giovedì 21 marzo 2024

Addio Cocky Mazzetti

 di FRANCESCO TRONCARELLI

Era un'altra Italia, che si tuffava negli anni Sessanta con tanta voglia di vivere e di lavorare per costruirsi un futuro migliore, con gli elettrodomestici presi a rate, le cambiali per la 600 della Fiat e la TV in bianco e nero che però faceva sognare a colori.

E ad allietare quella generazione che si affacciava al domani e che nella musica trovava il meritato relax e i brani con cui svagarsi, fra i tanti protagonisti affermati e nuove promesse, c'era anche lei, Cocky Mazzetti, voce squillante e tanta personalità, che dominava le classifiche con le sue canzoni.

"Pepito" il pezzo del boom che trascinava la gente in pista per ballare il cha cha cha, "Giovane giovane", terza classificata a Sanremo che spingeva i ragazzi a ballare il twist, "Senza catene" (Unchain Melody) e "Till" pe i lenti da mattonella fra innamorati.

Pezzi che andavano fortissimo e che rendevano la mora Elsa, questo il vero nome con cui era stata registrata all'anagrafe di Milano il 28 febbraio del 37 e che ci ha lasciato dopo una lunga malattia, uno dei beniamini del pubblico insieme ai vari Joe Sentieri, Tony Renis e Pino Donaggio.

La dichiarazione di Vianello sul retro del 45 giri

Alla sua lunga e fortunata carriera sono legati due aneddoti particolari. Il primo si riferisce alla canzone "La partita di pallone" che tutti conoscono come il primo successo in assoluto di Rita Pavone. In realtà il pezzo era stato scritto da Edoardo Vianello e il paroliere Carlo Alberto Rossi per lei, la Connie Francis italiana.

Solo che Vianello diede anche a Teddy Reno per la diciassettenne Rita vicitrice del festival degli Sconosciti di Ariccia, questo pezzo che arrangiato dal futuro premio Oscar Luis Bacalov e con un inciso del produttore Mario Cantini, divenne immediatamente un crak da un milione di copie.

Per scusarsi di questa gaffe/situazione incresciosa, l'autore dei Watussi rilasciò una dichiarazione in cui diceva che "la canzone era stata scritta esclusivamente per la signorina Cocky Mazzetti" che ovviamente i discografici della Primary misero sulla copertina del suo disco.

L'altro aneddoto si riferisce a "Giovane giovane", il pezzo scritto da Donaggio, che l'artista veneziano presentò al festival del 1963 insieme a lei. Per paura che l'emozione le facesse dimenticare il testo, Cocky scrisse sul palmo della mano le parole della canzone.

Marisa Sannia, Bobby Solo, Cocky e Anna Identici

L'espediente però si rilevò un fallimento poichè proprio a causa dell'emozione, il sudore cancellò quello che aveva scritto e lei fu costretta ad improvvisare inventando le parole del brano, ma arrivò terza comunque e poi prima a Hit parade.

Altri tempi, altra musica, altri artisti che per le nuove mode e i nuovi ritmi ebbero un appannamento nelle loro carriere, la Mazzetti fu una di loro che a un certo punto del suo cammino professionale ha dovuto ricominciare nelle tv private e commerciali, sino alla chiamata di Paolo Limiti.

Il grande conduttore ed autore televisivo infatti la inserì nel suo applaudito programma quotidiano sul finire degli anni Novanta "Ci vediamo in tv", nel cast degli artisti fissi, insieme a nomi come quello di Giovanna, Gilda Giuliani, Betty Curtis, Wilma De Angelis, Michele, Anna Identici.

A dare l'annucio sui social della sua scomparsa il compagno di una vita, il maestro Valentino Mancino, ma la notizia, come spesso avviene, non è stata rilanciata dai media che hanno la memoria corta in queste situazioni, ignorando il passato e i suoi protagonisti, su cui a suo tempo hanno costruito le proprie fortune. 

Resta la maliconia di un mondo che sta scomparendo e che aveva la gavetta nel suo DNA e la spensieratezza nel suo stile di vita. Addio Cocky resterai per sempre giovane giovane.

 

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