferma Lazzari a destra e Jony a sinistra, ma lascia rifiatare Milinkovic inserendo Parolo. Dopo nemmeno due minuti Gabriel para sulla girata di Immobile e sul capovolgimento di fronte Mancosu segna con un gran sinistro, ma Maresca annulla dopo check del var per un suo precedente fallo di mani. Al 5’ Gabriel commette un grave errore, rinviando su Parolo che calcia subito, il portiere respinge ma arriva Caicedo e segna a porta vuota con estrema facilità. E così dal possibile vantaggio leccese in un attimo invece è la Lazio a ritrovarsi su; per i biancazzurri diventa più facile controllare gli avversari ma i ragazzi di Liverani provano a giocarsela ugualmente. Trovano un bel pallonetto fuori di poco di Calderoni al 18’, causato però da una respinta maldestra di Strakosha. Al 24’ Immobile a tu per tu con Gabriel si fa parare la grande opportunità dello 0-2, ma proprio alla mezz’ora Falco va al cross da destra per il solitario Babacar, che indisturbato colpisce di testa e sigla il pari del Lecce. Nel recupero un cross di Calderoni colpisce Patric in scivolata su un braccio. Maresca decide per assegnare il rigore, ricontrollando pure il var. Mancosu sbaglia clamorosamente dal dischetto sparando altissimo e il risultato resta invariato. Dopo il riposo Inzaghi cambia tutto: entrano Lukaku, Luis Felipe e Milinkovic ma intanto su calcio d’angolo Lucioni fa fuori Acerbi e la butta destro di testa per il vantaggio leccese. La Lazio riesce ad imporre il suo gioco ma non è in grado di pungere. Le prime vere opportunità arrivano solo al 70’ con Luis Alberto che spara oltre il fondo, poi Petriccione sulla linea salva sul copo di testa di Luis Felipe. Il Lecce va di ripartenza ed al 75’ Strakosha salva sulla battuta di Mancosu. Poco dopo la girata di Milinkovic la prende Gabriel. All’85’ appena entrato Adekanye di testa colpisce bene ma trova Gabriel che para d’istinto. Durante il forcing finale, peraltro sterile da parte laziale, Patric è espulso per aver dato un morso a Donati, al 98’ Gabriel para ancora alla grande sul colpo di testa di Milinkovic e nel peggiore dei modi dopo 7’ di recupero finisce la partita con la vittoria del Lecce e con la disperazione dei tifosi laziali. Quello che si era manifestato già sabato sera è oggi ancora più evidente. La Lazio è in grave crisi e lo ha avvalorato la prestazione di stasera, troppo brutta per essere vera. Gli uomini di Inzaghi evidentemente hanno subito il contraccolpo psicologico di essersi allontanati dalla vetta e lo stanno pagando in termini di energie fisiche e mentali. La Lazio ha staccato la spina, certa di essere già in Champions e consapevole che la Juve è ormai irraggiungibile: in attesa di altre verosimili figuracce si spera solo di fare più presto possibile quei cinque-sei punti che separano i biancazzurri dal quarto posto matematico.
    
LECCE LAZIO 2-1   5’ Caicedo 30’ Babacar 47’ Lucioni
LECCE : Gabriel, Donati, Lucioni, Paz, Calderoni, Mancosu, Petriccione (72’ Deiola), Barak, Saponara (59’ Farias), Babacar (52’ Majer), Falco (72’ Rispoli). All. Liverani
LAZIO: Strakosha, Patric, Acerbi, Radu (46’ Luis Felipe), Lazzari (85’ Adekanye), Leiva (46’ Milinkovic), Parolo (70’ Cataldi), Luis Alberto, Jony (46’ Lukaku), Caicedo, Immobile. All Inzaghi

1 commento:

  1. Mi auguro che la Lazio faccia un bel biglietto di sola andata a patrick e joni .....e li rimandi al circo in spagna

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