domenica 2 agosto 2020

Lazio, grazie comunque. Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI


10 a Simone Inzaghi - La Lazio ha chiuso il campionato più lungo di sempre al quarto posto, un piazzamento che non rispecchia assolutamente i valori che si sono visti in campo nel corso del torneo e che penalizza i biancocelesti che hanno giocato il miglior calcio prima dello stop per il Coronavirus collezionando 11 vittorie consecutive. Ma tant'è ed oggi siamo comunque a ringraziare un team che ha dato tutto anche nei momenti negativi e con tutti i suoi limiti, ma soprattutto ringraziamo il suo allenatore che oltre ad essere il mister più longevo della Prima squadra della Capitale (ha superato le panchine di Zoff) è quello che con gli uomini a disposizione ha fatto letteralmente miracoli, vincendo tra l'altro una Supercoppa e centrando dopo tredici anni le qualificazioni Champions. Grazie Simone.

10 al Ciro d'Italia - Capocannoniere per la terza volta, con 36 gol in una stagione è l'italiano che ha segnato più di tutti nella storia del campionato ed ha raggiunto l'argentino Higuain che deteneva il record. Ha vinto poi la Scarpa d'oro, un risultato eccezionale che lo esalta come il vero fenomeno del calcio italiano. E tutti gli altri muti, a cominciare da In quelli.

7+ ad Antonio Elia Acerbis - Ha giocato praticamente senza allenarsi mai queste ultime partite ravvicinate perhè infortunato al ginocchio. Tra tanti fanfaroni e cantastorie, si è rivelato un grande uomo prima che calciatore, stoico quant'altri mai e soprattutto laziale dentro. Ministro della difesa subito.

7 a Correa l'anno 1900 - Nella debacle napoletana, tra i pochi a salvarsi. Le sue serpentine hanno fatto rifiatare il nostro centrocampo in affanno e c'è mancato poco che battezzasse Ospina: peccato che il suo Tucu di classe si sia stampato sul palo.

6 + a Lazzari alzati e cammina - Ma non è bastato. Purtroppo i suoi compagni l'hanno cercato poco nonostante avesse una marcia in più. Sarà fondamentale comunque la stagione prossima.

6 a Patric del Grande Fratello -  Senza infamia e senza lode. Na via di mezzo insomma tra Roberto Giacobbo e Gigi Marzullo.

6 a Lupo Alberto - Era già in vacanza. Ibiza? Ladispoli, il Mago è uno che si accontenta, e perciò ha mandato al San Paolo il suo omonimo al contrario Alberto Lupo, che, buonanima, ha fatto il possibile. La salma. Con 15 assist ha il record per la serie A, pensate se fosse sparito di meno quanti sarebbero stati. Sim salabim e salutame a Silvan.

6 al Sergente - E' finito consegnato per insubordinazione. E j'ha detto pure bene, con quello che ha fatto vedere in campo, una volta l'avrebbero mandato al confine nel battaglione punitivo. Ma è nella media dei suoi 5 anni di alti e bassi. Dai che se arriva l'offerta bona ce rifamo la squadra.

6 a Somarusic - L'assist per il bomber è il suo, poi tanto fumo e poco arrosto. Avete presente Beppe Convertini?

5 a dillo a Parolo tuo - Un caro saluto Marco. Si chiude, grazie. 

5 a chiedimi se sono Felipe - Un altro autogol. Meno male che il campionato è finito altrimenti avrebbe vinto il Comunardo Niccolai de bronzo (il mitico difensore del Cagliari re degli autogol). Dall'oroscopo di Branko la Luna consiglia: fatevi benedire non prima di un bel pellegrinaggio da Padre Pio per chiedere la grazia.

5 a Sylva Strakoshina - Chiude in bellezza, tre gol sul groppone e via. In guardiola tutta l'estate a fa le pulizie. 

5- a Lukaku Meravigliau, io vavro tu vavri egli vavra noi s'alzamo e se ne annamo e Paolo a Di canie - In tre non ne hanno fatto uno buono, nè più nè meno di Aldo, Giovanni e Giacomo che non a caso si sono sciolti. Ma potevamo vince la guerra co sti campioni? La risposta nasce spontanea: sipario.  




Appunti di gioco
di Roberto Taglieri

Sabato, 1 agosto 2020
La Lazio chiude al quarto posto. Al San Paolo in occasione dall’ultima giornata del Campionato 2019/20 i biancazzurrri vanno sotto grazie a Fabian Ruiz, arrivano al pareggio con Immobile sempre nel primo tempo, ma nella ripresa sono superati prima con un rigore di Insigne ed infine con Politano, per il 3-1 finale. Gattuso senza Maksimovic ed in vista della gara di Champions oggi fa giocare Lobotka dal primo minuto, per il resto schiera la formazione titolare senza grandi rimaneggiamenti. Simone Inzaghi invece dà fiducia a Marusic a sinistra, con Jony che si accomoda in panca. Sotto la pioggia comincia la partita, con la Lazio inizialmente più intraprendente, che riesce pure a segnare con Correa, ma Calvarese annulla per un fallo fantasma. Al 9’ il Napoli passa: Parolo al limite dell’area si perde Ruiz, che resta solo, mira all’angoletto e mette il pallone all’incrocio dei pali battendo Strakosha, stavolta un po’ colpevole. Un attimo dopo Insigne mette a lato da buona posizione e la Lazio si salva. Al 22’ Marusic conquista un bel pallone a centrocampo, il suo cross profondo dalla sinistra lo intercetta Immobile, che davanti ad Ospina di destro indirizza perfettamente a fil di palo e sigla il pari laziale. Ora i biancocelesti prendono campo e il Napoli resta arretrato; solo nel finale Ruiz al 39’ colpisce bene ma spedisce a lato. Nella ripresa i due allenatori non cambiano nulla e si riparte subito con un tiro di Insigne su cui Strakosha para al 49’. Il Napoli sembra più intraprendente ed al 51’ Parolo sul tiro fallito di Mertens in area, commette un fallo ingenuo in scivolata e Calvarese decreta il calcio di rigore. Batte Insigne, che trasforma spiazzando il portiere ed il Napoli torna in vantaggio. Correa replica subito con un’azione personale che stende quattro avversari e termina con un tiro sul palo. La Lazio sostituisce Patric e Acerbi con Vavro e Bastos, i biancazzurri non hanno grandi forze per incidere, mentre il Napoli ci prova al 71’ con Callejon, che al volo spara lontano. La testata di Marusic al 76’ termina sull’esterno della rete ed ora arriva il triplo cambio per Gattuso, con dentro Ghoulam, Lozano e Demme. La Lazio soffre moltissimo sul pressing avversario, i biancazzurri non riescono più a ripartire e pagano nel recupero subendo la terza rete. E’ Politano a ricevere da Mertens e mettere in gol il 3-1 dei padroni di casa che chiude la partita. Grande nervosismo nel finale, che già serpeggiava durante la partita, brutto epilogo ad una brutta gara che per la Lazio finisce nel peggiore dei modi. Questo incredibile campionato 2019/20 emette finalmente i suoi verdetti: la Lazio è quarta a 78 punti, gli stessi dell’Atalanta che è però terza per differenza reti. I biancazzurri alla fine di questo torneo tribolatissimo sono in Champions ed il popolo laziale nonostante tutto fa festa, con un occhio alla bacheca che vede in bella mostra la supercoppa italiana vinta a Ryad. Ma la celebrazione è oggi tutta per Immobile, capocannoniere della serie A, fresco vincitore della scarpa d’oro, che con 125 reti ha già superato Chinaglia ed è a sole due lunghezze da Signori. Per lui in qesta stagione ben 17 reti in trasferta ma soprattutto 36 gol in Campionato, che eguagliando il record di Higuain del 2016. La Lazio di Inzaghi, che scavalca Zoff con 203 panchine, per la prossima stagione dovrà ripartire per forza dal grande Ciro e da tutti quelli che, come dichiara oggi Acerbi, desiderano solo il bene di questa squadra.    


NAPOLI  LAZIO 3-1   9’ Ruiz 22’ Immobile 54’ Insigne (rig)  92’ Politano
NAPOLI: Ospina, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Rui (78’ Ghoulam), Ruiz, Lobotka (78’ Demme), Zielinski (83’ Politano), Callejon (78’ Lozano), Mertens, Insigne (83’ Elmas). All. Gattuso
LAZIO: Strakosha, Patric (63’ Vavro), Luis Felipe, Acerbi (63’ Bastos), Lazzari (82’ Lukaku), Parolo (86’ A. Anderson), Milinkovic, Luis Alberto, Marusic, Correa (86’ Adekanye), Immobile. All Inzaghi  
Arbitro Calvarese

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