lunedì 11 settembre 2023

Techetechetè come Paperissima

di FRANCESCO TRONCARELLI

Che è successo quest'anno a Techetechetè? Errori nelle titolazioni, nomi delle canzoni inventati, nomi degli interpreti pure, date a casaccio, buchi nella programmazione, se ne sono visti di tutti i colori nel programma di punta dell'estate televisiva realizzato con l'immenso materiale delle teche RAI.

Solo nelle ultime puntate, appena sparsa la voce di queste topiche sui social con relativa caccia agli errori, se ne sono contati una decina. Tutti sottolineati con commenti sarcastici ma anche con critiche severe da parte dei fan della trasmissione.

Sembra Paperissima ha scritto qualcuno davanti all'ennesima gaffe, evidenziando l'effetto risata per certi sbagli clamorosi che veramente hanno suscitato risate, anche se in realtà ci sarebbe da piangere.

Queste disattenzioni infatti denunciano un approccio poco professionale degli addetti ai lavori (titolisti, grafici, ecc) e di chi dovrebbe controllare il tutto, che sminuisce il grande lavoro degli autori delle varie puntate. 

Una situazione intollerabile sia perchè stiamo parlando di un programma del servizio pubblico realizzato con i soldi di chi paga il canone e sia perchè confonde gli spettatori che amano ricollegare a canzoni e artisti momenti vissuti della propria esistenza. E scusate se è poco.

povero Bobby...

Allora vediamo. Bobby Solo è stato il più penalizzato con sviste incredibili e clamorose, la sua canzone più famosa "Una lacrima sul viso" si è trasformata nei sottotitoli in "Una lacrima sul cuore", un errore da matita blu perché insieme a "O sole mio", "Nel blu dipinto di blu (Volare)", "Caruso", "Azzurro", "Quando quando quando", è una delle 10 canzoni italiane più conosciute nel mondo.

Ma non basta. Un altro suo brano storico "Se piangi se ridi", con cui vinse il festival nel 1965 è stato retrodatato al "1964" e trasformato in "Se ridi se piangi". Veramente una risata per non piangere lacrime di indignazione. 

Ancora, "Io che non vivo" brano di Pino Donaggio che ha avuto un successo internazionale ed anche questo fra i brani made in Italy più famosi nel mondo e lanciato proprio in quel Sanremo vinto da Bobby Solo, è stato posticipato al "1966", alé.

La canzone più celebre di Don Backy poi è diventata "Nell'immensità", qualcuno infatti ha scambiato l'inciso del brano per il titolo, i Ricchi e Poveri invece con "La prima cosa bella" sono stati datati addirittura nel "1920", quando non esisteva nè Sanremo nè la TV e cosa ancor più grave considerato che la data è comparsa sotto l'immagine di una signora, facendo passare la mitica Brunetta per una vegliarda ultra centenaria.

Anche Madame paga pegno

Dice, ma gli errori capitano perché si tratta di artisti vintage, canzoni di una volta, assolutamente no, non si fanno sconti a nessuno. Ecco così che la cantante scalza 2.0 Madame viene annunciata a Techetechetè col brano "Il bene e il male", solo che il titolo vero è "Il bene nel male", tutto un altro significato, ed è di Sanremo 2023, avete letto bene, 2023, quest'anno...

E che dire del primo tormentone estivo "Legata a un granello di sabbia" che il buon Nico Fidenco lanciò nel 1961, per Techetechetè è del "1987", quando l'autore si dedicava alle colonne sonore dei film e cantava non più come solista ma nei Superquattro con Meccia, Del Turco e Jimmy Fontana.

Oltre ai sottotitoli poi ci sono state le gaffe nella programmazione come per il caso della puntata sulle "Cantantesse" (Mannoia, Alice, Nannini, Salemi ecc.) annunciata ai quattro venti e poi sparita all'ultimo minuto per fare posto a quella su "Motorteche", sostituzione criticata dall'esercito di fan di quelle artiste che aspettavano di riascoltarle da giorni.

dagli anni 60 agli 80

Il buco invece è stato preso con Peppino Gagliardi scomparso recentemente e ignorato da Techetechetè che da sempre dedica una puntata omaggio o quanto meno l'anteprima della trasmissione, agli artisti scomparsi durante la sua programmazione come avvenne l'anno scorso per Tonino dei Camaleonti e Vittorio dei New Trolls in precedenza con Gianni Nazzaro e questa estate con Toto Cutugno.

Una dimenticanza grave notata da molti e denunciata sui social a cui si è cercato di rimediare all'ultima puntata della stagione con la classica toppa peggiore del buco.

Lo hanno inserito in un gruppone di cantanti scomparsi nel corso degli anni e ripetutamente ricordati nelle varie edizioni (come la Carrà per esempio che solo questa stagione ha avuto tre puntate solo per lei...) con un passaggio di 1 minuto e 30 secondi, il minimo del minimo sindacale per un numero uno del nostro pop che meritava ben altra attenzione.

Le Kessler e i mitici gemelli Blackburn

Andiamo avanti. Il video delle gemelle Kessler che cantano Da da un pa, è stato annunciato solo con il loro nome quando a ballare con loro c'erano anche i famosi gemelli americani Blackburn che lavorarono negli spettacoli di Frank Sinatra e in vari musical di Broadway, per i quali era stata pure aggiunta una strofa alla canzone che faceva "Hello boys, Traversando tutto l'Illinois,Valicando il Tennesee, Senza scalo fino a qui, È arrivato il da-da-un-pa, da-da-un-pa, da-da-un-pa..."

Franco Fanigliulo dal canto suo, cantautore controcorrente che presentò a Sanremo la celebre ballata "A me mi piace vivere alla grande (già, girare tra le favole in mutande ma)" è stato presentato al pubblico come "Fanigiulo". Un altra persona insomma, anche se purtroppo il vero interprete non potrà protestare avendoci lasciato anzitempo.

Gran finale poi con Mike Bongiorno, il re dei quiz televisivi per il quale Techetechetè si è superato. Il video della sua mitica trasmissione "Rischiatutto" che furoreggiò negli anni 70 è stato sottotitolato come "Lascia o raddoppia" altra sua storica trasmissione RAI andata in onda negli anni 50.

Peccato che la valletta Sabina Ciuffini che si vede col campione del quiz Massimo Inardi, in quegli anni andava alle elementari e invece della minigonna portava il  grembiule. Sicuramente Mike non avrebbe commentato questa clamorosa topica col suo Allegria...



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