di FRANCESCO TRONCARELLI
6+ al Ciro d'Italia - Una Lazio lenta, impacciata e soprattutto assente ingiustificata, ha perso malamente contro un Udinese più in palla e pronta a sfruttare al volo le nostre clamorose amnesie difensive. Una sconfitta senza scusanti e senza appello per una squadra irriconoscibile e priva di carattere che è mancata in special modo nei suoi uomini chiave.Nel giorno dell'omaggio al Diez più amato del calcio si è passati così da Ad10s Diego ad Adios Lazio. Pochi a salvarsi dal suicidio casalingo, sicuramente il Bomber de noantri che col pallino numero 133 ha almeno salvato la faccia e segnato il gol della bandiera. Peccato che fosse stata ammainata da tempo dai suoi compagni di merende.
6 a Ke Pro - Una flebile luce nel buio pesto dell'Olimpico. Si giocava di giorno ma è stata notte fonda e da incubi. Un po' come vedere all'improvviso Loredana Bertè sul televisore, facendo zapping tra i canali.
6 a Lucas 2.0 (Biglia chi?) - L'avevamo detto in passato, e chi lo Leiva più? Ma il nostro invito è stato ignorato e zacchete, è ita malissimo in mezzo al campo.
5 e mezzo ad Antonio Elia Acerbis - Se il tuo reparto ne prende tre e in uno de sti tre c'è lo zampino tuo (ennesima deviazione e responsabilità...), vuol dire che qualcosa non va. Come a The Voice Senior, dove Al Bano si è portato la baby figlia senza esperienza e soprattutto che non spiccicà due parole per fare la giurata. Incredibile ma vero
5 a dillo a Parolo tuo - Ha pagato con gli interessi la bella performance contro lo Zenit in quella che era la Coppa dei Campioni. Visto così è più da Coppa del nonno.
5 a Somarusic - Il Sonnambulo dal volto umano ha colpito ancora. E' entrato ad inizio ripresa fresco fresco del pisolino in panca e si è subito adeguato all'andazzo. Ronf ronf e buonanotte ai suonatori.
5 a Innamoradu - E' apparso arrugginito. Nè più nè meno di Brignano da Fabio Fazio. Non fa più ridere.
5 a Lazzari alzati e cammina - e non ti rimettere a sedere subito come hai fatto. Datti da fare, prendi esempio dal virologo Massimo Galli che è riuscito ad essere presente in due trasmissioni televisive contemporaneamente. Fenomeno vero, altro che Ronaldo.
5 - a Massimo di Cataldi - Come si dice dalle nostre parti, je manca sempre un sordo pe' fa na lira. Avete presente Teo Mammucari?
5- a Lupo Alberto - Allora intendiamoci: quello che si è visto in campo col suo nome sulle spalle non era lui, ma l'omonimo al contrario Alberto Lupo che, poveretto, riesumato alla bell'e meglio troppo ha fatto essendo una attore. Il vero Mago era a casetta a sfamare i suoi otto fratelli che secondo quanto ha raccontato su Insatgram, magnano grazie a lui e col suo stipendio. E comunque anche se ci fosse stato in campo con tutti gli otto fratelli, sta partita l'avremmo persa comunque. Avevano più fame i friulani di tutta la famiglia Alberto.
5 - al Panter One - Granitico come un Maoi delle isole di Pasqua, immobile come una statua di cera di Madame Tussauds, si è dimostrato più un frigorifero da incasso che un felino d'area. Miao miao e tutti a casa.
5- a Correa l'anno 1900 - L'unico tiro in porta (al 4° minuto...) dei biancocelsti è stato il suo. Poi ha tirato i remi in barca come Fiorello che è sparito. C'avete fatto caso?
4 + a Patric del Grande Fratello - Una prestazione da oggi le comiche (da applausi il tunnel che ha subìto in occasione del secondo gol). Dal black friday in cui ha comprato il cavallo a dondolo per giocare alla black sunday, in cui se lo sono rigirato come je è parso e piaciuto senza soluzione di continuità. Evviva.
4 a Sylva Strakoshina - Un rientro alla grande. L'ultima partita giocata in campionato ne aveva presi 3 con la Samp oggi è ritornato fra i pali e ha giustamente onorato il suo record. Battiamo le mani ai veri tamponi.
3 a c'è molto da Fares - L'unica speranza che a Formello abbiano conservato lo scontrino d'acquisto. Con l'appoggio del Codacons e di Mi manda Rai 3 potremmo riportarlo al negozio dove è stato accattato e via. Male che va c'è sempre il Mercatino dell'usato a via Ostiense che lo mette in esposizione tra i giocattoli per Natale. Il problema è che se dopo due mesi non lo prende nessuno te lo ridanno indietro. Sipario.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Domenica, 29 novembre 2020
Buio pesto per la Lazio. All’Olimpico l’incontro valido per la nona giornata se lo aggiudica l’Udinese; già in vantaggio per due reti a zero nel primo tempo, grazie ad Arslan e Pussetto, i friulani perfezionano nella ripresa con Forestieri ed il gol della bandiera di Immobile su rigore serve solo a rendere meno amara una sonora sconfitta: 1- 3 il risultato finale. Oggi Inzaghi dopo l’ottima prestazione con lo Zenit non può disporre di Muriqi e di Luis Felipe, ma ritrova Milinkovic, già appiedato dal Covid, che però va in panchina, così come Leiva. Quindi la formazione vede dietro Patric dall’inizio, in mezzo ci sono Cataldi e Parolo ed in avanti Correa va a far compagnia ad Immobile. Invece l’Udinese soffre molte defezioni, infatti mancano De Maio, Mandragora, Lasagna, Nestorovski ed Okaka. Gotti, anche se oggi in panchina c’è Cioffi, mette in campo Zeegelaar a sinistra, Larsen dall’altro lato con Arslan, Pereyra e De Paul a centrocampo. Partita speciale perché arriva immediatamente dopo la morte di Maradona, ricordato da un minuto di raccoglimento e da un “AD10S” stampato sulla casacca biancazzurra. La Lazio si fa vedere subito con l’imbucata di Correa, che al 3’ è deviata da Musso con un piede. Al 10’ ulteriore tributo al Pibe de Oro; l’arbitro ferma tutto per tributargli un applauso alla memoria e poi la partita riprende, ma con ritmi molto lenti. Al 15’ Cataldi prova a sorprendere il portiere che para invece in maniera agevole, ma è l’Udinese a giocare meglio ed a passare in vantaggio al 18’. Dopo una percussione dalla sinistra di Pereyra è Arslan a battere forte e grazie ad una deviazione di Acerbi il pallone s’insacca alle spalle di Strakosha. Al 24’ la mezza girata di Samir scheggia la traversa e la Lazio è in grande difficoltà. In chiusura del primo tempo il colpo di testa di Pussetto sfiora di nuovo la traversa e nel recupero proprio Pussetto, servito da De Paul in contropiede, sorprende ancora Strakosha con un rasoterra che vale il raddoppio. Con una Lazio allo sbando nella ripresa Inzaghi mette dentro Leiva, Akpa Akpro e Marusic, che rilevano Cataldi, Parolo e Fares. Proprio Leiva da buona posizione colpisce male al 47’ e manda fuori. E’ una Lazio migliore nel secondo tempo, molto più reattiva, che finalmente pressa gli avversari. Al 62’ Musso para sul diagonale di Immobile e un attimo dopo esce Luis Alberto per Caicedo. Per una Lazio spregiudicata a tre punte c’è di contro un’Udinese che approfitta: in ripartenza Forestieri dentro l’area liberissimo al 71’ calcia forte e batte per la terza volta Strakosha. La partita con questo gol può dirsi già conclusa, però la riaccende per un attimo Immobile, che un minuto dopo viene atterrato in area da Musso ed Aureliano decreta il rigore; va a battere lo stesso Immobile che sigla l’1-3. E’ questo il risultato finale, in quanto i biancazzurri pur cercando di arrivare al tiro, non riescono mai ad impensierire l’Udinese, che alla fine si aggiudica meritatamente l’incontro. E’ una Lazio troppo brutta per essere vera, i biancazzurri sbagliano l’approccio alla partita, giocata a ritmi troppo bassi e con sufficienza. Solo all’inizio del secondo tempo la squadra i Inzaghi ha provato a mettere in difficoltà gli avversari, ma senza nemmeno tanta convinzione. Sarà colpa anche della sindrome post Champion, ma oggi non ha girato nulla per il verso giusto; unica nota positiva la rete di Immobile, che a quota 108 stacca Beppe Signori e si avvicina a Silvio Piola. La Lazio resta a quota 14, dovrà vedersela mercoledi a Dortmund contro il Borussia e dopo soli tre giorni sempre fuori casa ci sarà lo Spezia. Parola d’ordine: resettare e ricominciare.
LAZIO UDINESE 1–3 18’Arslan 48’ Pussetto 71’ Forestieri 73’ Immobile (rig)
LAZIO: Strakosha, Patric (75’ Pereira), Acerbi, Radu, Lazzari, Parolo (46’ Akpa Akpro), Cataldi (46’ Leiva), Luis Alberto (63’ Caicedo), Fares (46’ Marusic), Correa, Immobile. All Inzaghi
UDINESE: Musso, Becao, Nuytinck, Samir (57’ Jajalo), Larsen, De Paul, Arslan, Pereyra, Zeegelaar (57’ Molina), Forestieri (80’ Walace), Pussetto. All. Gotti
Arbitro Aureliano
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