giovedì 10 gennaio 2019

David Bowie, indimenticabile starman


 di FRANCESCO TRONCARELLI


La notizia arrivò all'improvviso rimbalzando immediatamente sui social e sconvolgendo tutti gli appassionati di rock, il dandy che cadde sulla terra era morto. Era da tempo malato di cancro. Si era spento in silenzio nella notte di tre anni fa. Le accorate parole del figlio Duncan Jones sul suo profilo Twitter, la conferma di uno smmarrimento totale non solo per i familiari ma per la sterminata massa di estimatori: «Mentre molti di noi condivideranno questa perdita, vi chiediamo di rispettare la privacy della famiglia in questo momento di dolore”.

Vera e propria leggenda del rock, David Bowie aveva compiuto 69 anni tre giorni prima, giorno in cui era uscito il suo ultimo lavoro, il 28esimo album della sua lunga carriera, "Blackstar", sette canzoni, tra cui il singolo omonimo, già pubblicato il 20 novembre precedente e sigla della serie TV "The Black Panthers", e il pezzo "Lazarus", lanciato da un video tra l'enigmatico e l'inquietante, che era il brano portante anche del musical scritto da Bowie in scena in quel periodo a New York.

Soprannominato il Duca bianco, Bowie è stato un vero e proprio personaggio della musica internazionale, un artista di razza che con la sua produzione sempre di altissima qualità, ha attraversato più di cinquant'anni di suono modificandosi sempre, capace di attingere per i suoi album da generi diversi, riuscendoli a contaminare sapientemente. E’ passato dal folk acustico all'elettronica, dal glam rock al soul e diventando un modello di riferimento per più di una generazione di artisti.

Camaleontico nel vero senso del termine, nel corso della sua carriera è stato capace insomma di reinventare il suo stile e la sua immagine creando alter ego come Ziggy Stardust, Halloween Jack, Nathan Adler e The Thin White Duke (il “Duca Bianco” appunto). Fisico androgino, atteggiamenti ispirati alla riservatezza e al mistero, comunicativo anche nel suo silenzio, istrionico, teatrale, star e divo irraggiungibile, un artista di una categoria superiore alla media in tutti i sensi. 

Registrato all’anagrafe di Londra come David Robert Jones è stato un cantautore, un polistrumentista, un attore, e un compositore. Come attore, dopo alcune piccole apparizioni, ha avuto un ottimo successo nel 1976 come protagonista del film di fantscienza "L'uomo che cadde sula terra" di Nicolas Rege. Tra le sue interpretazioni più note si ricordano Furyodi Nagisa Oshima del 1983, "Absolute Beginners" e "La del 1986, "BAsquit" di Julian Schnabel del 96 nel quale intrpretava il ruolo di Andy Warhol.

Era sposato con la top model somala Iman Mohamed Abdulmajid ed era padre di due figli, Duncan Zowie Haywood (nato nel 1971 dal precedente matrimonio con Mary Angela Barnett) e Alexandria Zahra (nata nel 2000).
Considerato una rock star internazionale per talento e successi conseguiti negli anni ed artista fra i più ricchi del mondo, era stato inserito al 23º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone, bibbia del settore. Tra i suoi brani divenuti delle hit planetarie “Life on Mars?, “Space Oddity, “Starman ed "Heroes".
Dopo gli esordi nel rhytm & blues con alcuni gruppi studenteschi Konrads, King Bees, Manish Boys,  aveva iniziato la carriera solista nel 1967 con il suo album di esordio che porta il suo nome a cui segue due anni dopo “Space Oddity”, un viaggio nel folk-rock psichedelico caratterizzato da ballade intimiste e che contiene la canzone che da il titolo all'album, liberamente ispirata al film di Stanley Kubrick 2001: Odissea nello Spazio. Un album considerato unanimemente come un capolavoro e una pietra miliare del rock.

Una curiosità. Bowie è stato uno dei pochi artisti divenuti dei big planetari (Rolling Stones, Tom Jones) a incidere in italiano. Verso la fine del  1969. Col suo entourage decise di tentare l'ingresso nel mercato italiano dei 45 giri con la pubblicazione di Space Oddity anche con il testo tradotto. Le parole del brano, intitolato “Ragazzo solo, ragazza sola”, vennero scritte da Mogol.
La registrazione avvenne ai Morgan Studios di Londra il 20 dicembre, con Claudio Fabi in veste di produttore e consulente per l'accento italiano di David (il quale era convinto che il testo fosse stato tradotto fedelmente), e il 45 giri fu pubblicato dalla Philips nel febbraio del 1970. La canzone ha fatto parte della colonna sonora del film “IO e te" diretto da Bernardo Bertolucci.

Bowie è stato un gigante della musica, uno degli artisti più carismatici e completi della scena internazionale di cui si sentirà sicuramente al mancanza. Aveva annunciato il ritiro irrevocabile, conscio della battaglia che stava perdendo contro il male del secolo, ma è uscito dalla luce dei riflettori, regalando ai fan di tutto il mondo l’ultimo disco, che ovviamente schizzò subito ai vertici delle classifiche subito dopo la sua scomparsa, al di là del suo valore intrinseco che ci sta tutto.

David Bowie, il dandy che cadde sulla terra non c’è più da tre anni. Ora lo spazio è la sua casa. Per sempre.

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