lunedì 25 maggio 2020

La musica yéyé, ecco "la foto del secolo"

di FRANCESCO TRONCARELLI
 


E' tutta un'altra cosa la considerazione che i francesi hanno della musica, degli artisti e della cultura che rappresentano. Rispetto a noi c'è un abisso. Lo si è visto per i funerali di Johnny Hallyday con l'omaggio al feretro del presidente Macron e la sfilata del carro funebre sugli Champs-Élysées con un milione di parigini presenti, lo si è visto con il messaggio di cordoglio per la scomparsa di Christhope con cui il Ministro della cultura ricordava l'apporto dato al paese da un artista come lui.

Qualcuno potrà obiettare che in occasione dell'estremo saluto a un personaggio famoso sono comprensibili tributi del genere, vero, ma a parte che da noi queste cose abitualmente non succeddono tranne sporadiche eccezioni (Alberto Sordi), il fatto è che questo atteggiamento di rispetto e per certi versi di "tutela" dei propri artisti esiste sempre e a prescindere. E lo spieghiamo con un esempio facile al tempo stesso sorprendente.

C'è una foto, unica nel suo genere e che poi, con decenni di distanza, sarà ripresa per altre situazioni anche da noi (le famose copertine di Sorrisi per presentare Sanremo), che ritrae tutti insieme 46 personaggi della cosidetta musica yéyé. Quei protagonisti cioè di una stagione irripetibile che ha segnato il costume francese e poi quello degli altri paesi prima della Contestazione giovanile del 68.

Un'immagine che al di là della bellezza in sè e dello scatto insolito per i tempi in cui venne fatta, ha ricevuto un attenzione mediatica incredibile. E' stata infatti ripescata dall'album dei ricordi della memoria collettiva d'oltralpe per essere proclamata nel 2000 dalla stampa specializzata, come la "Photo du siècle", la foto del secolo. E rilanciata poi dalla grancassa mediatica in occasione dei cinquant'anni dello scatto.

Jean Marie Perier

E' successo qualcosa di simile da noi? Silenzio assoluto. Nessuno ha mai pensato di riunire un numero così elevato di artisti per una foto, nemmeno quando sarebbe stato possibile, ovvero al Cantagiro, al Festivalbar o al Disco per l'estate e così via, e peraltro quelle immagini con qualche cantante che pure ci sono, legate a queste manifestazioni canore, non sono mai state elevate al rango di "foto del secolo" per celebrare un'epoca.

La "Foto del secolo" è una fotografia di Jean-Marie Périer per la rivista "Salut les copains", Ciao amici in italiano, come venne poi ripreso nel titolo dal settimanale edito da noi. Venne scattata il 12 aprile 1966, e pubblicata nel giugno successivo come poster centrale per il numero speciale della rivista, che celebrava i quattro anni di pubblicazioni.

L'autore dello scatto, il grande fotografo Perier, amico personale degli artisti di quel gruppo e per anni compagno e fotografo personale della stupenda Francoise Hardy, dovette faticare non poco per organizzare quella seduta allo Studio Mac Mahon.

Daniel Filipacchi il direttore della rivista e promotore dell'iniziativa, voleva che tutti i beniamini del pubblico giovanile fossero presenti nella foto, e così ci vollero tre settimane di preparazione per poterli riunire tutti.
Francoise Hardy, Johnny Hallyday e Sylvie Vartan idoli di una generazione

Alcuni non furono in grado di venire, come Nino Ferrer all'estero e Frank Alamo che prestava il servizio militare, altri come ad esempio Jacques Dutronc futuro marito della Hardy, non parteciparono perchè "esplosi" qualche mese dopo lo scatto. Ma per il resto c'erano proprio tutti.

Nomi dal richiamo internazionale e conosciuti anche da noi come Hallyday, la moglie Sylvie Vartan, la Hardy, Adamo, il re del twist Richard Anthony, Claude Francois (autore di My Way e Piange il telefono), Hervè Vilard (autore di Riderà), Sheila, Les Surfs (tanti Sanremo), Antoine (Pietre, Taxi, Cosa hai messo nel caffè), France Gall (La pioggia) e Serge Gainsbourg.

Nel ritratto di gruppo, i quarantasei artisti, posano davanti a un muro di mattoni su cui è inciso il nome della rivista. Su tutti domina Johnny Hallyday e non poteva essere altrimenti perchè considerato il leader di quel gruppo per carisma e proposta musicale (L'Elvis francese).

E' su una scala appoggiata alla parete di fondo. Jean-Marie Périer spiegò di averlo voluto lì per il fatto che era stato grazie a Johnny che era iniziato tutto quel movimento yéyé e voleva quindi che fosse messo in evidenza in relazione agli altri membri del poster, ma a loro insaputa per non offenderli (alcuni dei quali erano altrettanto popolari come Claude François e Richard Anthony).

Mise perciò una scala sullo sfondo e chiese di nascosto a Johnny, all'ultimo momento, di fare un passo verso la scala fingendo di non vederlo bene dall'obiettivo. Gli altri invece si posizionarono nelle postazioni assegnate, tutti tranne Christhope, spirito ribelle e anticonformista da sempre, che arrivò all'ultimo e si mise così in prima fila all'estrema destra, come a rimarcare il non voler essere accumunato agli altri.

Ecco allora chi c'era e i loro nomi



1 Sylvie Vartan, 2 Johnny Hallyday, 3 Jean-Jacques Debout, 4 Hugues Aufray, 5 Catherine Ribeiro, 6 Eddy Mitchell, 7 Danyel Gérard, 8 Claude Ciari des Champions ; 9 France Gall, 10 Serge Gainsbourg, 11 Frankie Jordan, 12 Michèle Torr, 13 Sheila, 14 Chantal Goya, 15 Dany Logan ; 16 Michel Paje, 17 Ronnie Bird, 18 Monty, 19 Sophie Hecquet, 20 Noël Deschamps, 21 Jacky Moulière, 22 Annie Philippe, 23 Claude François, 24 Eileen, 25 Guy Mardel, 26 Billy Bridge ; 27 Michel Berger, 28 Michel Laurent, 29 Nicole (Les Surfs), 30 Salvatore Adamo, 31 Thierry Vincent, 32 Tiny Yong, 33 Antoine, 34 Françoise Hardy, 35 Benjamin ; 36 Dick Rivers, 37 Monique (Les Surfs), 38 Hervé Vilard, 39 Jocelyne ; 40 Dave (Les Surfs), 41 Rocky (Les Surfs), 42 Coco (Les Surfs), 43 Pat (Les Surfs), 44 Le Petit Prince, 45 Richard Anthony, 46 Christophe, 47 peluche de Chouchou (la mascotte di Salut les copains).

Pensate quanto sarebbe stato bello avere una foto che immortalasse i notri ragazzi degli anni 60 tutti insieme, da Morandi alla Pavone, da Little Tony a Bobby Solo, da Lucio Dalla a Jimmy Fontana, da Patty Pravo a Mina, fino a Peppino di Capri, Fred Bongusto, Michele, Dino, Memo Remigi, Peppino Gagliardi, Nicola Di Bari compresi quelli che "ballarono una sola estate" come Piero Focaccia, Ricky Shayne, Franco IV e Franco I, Mauro Zelinotti, Louiselle, e tanti altri dimenticati dai più sino ad arrivare al numero incredibile di 46.

Ma se anche ci fosse stata, se anche un direttore di uno di quei settimanali che raccontavano sogni e bisogni di una generazione che con la musica iniziava ad affacciarsi alla Società avesse affidato a un mago dell'obiettivo come per esempio Marcello Geppetti o Rino Petrosino, credete che 50 anni dopo la stampa avrebbe pompato lo scatto come "foto del secolo" della musica italiana?

Quando mai. Loro, in Francia, hanno la Grandeur come punto di riferimento e tengono perciò a tutto quello che li riguarda, noi a casa nostra a farla da padrone è il "chissene" e spesso e volentieri neanche l'arrivederci e grazie è dovuto, come purtroppo si è verificato nel momento dell'addio di personaggi che comunque hanno accompagnato generazioni e segnato la storia del costume. Sipario.  


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