di FRANCESCO TRONCARELLI
7 a Sylva Strakoshina - Col pareggio ottenuto a Udine, la Lazio ha interrotto la spirale negativa (tre sconfitte consecutive) in cui si era avvitata senza colpo ferire. Certo in altri tempi ci sarebbe stato da recriminare, ma per quello che si è visto in campo è comunque un punto d'oro. Il possesso di palla infatti è stato sterile, le occasioni sciupate e/o mancate sono state troppe e il calo del secondo tempo è stato evidente. In un quadro insomma più no che sì in cui l'importante era resatre a galla per non finire nel baratro del caos, la copertina va sicuramente al numero uno, autore di un paio di interventi decisivi e che lo rilanciano dopo tante critiche. Con l'aggiunta poi che è tornato a sfoggiare il suo lato B: pensate se quel tiro del Pollo all'ultimo secondo dell'ultimo minuto di recupero fosse andato dentro invece di finire sul palo... De che staremmo a parlà ora?
6+ a chiedimi se sono Luis Felipe - Un impegno totalizzante. Nel correre e anticipare gli avverasi ma anche nel compiere quell'erroraccio che poteva costare caro. Ma alla fine possiamo dire che Lasagna se l'è pappato.
6+ a Lazzari alzati e cammina - E prova a tirarci fuori da sto pantano di incertezze come stai facendo. Il piccolo grande uomo della fascia è l'unico che nelle ultime quattro partite ha dato il fritto. Tenetelo presente quando andrete ai ristorantini al mare. Il suo è il migliore.
6 a Innamoradu - Regge bene per un'ora, poi si affloscia come tutti i compagni di merende. Evdidentemente i bibitoni di papaya che non gli danno più je mancano come al carcerato Battisti le ostriche.
6 a Paolo a De Canio - La buttiamo lì: ma co' ste punte spuntate che se ritrovamo, ma nun sarebbe er caso de fallo giocà dall'inizio? Chissà, potrebbe "impressionà" le difese avversarie e buttalla drento. Fusse ca fussse la vorta bona che cor fratello bello del Fico d'India segnamo?
6 a Lukakau Meravigliau - Sciolgo le trecce e i cavalli, Corrono, E le tue gambe eleganti, Ballano, Balla per me, balla, balla
Tutta la notte sei bella, Non ti fermare ma balla, Fino a che, Non finiranno le stelle...
5 e mezzo a Massimo di Cataldi - Je manca sempre un sordo pe' fa na' lira.
5 e mezzo ad Antonio Elia acerbis - E' partito in quarta è arrivato in folle. Avete presente Roberto Giacobbo?
5 e mezzo a dillo a Parolo tuo - All'inizo s'è involato, col passare del tempo si è involuto. E' finito involtino.
5 e mezzo a Lupo Alberto - Sto fatto che spesso e volentieri si alterna col suo omonimo al contrario Alberto Lupo, inizia a stancare. Passi doppi e passi falsi infatti si alternano col giocatore che di volta in volta appare col 10 sulle spalle. Errori clamorosi in fase di tiro in porta a magie di buon livelllo. Si decida una volta per tutte chi utilizzare.
5 al Sergente - Se continua di questo passo lo radiano dall'esercito
.
5 al Ciro d'Italia - Ei fu.
5- al Panter One - Pietrificato come un Moai dell'Isola di Pasqua, immobile come un busto del Pincio, sarà scritturato da Madame Tussauds come attrazione vivente al Museo delle cere di Parigi.
5- a basta Bastos e le favole di Andersen - In due non ne fanno uno buono. Come Pablo e Pedro.
4 a meco Ioni - Nè carne nè pesce. Semplicemente nè. Sipario.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Mercoledi, 15 luglio 2020
Reti bianche alla “Dacia Arena”. Termina col risultato di 0-0 la gara tra Udinese e Lazio nella 33 sima giornata di Campionato, alla fine di una partita combattuta e sofferta. Dopo le tre sconfitte di fila che hanno azzerato le possibilità scudetto, ormai alla Lazio resta di conquistare quella manciata di punti che le garantiranno l’accesso matematico alla Champions. Ma ancora una volta Inzaghi fa i conti con una squadra rabberciata. Il mister piacentino perde ancora Leiva, anche Vavro sembra out ma ritrova per sua fortuna Milinkovic, pur se non al meglio. Oggi in difesa c’è Luis Felipe, in mezzo al campo Parolo è costretto agli straordinari, mentre davanti con la defezione di Correa Immobile e Caicedo sono sempre più titolari. Gotti invece, senza Prodi e Mandragora, schiera un 352 speculare ai biancazzurri, con Jajalo a centrocampo e Lasagna ed Okaka di punta. Sotto una forte pioggia inizia la partita, che è molto equilibrata almeno fino al 9’ quando si vede un tiro di Lazzari che va alto e poco dopo una bella iniziativa di Immobile deviata. Da questo momento la Lazio prende l’iniziativa del gioco: al 18’ Parolo calcia di prima intenzione ma la sua palla è da dimenticare. Al 20’ in ripartenza prima Lasagna e poi De Paul intimoriscono la retroguardia biancazzurra; i capitolini sono votati all’attacco ma si scoprono un po’ troppo dietro. Lazzari calcia da oltre 30 metri ma trova i guanti di Musso al 24’, poi Luis Alberto mira alle stelle da buona posizione. Ancora un contropiede udinese al 28’, ma Larsen non lo finalizza spedendo su Strakosha. Alla mezz’ora la girata di Immobile invece la prende ancora Musso. Nella ripresa subito un errore clamoroso mette in moto Lasagna, su cui si immola Luis Felipe, che pochi minuti dopo cincischia sempre su Lasagna che è ipnotizzato da Strakosha, che gli para un gol fatto. Al 60’ ancora Strakosha mette in angolo un grandissimo diagonale di De Paul e l’Udinese adesso riprende vigore. La Lazio prova il tiro con Milinkovic solo al 67’, ma c’è grande dispendio di energie e poca lucidità nella seconda parte del secondo tempo da parte di entrambe le squadre. L’Udinese riparte spesso in contropiede per gli errori laziali, nel finale il nuovo entrato Adekanye calcia forte ma trova la deviazione di De Paul; l’ultima occasione laziale si perde sul fondo mentre quella di De Paul a tempo praticamente scaduto scheggia il palo e lo 0-0 è servito. Il caos degli ultimi giorni è un po’ mitigato da questo pareggio, che cambia l’aria viziata della classifica laziale. La squadra di Inzaghi raggiunge quota 69 punti ma scende al terzo posto, in attesa della gara dell’Inter in casa della Spal. Tuttora lo staff sanitario resta sotto accusa per il tracollo postvirus della squadra capitolina. Calciatori che non si reggono in piedi, infortuni che non guariscono, riserve che non sono nemmeno paragonabili per rendimento ai titolari, la Lazio è stata capace di confezionare un fallimento epocale, dopo essere stata per un girone una delle più belle realtà della serie A. Anche oggi la formazione capitolina ha concesso molto, rischiando di soccombere. Per fortuna lo 0-0 smuove la classifica e a questo punto solo 3 punti separano i biancocelesti dalla Champions; nessuno però si aspetta che arrivino lunedi a Torino contro la Juve.
UDINESE LAZIO 0–0
UDINESE: Musso, Becao, De Maio, Nuytinck (83’ Samir), Larsen, De Paul, Fofana, Jajalo (45’ Walace), Sema (68’ Ter Havest), Okaka (68’ Teodorczyk), Lasagna. All. Gotti
LAZIO: Strakosha, Luis Felipe (74’Cataldi), Acerbi, Radu (50’ Bastos), Lazzari (79’ Anderson), Parolo, Milinkovic, Luis Alberto, Jony (50’ Lukaku), Caicedo (79’ Adekanye), Immobile. All Inzaghi
Arbitro Abisso
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