giovedì 7 aprile 2022

La star in copertina, Lola Falana

 di FRANCESCO TRONCARELLI

La sua apparizione nella Tv fu come la realizzazione di un sogno, gli spettatori infatti persero la testa per quella showgirl straniera che ravvivava le serate in casa nei cupi Anni di piombo in cui il coprifuoco era fissato alle 22 per l'Austerity e la guerra contro lo Stato dei gruppi armati era all'ordine del giorno.

La chiamavano "la Venere nera" Lola Falana, e suo malgrado e al di là delle credenziali di tutto rispetto con cui si presentava (numero uno negli show di Las Vegas, la città del gioco), era considerata il sogno esotico per quel pubblico maschile che non era andato oltre i bagni a Maccarese o all'Idroscalo di Milano.

Americana di origine cubane, la Falana era stata scoperta da Sammy Davis junior, il braccio destro di Frank Sinatra ed aveva subito inziato una carriera importante come ballerina e cantante che in pochi anni l'aveva portata sui più importanti palcoscenici americani. 

quando era in copertina sui settimanali

La chiamata in Italia di Mamma Rai la fece diventare un volto e un corpo noto non solo per la televisione ma anche per i settimanali specializzati nel gossip. I balletti con Don Lurio (il mitico "Testa spalla") le scenette col grande Gino Bramieri e il flirt con "Stasera mi butto" Rocky Roberts, fecero di lei una diva.

Ma Lola Falana prima di diventare uno dei beniamini del pubblico nostrano era già stata in Italia e proprio a Roma, giovanissima e sconosciuta, attratta come tanti aspiranti famosi dalla Hollywood sul Tevere che offriva negli studi di Cinecittà opportunità a tutti.

Fu così che si ritrovò sulla copertina di un 45 giri di uno dei cantanti esploso proprio nei primi anni Sessanta, Gianni Meccia, quello de "Il barattolo" arrangiato da Ennio Morricone con un vero barattolo che rotolava nella sala d'incisione della RCA.

Inconfondibili occhioni da cerbiatta, fisico sinuoso e scattante, praticamente tale e quale a come sarà conosciuta poi, Lola appare sulla destra della label con un altro ballerino sorridente impegnato con lei nel Twist.

Il dinoccolato e sorridente dancer è Paul Costello, coreografo sbarcato a Roma dalla Pensylvania con un cameo ne "La dolce vita" di Fellini a impreziosire la sua popolarità nella Rome by night.

E' lui che suggerisce a Meccia di lanciare il Twist, il nuovo ballo (prima di Peppino di Capri e Edoardo Vianello), come è spiegato nel retro della copertina del disco, assicurandogli un boom che avrebbe fatto dimenticare il cha cha cha e il madison, come in effetti successe.

La Falana, ovviamente non è citata, e non poteva esserelo in quanto veramente una dei tanti e no un nome famoso, la sua presenza però è stata riabilitata anni dopo con la citazione nella pagina del 45 giri nel sito della Discoteca di Stato, una sorta di medaglia.

Ma a Lola questo riconoscimento postumo non interessa più. Ora infatti la "Venere nera" ha cambiato vita, addio luci della ribalta, in soffitta body e abiti di scena e pettinature alla moda. Un bel saio e un crocifisso sul petto e si ricomincia come suor Lola. Incredibile ma vero (clicca qui per saperne di più).

Ecco allora il disco di Gianni Meccia, primo 45 giri che "parla" di twist e che insegna come si balla, una chicca poco conosciuta ma che anticipava di un anno il boom del ballo più facile di tutti arrivato ai giorni nostri con la stessa freschezza e allegria di quando è stato lanciato


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