domenica 11 aprile 2021

Lazio, la decide il Sergente. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

8 e mezzo al Sergente - Da sempre è "la fatal Verona" e per fare risultato su un campo ostico come quello quindi ci voleva una superprestazione della squadra o una grande giocata. Assente ingiustificata la prima ci ha pensato quel sellerone di SMS a risolverla buttandola dentro all'ultimo assalto con un colpo di testa magnifico. Una capocciata piena di rabbia per quello che si era visto in campo (palo e gol annullato) e soprattutto per quello che non si era visto, leggi gioco, fraseggio e partita...sul televisore. Ma tant'è, tre punti d'oro in cascina per continuare a sognare il posto al sole e via. Avanti Lazio fino alla fine!  

7 e mezzo a Maru Siiiic! - Il sonnambulo dal volto umano si è superato. Una performance da mastino dell'area. Da asoluto protagonsita. Avete presente Lillo a Lol? Dice ma quello faceva ride, sì ma è stato er mejo.

7 a Innamoradu - 403 partite con l'Aquila sul petto, 403 battaglie, 403 cross, come quello vincente per la testa del graduato biancoceleste. Un trionfo.

6 e mezzo al Panter One - Lui il dovere suo l'aveva fatto, un gol da bomber vero, reggendo la carica, sgomitando e sfondando la rete. Il problema è che la Var era sintonizzata su DAZN e non si vedeva niente e perciò glielo hanno annullato. Poi dice che uno se butta sui siti pirata.

6+ ad Antonio Elia Acerbis -  Ministro della difesa vero, doveva essere nominato lui Commissario per la tutela dalla pandemia, altro che storie.

6 al Ciro d'Italia - Quando te dice male nun c'è niente da fa. Guardate Gazza, doveva vince all'Isola e invece s'è rotto na spalla. Iella vera, come Ciruzzo.

6 a Ke Pro - Due salvataggi provvidenziali, per il resto poco e niente. Come la Lamborghini, tutto lato B e niente altro. 

6 a Lupo Alberto - E' mancato nel suo numero migliore, il coniglio tirato fuori dal cilindro da Mago qual è, per cambiare le sorti del match. E Silvan è tornato a rifiatare, ora potrà lavorare di nuovo.

6 a Totò Riina - Omo de panza, omo de sostanza, omo de paranza. Gioca coi piedi perchè con le mani fa i cruciverba della Settimana Enigmistica: 11 veriticale, "Vince soffrendo", cinque lettere: Lazio.

6- a chi lo Leiva più - Un passo avanti rispetto alla debacle con lo Spezia. Prima era più Biglia che mai, adesso è solo mai.

6- a veni vidi Lulic al 71° -  E' entrato quattro minuti dopo il suo orario e questo ha influito pesantemenete. Va bè, se scherza, eternamente grati pure se ora s'è arruginito.

6- a sostiene Pereira - Ininfluente. Nè più nè meno di Tommaso Zorzi all'Isola dei famosi.

5 all'abate Faria - c'è tanto da Fares...

4 a sono un pirata non sono un signore -  Un disertore della vanga. Neanche ad arare i campi lo vorrebbero. Più morto de sonno che mai, inespressivo come un quadro di Picasso e insipido al pari di un caciocavallo andato a male, Nina Murici non finisce mai di stupire. Lo pensavate che entrando in campo si sarebbe schierato come difensore aggiunto dei gialloblu? Manco un maniaco di complotti od esperto di servizi deviati ci sarebbe arrivato a profetizzarlo. E invece il Gamba di legno dei poveri si è piazzato lì nell'area piccola veronese, facendo di tutto per aiutare il portiere avversario. E c'era quasi riuscito quando si è alzato in cielo per intercettare la palla destinata a Sergej al fine di spazzarla via. Ma non aveva fatto i conti col nostro eroe che col fisicaccio che se ritrova, ha resistito alla sua carica e l'ha purgati. E ha purgato pure lui. Sipario.



Appunti di gioco

di Roberto Taglieri

 

Domenica, 11 aprile 2021

Lazio corsara a Verona nella trentesima giornata di Campionato. Al “Bentegodi” i biancazzurri riescono ad avere la meglio sull’Hellas solo nel recupero, grazie ad una rete siglata di testa da Milinkovic, dopo una partita molto equilibrata ed a tratti anche noiosa. Ironia della sorte né Juric, né Inzaghi oggi siederanno sulle rispettive panchine, il primo è squalificato, l’altro è costretto a casa dal Covid e quindi in campo ci saranno Paro e Farris. Il Verona perde Lovato, fermato dal giudice sportivo, per il resto a parte Cetin e Favilli la squadra veneta ha la formazione di sempre, con Lasagna rifornito da Zaccagni e Barak. La Lazio invece, senza gli squalificati Lazzari e Correa, ripropone Marusic nel suo ruolo naturale a destra, poi c’è Akpa Akpro dall’inizio e davanti con Immobile ancora una volta giocherà Caicedo, il risolutore della gara contro lo Spezia. Chiffi fischia l’inizio sotto la pioggia e già al 4’ il tiro di Milinkovic finisce di pochissimo fuori. E’ una gara combattuta a livello fisico con grande forza, il Verona è molto attivo sul pressing, i biancazzurri ordinati cercano di scardinare la difesa avversaria ma sono poco incisivi davanti. Al 22’ Immobile con un forte destro ad incrociare colpisce il palo, anche Lazovic al 36’ sfiora il legno da posizione defilata, ma nel complesso è una partita equilibrata senza grandi opportunità da ambo le parti nel primo tempo. Dopo il riposo Caicedo va subito in gol con una pregevole azione personale, ma Chiffi non lo concede, dopo controllo var, per una precedente gomitata dell’ecuadoreno a Magnani. La Lazio ora gioca con maggior convinzione, il Verona non riesce a tenere il possesso del pallone ma difende molto bene. Al 68’ Muriqi sostituisce Caicedo, arriva anche il turno di Pereira e Lulic, ma non succede nulla d’eclatante; serve solo un episodio per cambiare una partita che langue sullo 0-0. Verso il termine Farris ci prova anche con Parolo ed Escalante, Paro dal suo canto fa fare gli ultimi scampoli di gara a Salcedo e Kalinic. Nel recupero, esattamente al 92’ quando ormai le speranze laziali erano ormai al lumicino, arriva però la rete di Milinkovic. Il serbo in area riceve un cross lungo di Radu e anticipando anche Muriqi con un colpo di testa preciso riesce a sbloccare in extremis, regalando la vittoria ai suoi. Nel secondo tempo non s’era visto nemmeno un tiro in porta, era diventata una partita un po’ malinconica, che s’è rianimata solo con il gol che è oro puro per la Lazio. Difficile comunque giocare contro questo Verona, che è riuscito a bloccare ogni fonte di gioco dei biancazzurri. Quarta vittoria consecutiva della squadra di Inzaghi, ora a quota 55 e con una partita in meno, che con questo risultato riesce ancora a restare agganciata al treno Champions. Purtroppo non sembra che i biancocelesti abbiano grande energia ed anche il gioco non è spumeggiante, l’unica cosa che fa ben sperare è l’abbraccio finale tra i calciatori laziali, che evidentemente ancora ci credono.

 

 

    

VERONA  LAZIO 0-1    92’ Milinkovic     

VERONA:  Silvestri, Dawidowicz, Magnani, Dimarco (75’ Ceccherini), Faraoni, Sturaro, Veloso (68’ Ilic),  Lazovic, Zaccagni (75’ Bessa), Barak (85’ Salcedo), Lasagna (85’ Kalinic). All. Paro

LAZIO: Reina, Marusic, Acerbi, Radu, Akpa (83’ Parolo), Leiva (83’ Escalante), Milinkovic, Luis Alberto (74’ Pereira), Fares (74’ Lulic), Caicedo (68’ Muriqi), Immobile. All Farris

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