6 a Lazzari alzati e cammina - Se c'era ancora una flebile speranza di conquistare qualcosa di grande, la clamorosa sconfitta in casa col Sassuolo ha scritto definitivamente la parola fine al sogno bello e impossibile. Addio sogni di gloria, addio castelli in aria, cantava Claudio Villa in tempi non sospetti, qui siamo alla frutta, altro che posto al sole. Quello se continua così, neanche ai Cancelli di Ostia lo troviamo, figurarsi nel campionato. Per cercare di difendere almeno il quarto psto, si deve fare un bagno di umiltà (e no a Ponza o al Circeo come qualche giocatore con tanto di scatto su Instagram ha documentato). Ma saranno capaci lor signori che appaiono così stanchi, fuori forma e soprattutto demotivati? La risposta alle prossime puntate di quella che iniziata come una favola si sta rivelando un dramma. Copertina al piccolo grande uomo della fascia che è stato l'unico dal primo all'ultimo minuto a dare il fritto. Gli altri manco un brodino.
5 e mezzo ad Antonio Elia Acerbis - L'11 luglio del 2018 sbarcava col treno a Termini per farsi valere. Non c'era nessuno ad accoglierlo. Poi hanno imparato a conoscerlo tutti. Due anni esatti dopo però non lo riconosce più nessuno.
5 e mezzo a Innamoradu - Co' sto fatto che è il terzo nella classsifca dei giocatori più presenti di sempre che viene strombazzato a ogni partita dai telecronisti, è come se jela stessero a tirà. Il problema tra l'altro è che ultimamente tira poco e niente. Chiedesse consiglio a Belen.
5+ a Massimo Di Cataldi - Tanto fumo e niente arrosto. Avete presente Alberto Matano?
5 a Lupo Alberto - Un gol dopo tante amnesie, poi ha passato il testimone al suo ominimo al contrario Alberto Lupo, che, buonanima, ha dormito come un babbeo in occasione della rete del pareggio. A letto senza cena tutti e due.
5 a dillo a Parolo tuo - Glielo abbiamo detto: grazie di tutto, buona pensione. E sbrigate prima che il governo ce ripensa e blocca tutto.
5- a Sylva Strakoshina - Nei western spaghetti c'era sempre la scena della scazzottata nel saloon mentre il pianista suonava a palla con sulle spalle il cartello che diceva "non sparate sul pianista". Ecco lasciatelo perde sto ragazzo, toglieteje er piano e via e rimandatelo in guardiola, fa meno danni.
4 e mezzo al Sergente - Coi neroverdi "festeggiava" la partita numero 200 con l'Aquila sul petto. Ma praticamente è come se non l'avesse giocata: è rimasto al verde e con l'umore nero per essere stato sostuito. Se potessimo raccontare l'umore dei tifosi senza scendere nel turpiloquio più tosto, starebbe zitto e mosca senza tante lamentele inutili.
4 e mezzo al Panter One - Inutile. Come Gigi Marzullo.
4 e mezzo a Lucas Leiva Biglia - C'era una volta.
4 e mezzo al Ciro d'Italia - Ha le polveri bagnate. Spara a salve. Manco al cannone del Gianicolo andrebbe bene.
4 a Lukakau Meravigliau - Quando a metà del primo tempo è caduto per essere inciampato nelle sue trecce, in molti hanno capito come sarebbe anadata a finire la partita...
4 a basta Bastos - Appunto. Basta Bastos.
4- a Meco Ioni - Imbarazzante. Come Beppe Convertini.
3 a io Vavro, tu Vavri, egli Vavra, noi s'alzamo e se ne annamo- E' come un abbonato Rai: è sempre in prima fila a guardare. Appena entrato infatti è rimasto immobile ed estasiasto a rimirare come Caputo se ne andava a segnare indisturbato il gol della vergogna. Altro che i programmi di Alberto Angela, le vere chicche gliele offrono gli avversari e non se ne perde una. Ma ci fa perdere a noi. Sipario.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Sabato, 11 luglio 2020
Il
Sassuolo sdraia la Lazio All’ “Olimpico”, Luis Aberto nel primo tempo
illude i suoi, che sono raggiunti con Raspadori e superati nel recupero
grazie ad un gol di Caputo, che sigla il definitivo 1-2. In occasione
della trentaduesima di serie A la Lazio se la vede contro un Sassuolo in
gran forma, reduce da tre vittorie di fila. De Zerbi senza Romagna,
Obiang e Defrel, oggi pomeriggio decide per Raspadori punta centrale con
Boga, Traorè e Djuricic a supportarlo. Simone Inzaghi cerca di dare uno
scossone ai suoi dopo la doppia sconfitta col Milan ed il Lecce. Senza
Patric oggi c’è Bastos, poi anche Lukaku dal primo minuto a sinistra.
Attacco obbligato con Caicedo e d Immobile, data l’indisponibilità di
Correa. Immobile si divora subito un gol fatto sparando a lato dal
centro dell’area, dopo un assist perfetto di Lazzari, ma poco dopo
Raspadori in netta posizione di fuori gioco sigla il vantaggio degli
ospiti, annullato al var da Di Bello. Un’azione personale di Djuricic,
che non è contrastato da nessuno, finisce con una palla che si stampa
pericolosamente sulla traversa. Luis Alberto al 13’ mette altissimo un
altro rigore in movimento; la squadra biancazzurra non riesce a tenere
il centrocampo perché i neroverdi sono molto aggressivi e tengono basse
le ali. Al 33’ la conclusione di Milinkovic si perde sul fondo, è il
preludio al gol di Luis Alberto che grazie ad un rimpallo apre le
marcature della partita con un tiro scoccato da dentro l’area. Il
merito del gol è però tutto di Lazzari, che fa tutto benissimo, sia la
discesa che il cross in mezzo per lo spagnolo. La risposta di Boga è un
gran diagonale che non inquadra lo specchio al 38’ e questa è l’ultima
opportunità del primo tempo. Nella ripresa escono Toljan e Traorè per
Muldur e Caputo a destra; risponde Inzaghi con Jony che rileva Lukaku.
Il secondo tempo inizia col pareggio del Sassuolo grazie a Raspadori,
Caputo approfitta di un gravissimo errore di Luis Alberto sulla sua
trequarti e serve il giovane centravanti romagnolo, che non fallisce
l’1-1 a tu per tu con Strakosha. Il Sassuolo è più vivo, tiene meglio il
campo e mantiene arroccati dietro i capitolini, che rischiano
grossissimo con il tiro di Muldur e poi di Djuricic al 60’. Al 65’
Immobile quasi da fermo calcia a giro ma è sfortunato, poco dopo esce
Milinkovic per Leiva; le due squadre sono molto stanche, ma la Lazio
tiene meglio gli ultimi minuti di gioco provando con Vavro ed Adekanye e
un guizzo vincente. Bastos all’84’ inzucca bene ma manda out, e al 92’
la beffa si concretizza col gol del Sassuolo, su cui ha gravissime colpe
Strakosha, che non esce. Un cross nell’area piccola attraversa tutto lo
specchi della porta, arriva Caputo che con un colpo di testa da trenta
centimetri mette la parola fine sulla partita. Era auspicabile una
vittoria dei biancocelesti dopo due passi falsi consecutivi. La Lazio
invece riesce nell’impresa della terza sconfitta consecutiva, dopo una
partita difficile, soffertissima, in cui gli ospiti hanno avuto il
merito di credere fino in fondo al successo. Prosegue lo stato
confusionale della squadra biancazzurra, che in 26 partite aveva perso 2
sole volte ed ora dopo la ripresa in sei gare ha il magro bottino di 4
sconfitte e 2 vittorie. Una squadra irriconoscibile, in difficoltà
totale, che subisce solo il gioco e non riesce a fare più nulla di
buono:i sostenitori laziali sperano che questo strazio finisca presto.
LAZIO SASSUOLO 1–2 34’ Luis Alberto 53’ Raspadori 93’ Caputo
LAZIO:
Strakosha, Bastos, Acerbi, Radu (83’ Vavro), Lazzari, Parolo,
Milinkovic (67’ Leiva), Luis Alberto (83’ Adekanye), Lukaku (46’ Jony),
Caicedo (61’ Cataldi), Immobile. All: Inzaghi
SASSUOLO:
Consigli, Toljan (46’ Muldur), Marlon, Ferrari, Kyriakopoulos,
Bourabia, Locatelli, Traorè (46’ Caputo), Djuricic (68’ Haraslin), Boga
(79’ Rogerio), Raspadori (89’ Magnani). All. De Zerbi
Arbitro Di Bello
Nessun commento:
Posta un commento