di FRANCESCO TRONCARELLI
7+ a Lupo Alberto - Nonostante un grande recupero, la Lazio è stata punita all'ultimo minuto dal Milan. Una beffa. I cambi questa volta non hanno aiutato, anzi, hanno dato una mano ai rossoneri che hanno ripreso fiato dopo aver tremato a lungo. Ma tant'è, è andata male e il 2020 clacistico si chiude con l'amaro in bocca. Poteva essere l'anno della svolta, ma il Covid ci ha fermato e da allora la squadra non è stata più la stessa, anche nel nuovo torneo. Copertina prenatalizia al Diez che con un colpo di testa da Mago vero, aveva rincanalato la partita verso il miracolo. Un'illusione.
7 al Ciro d'Italia - Mo ce ripigliamm tutt' chell che è o nuost (cit. Gomorra), il grido urlato ai compagni di merende subito dopo il gol del pareggio che aveva annullato il suo errore precedente. Ma non aveva fatto i conti con la sua (inspiegabile) uscita.
6 e mezzo a Somarusic - Dopo essersi fatto uccellare da Rebic all'inizio, ha capito che doveva reagire. S'è preso a schiaffi da solo svegliandosi improvvisamente dal torpore e si è messo a macinare chilometri e cross. Se non ci fosse stata quella cappellata al decimo, sarebbe stato sicuramente il migliore. Come Biagio Izzo da Mara Venier che con le sue frescacce da guitto ha risvegliato i telespettatori dall'abbiocco post prandiale.
6 e mezzo a chiedimi se sono Felipe - te lo vorremmo chiedere, ma sappiamo come sei rimasto al fischio finale: co' na mano davanti e una de dietro come don Falcuccio e tutti i laziali.
6+ al Sergente - Nonostante quella palla al bacio scodellata per Immobile è stato sostituito. Si è passati così dalla padella alla brace. Come a Sanremo dove hanno scartato Morgan per quella nullità di Bugo.
6+ a Totò Riina - Ne ha presi tre, ma non è colpa sua, ma di quegli sciagurati che gli stanno davanti. Amen.
6 a Massimo Di Cataldi - Je manca sempre un soldo pe' fa 'na lira. Nè più nè meno di Beppe Covertini.
6 a Lazzari alzati e cammina - ma se te dico cammina, devi camminà de brutto, no fatte 'na passeggiata. Se no te ne vai al Pincio a fa il busto degli eroi della patria.
6- a Innamoradu - Tanto fumo e un po' d'arrosto. Avete presente l'urlatore Sergio Castellitto in Natale in casa Cupiello?
5 a sostiene Pereira e A Ke Pro - In due non ne hanno fatto uno buono. Come Ficarra e Picone.
4 a Patric del Grande Fratello - Ancora tu? Ma non dovevmo vederci più? Lucio Battisti aveva capito tutto in tempi non sospetti. Sto imbranato storico ne ha combinata un'altra delle sue, l'ennesimo rigore che ha regalato agli avversari come se niente fosse. Dove non arriva Babbo Natale, arriva lui. Non si fa scrupoli, se ne frega della zona rossa e preferisce quella rossonera. Un fenomeno vero della generosità che neanche la Caritas. E' il più accreditato sostituto dell'attuale elemosiniere del Papa che sta per andare in pensione. Magari ce cascheno in Vaticano, se levamo 'na croce de niente.
3 a sono un pirata non sono un signore - E' entrato in campo e si è spenta la luce per la Lazio e di colpo è calato il buio a San Siro. Più inconcludente di Vignaroli, più inefficiente di Speggiorin, più imbarazzante di Capocchiano, con l'aggravante di essere una sega internazionale e non una semplice pippa al sugo nostrana. Se Nina Murici fosse uno zampognaro non lo vorrebbero manco al presepe dei netturbini, se fosse un bibitaro non lo prenderebbero neanche al governo, se fosse un attore non gli darebbero neanche una parte ma direttamente l'Oscardabagno. Sipario. E buon Natale a tutti alla faccia de quel finto prete di Pioli.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Mercoledi, 23 dicembre 2020
L’ultima del 2020 è del Milan. A “S. Siro” la Lazio dopo soli 15’ è già sotto di due reti ad opera di Rebic e Calhanoglu. Luis Alberto dimezza lo svantaggio nel primo tempo, nella ripresa Immobile riesce addirittura ad agguantare il pari ma nel recupero arriva la beffa con la rete di Hernandez del 93’ che fissa il risultato finale sul 3-2. Pioli stasera fa i conti con un Milan incerottato: oltre al lungodegente Ibra e Kessie, squalificato, mancheranno anche Kiaer, Gabbia e Bennacer; recupera invece Rebic e Tonali. Dopo la vittoria col Napoli la Lazio ha il morale altissimo e deve approfittare di queste defezioni; purtroppo però né Leiva, né Acerbi sono recuperati, per cui Inzaghi fa scelte obbligate, stavolta con Luis Felipe centrale di difesa ed Escalante a centrocampo. La partita comincia a spron battuto, con grande pressing e raddoppi di marcature da parte delle due formazioni, ma è il Milan a colpire in apertura. Al 10’ infatti, con la difesa laziale che guarda è Rebic a colpire di testa ed infilare la porta di Reina; stavolta è Marusic a dormire e consentire la battuta al milanista. Leao un minuto dopo in contropiede calcia diagonale ma stavolta Reina è bravo a respingere. Marusic al’12’ cerca di rifarsi dell’errore e prova un diagonale che va fuori, ma al 15’ un'altra sbavatura difensiva della Lazio è determinante. E’ Patric a valanga a commettere fallo in area su Rebic e per Di Bello è rigore. Va alla battuta Calahnoglu, che spiazza Reina e porta i suoi sul 2-0. La Lazio non ci sta ed al 26’ ha un episodio a suo favore. Kalulu pesta un piede a Correa e anche stavolta Di Bello non ha dubbi ed indica il dischetto. Batte Immobile che si fa parare il tiro da Donnarumma, ma arriva Luis Alberto che sulla respinta del portiere colpisce bene di testa e dimezza lo svantaggio laziale. Alla mezz’ora si fa male Correa e lo rileva Muriqi: adesso i biancazzurri in grandissima pressione schiacciano i rossoneri e provano in ogni modo a ristabilire il pari. Al 43’ Luis Alberto direttamente da calcio d’angolo impegna Donnarumma. Nella ripresa Inzaghi toglie Escalante ammonito, per Cataldi. Il Milan parte forte, come all’inizio del primo tempo, ma poi è la Lazio a prendere campo; al 60’ la Lazio arriva meritatamente al pareggio: un bellissimo ed immediato tocco di Milinkovic in profondità serve Immobile, che al volo di sinistro elude Kalulu e la mette dove Donnarumma non può arrivare. Dopo il pari la Lazio prova ancora a spingere, vuole la vittoria e tiene sotto i padroni di casa, che soffrono molto la pressione e non combinano che poco o nulla. Ma il Milan nel finale approfitta del calo laziale ed ha una doppia improvvisa occasione con Rebic ed è Reina a salvare il pari. Al 93’ su calcio d’angolo però la beffa è servita: Hernandez salta più alto di tutti e infila la porta laziale conquistandoin extremis la vittoria per i suoi. Un vero peccato; i biancazzurri avevano orchestrato una grande prestazione, dopo il pari avevano voglia di vincere, ma ingenuamente hanno mancato di concentrazione proprio quando alla fine serviva essere uniti e compatti. Inzaghi ha le sue colpe; Muriqi al momento è impresentabile, Milinkovic oggi doveva restare in campo, ma il problema più grande resta la difesa. In 14 partite la Lazio ha subito 23 reti, molte delle quali su calci piazzati o con gli uomini schierati; il denaro residuo della Champions va speso soprattutto per questo reparto. Dopo le feste natalizie Lotito deve per forza intervenire.
MILAN LAZIO 3-2 10’ Rebic 6’ Calahnoglu (rig) 27’ Luis Alberto 60’ Immobile 93’ Hernandez
MILAN: Donnarumma, Calabria, Kalulu, Romagnoli, Hernandez, Krunic, Tonali, Saelemaekers (65’ Castillejo - 90’ Maldini), Calhanoglu, Rebic, Leao (79’ Hauge). All. Pioli
LAZIO: Reina, Patric (88ì’ Hoedt), Felipe, Radu, Lazzari, Escalante, Milinkovic (74’ Akpa Akpro), Luis Alberto, Marusic, Correa (32’ Muriqi), Immobile (74’ Pereira). All Inzaghi
Arbitro Di Bello
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