martedì 4 agosto 2020

Le Pagelliadi, 20 anni di Lazio col sorriso

di ROBERTO DI SANTE 


Da Mariangela Cribari a Innamoradu, da Galeazzo Ciani a Lupo Alberto, i protagonisti delle pagelle a tinte biancocelesti più goliardiche, surreali e calcisticamente scorrette festeggiano i 20 di pubblicazioni con la penna di uno scrittore


“Chiedimi se sono Felipe?”. Mica tanto. Non perché è lunedì, ma perché è il primo lunedì senza campionato e comincia già la crisi di astinenza dalle “Pagelliadi” di Francesco Troncarelli. Perché ormai, complice l’ironia e l’originalità che fa brillare di luce e allegria i voti e i giudizi dopo le partite della Lazio, sono diventate un appuntamento fisso per i tifosi.

Un patrimonio dell’umanità biancoceleste e della “prima squadra della Capitale”. Le migliori pagelle dopo il week end. E anche dopo il Big Bang. “Meco Jony”, penserà qualcuno. Ma è proprio così. Perché sono un punto di vista diverso e originale sul calcio, un accessorio indispensabile per il viaggio nella passione, nell’amore verso una squadra.

Un viaggio, quello con cui Francesco ci prende per mano, che dura ormai da venti anni. Eh sì, perché con questo campionato, che ha incoronato il “Ciro d’Italia”, “Le pagelliadi” hanno festeggiato il loro ventennale. Non come “un Oscar Lopez qualsiasi” o un “Nani Moretti”, ma con l’immutata effervescenza di un “Lupo Alberto” che con il “suo ciuffo biondo fa impazzire il mondo”.

E ora comincia il brutto. Come faremo senza le battute su “Lukakau meravigliau”, “Antonio Elia Acerbis”, “Correa l’anno 1900”, “Lazzari alzati e cammina”, “Il sergente”, “Patric del Grande Fratello e “Paolo a De Canio?”.

Sylva Strakshina e il suo cantore
Ci sentiremo un po’ “Somarusic” per “Dillo a Parolo tuo”? E il condominio come si regolerà con “Sylvia Strakoshina” messo “in guardiola tutta l’estate a fa le pulizie”. E Massimo Di Cataldi lo troverà finalmente “quel sordo che je manca pe’ fa ‘na lira” Sì, sarà dura aspettare che il campionato riparta e potersi divertire ancora con “Le Pagelliadi”.

Anche perché il futuro è ancora incerto. Ma speriamo che “Io vavro, tu vavri, egli vavra, noi s’alzamo e se n’annamo”. Per ritornare presto già a settembre. Al grido “Veni, vidi, Lulic ‘71” e “chi lo Leiva più”, nell’eterna sfida con il “Real Trigoria”.

Forse nel frattempo Francesco potrebbe riproporci un “the best” delle “Pagelliadi” da “Mariangela Cribari” a “Sergio Ramos (je piacerebbe)”, da “Galeazzo Ciani” al “bandolero stanco Anderson con quella faccia un po’ così, con l’espressione un po’ così e e quei capelli alla Pasquale Ametrano di “Bianco Rosso e Verdone” che nun se ponno vede”.

Sì, il ventennale delle “Pagelliadi” meriterebbe un “Techetechetè” che ci faccia compagnia fino al ritorno delle gare ufficiali. Come dici Francesco? “Basta Bastos”. Dai, facci rivivere, come nelle “favole di Andersen”, le gesta di “Klose da pazzi” e “Oronzo Canà”.

Pasquale Ametrano Anderson
O la “folle corsa (Sanremo 1971, Formula Tre e Little Tony)” di “CandrEva Herzigova”. La mia è una richiesta da “Innamoradu”, come il “più romano dei romeni”. Lo “Sostiene – anche – Pereirinha”.

Non fare l’ “O nazimaoista”, per favore. Sarebbe felice, credo, anche “er lumaca” che per la gioia riuscirebbe “dal guscio” per ridiventare “Carlos Monzon Ledesma”. Ah, ti vuoi riposare al Tibidabo, là “dove calienta el sol”.

Non sei più tanto giovane, dici. Ma “Keita hai?”. Vabbè non sarai del ’95 ma giochi ancora al “Biglia R. Dino”. Guarda che se non ci accontenti, dovremo prendere una “scatola di Novaretti” al giorno.

Allora pensaci bene e nel frattempo ti ringraziamo per questo dono speciale che è la tua rubrica che va oltre il calcio. Dove la Lazio, con classe e allegria, vince anche quando perde. Perché sei un genio, anche se te l’ho già detto.

E di te, alla fine della partita, non si potrà mai dire che “s’è involato, col passare del tempo si è involuto. E’ finito involtino”. Buon compleanno “Pagelliadi”. Buon Tibidabo Francesco. E grazie di tutto.

2 commenti: