di FRANCESCO TRONCARELLI
La scomparsa di Catherine Spaak ha colto tutti di sorpresa. Nessuno sapeva dei suoi gravi problemi fisici nè tanto meno che ultimamente si fosse aggravata.
Ed è comprensibile capire il perchè, lei non era un personaggio da copertina o perennemente sotto i riflettori alla ricerca di un like sui social. Era un'attrice di un'altra categoria, una donna riservata e di classe che all'apparire preferiva l'essere.
E poi perché come per tutti gli artisti che hanno accompagnato varie generazioni nel corso del tempo, era rimasta la bionda e affascinante ragazza degli anni Sessanta, quegli anni irripetibili e favolosi che videro la sua esplosione sul grande schermo.
il primo 45 giri "Perdono" |
Nell'immaginario collettivo era sempre e per tutti Lilly l'adolescente acerba e sensuale del Sorpasso o la simpatica Gabriella della Tris di Febbre di cavallo, il simbolo di una gioventù anticonformista e aperta al mondo di una stagione felice della nostra vita.
E in questo contesto ci piace ricordarla proprio come una ragazza che si è ritagliata il suo spazio non solo nel Cinema ma anche nella musica leggera, come si diceva una volta, una componente essenziale nella vita di tutti.
Un aspetto di cui si è parlato poco nei vari ritratti o articoli rievocativi su di lei, ma che ha avuto un ruolo importante nella sua carriera al pari di quello di attrice, giornalista e conduttrice televisiva.
Catherine Spaak infatti è stata anche una cantante di successo, un artista amata dal pubblico per le sue canzoni e con all'attivo decine di brani e alcuni dischi d'oro ottenuti per le vendite dei suoi 45 giri.
Catherine Spaak e Gino Paoli |
Come tutti i giovanissi dei Sessanta, Catherine strimpellava la chitarra e fu notata per questo da Gino Paoli a una festa di "cinematografari" romani a cui era stata invitata.
Quella sua voce così particolare e dolce colpì il cantautore genovese che decise di scrivere per lei due canzoni procurandole anche un contratto con la Ricordi.
"Perdono" e "Tu ed io" arrangiati da Ennio Morricone, furono così i suoi primi passi nella musica, era il.1962 e lei era già famosa per film come i "Dolci inganni" di Lattuada, "La voglia matta" interpretato con Ugo Tognazzi e il "Sorpasso" con Vittorio Gssman .
Il vero e proprio boom però avvenne quando incise le cover dei brani di Francoise Hardy, l'icona della gioventù di quegli anni che con le sue canzoni che raccontavano non solo l'amore ma anche il disagio giovanile, aveva conquistato il mondo.
Del resto Catherine poteva ricordare la bella e brava Francoise, sia nel fisico che nella voce come nella stessa lingua, il francese, che si avvertiva subito quando parlava per via di quella erre moscia tipica oltralpe.
"Quelli della mia età" fu la sua versione del successo internazionale “Tous les garçons et les filles” della Hardy con testo italiano di Vito Pallavicini, quello di Azzurro" e "Insieme a te non ci sto più" a cui seguì "Mes amis, mes copans".
Ma la vera esplosione per la sempre più famosa Spaak, si ebbe nel 1964 con il disco "L'esercito del surf", pezzo nato dalla collaborazione di Mogol col maestro Iller Pattaccini, con cui la bionda e frangettona Spaak arrivò ai primi posti di Hit parade.
Quel ritornello che faceva "Noi siamo i giovani, i giovani, più giovani..." divenne popolarissimo, un vero tormentone cantato da tutti, tanto che fu ripreso per la pubblicità dell'acqua di Fiuggi a Carosello.
Seguono altri brani di minore presa ma sempre vendutissimi grazie alle frequenti ospitate dell'attrice-cantante nei varietà televisivi di punta della Rai.
Il successo discografico poi ritornetrà alla grande nel 1970, complice, anzi, galeotto il rendez vous con uno degli artisti più famosi e apprezzati di quel momento, Johnny Dorelli.
I due s'incontrano durante le riprese per la Tv dell'operetta "La vedova allegra" realizzata da Antonello Falqui e non si lasciano più, dando vita a una coppia che condividerà per anni la vita in comune, con tanto di matrimonio celebrato esattamente 50 anni fa e il lavoro.
Ecco così il trionfo di “Promesse…promesse” tratto da una commedia musicale di Neil Simon (ispirata a sua volta dal film "L'appartamento") che viene riadattata in Italia da Garinei e Giovannini e che i due portano in tournèe ovunque.
Da questo musical viene pubblicato un album e anche un singolo, “Non mi innamoro più”, cover di “I’ll never fall in love again” di Burt Bacharach, con testo italiano della coppia d'oro del Sistina, che sacalerà in poco tempo le classifiche.
Altro pezzo da incorniciare nella carriera di Catherine è "Una serata insieme a te", versione italiana di "Where Are You Going to My Love" dei Brotherhood of Man, brano cantato sempre in coppia con Dorelli ed impreziosito dal testo firmato da un Franco Califano in grande forma.
Il suo ultimo singolo "Canterai se canterò" scritto da Franco Battiato, Giusto Pio e Michele Pecora, sarà inciso nel 79. Poi solo ristampe dei suoi successi e una polemica con Cristiano Malgioglio nel 2017.
Reo non confesso di essersi clamorosamente appropriato del suo brano "Mi sono innamorato di mio marito" che lei aveva inciso nel 1976, cambiando in "tuo" il "mio" del titolo ma mantenendo la musica originale.
Nessun commento:
Posta un commento