di FRANCESCO TRONCARELLI
8 e mezzo al Sonnambulo dal volto umano - Per continuare a sperare in un aggancio alla zona Champions, la Lazio aveva un solo risutato, il 2 fisso al Dacia Arena. E nonostante la solita "stretta" finale, la Prima squadra della capitale è riuscita a portare a termine l'obiettivo prefesissato con un eurogol di Marusic. Sì, proprio lui, che dopo le ultime prestazioni ha perso la radice "So" del soprannome che lo contraddistingueva (vedi Pagelliadi precedenti) per restare con la desinenza del cognome. Tre punti d'oro per la classifica e soprattutto per aumentare l'autostima di un gruppo che scricchiola per le asssenze ingiustificate di alcuni e le clamorose nullità che ne fanno parte. Ma tant'è, la corsa continua.
7+ a Totò Riina - E' tornato l'omo de panza, omo de sostanza, omo de paranza. Quattro gli interventi con cui ha salvato la vittoria: al 36° sul Molino bianconero, a fine primo tempo su Vigo Larsen, al 92° sul loro Pereira e al 94° su Nestoroski all'ultima corsa. E scusate se è poco.
7 a Lupo Alberto - Una cosa va detta. Appena è uscito per una cervellotica sostituzione, la luce s'è spenta e l'Aquila ha volato nel buio rischiando di finire nella trappola di John Gotti, il Padrino dei friulani. Aperta parentesi: se questo è il candifato a sostituire Inzaghino, lasciam perdere e come si diceva una volta a Roma, Peppa pe' Peppa, me tengo Peppa mia.
6 e mezzo al Sergente - Partita perlopiù fisica. Da lottatore. Meno tacchi e più legnate, a volte servono anche queste. Avete presente Sgarbi quando parte in quarta col capra e tutti si nascondono?
6 e mezzo a Innamoradu - E sono 401, come il jeans storico della Lewis: Anche lui con l'ennesima battaglia con l'Aquila sul petto è diventato un classico. Battiamo le mani ai veri laziali.
6+ a Patric del Grande fratello - Tutti lo aspettavano al varco e invece niente. Non ha combinato casini. Incredibile ma vero. Nè più nè meno come Gascoigne a l'Isola dei famosi che sembra un'educanda.
6 ad Antonio Elia Acerbis - Normale amministrazione, ma anche la solita svista che ha favorito il loro palo. Come Giucas Casella ai Soliti ignoti che scambiando lucciole per lanterne ha perso tutto.
6 al Ciro d'Italia - Che ti succede bomber? Dall'oroscopo di Branko la Luna consiglia: "iniziate a segnare dal fornaio, poi vedrete che segnerete anche altrove". Co' sta crisi che c'è del resto, avoja a segnà.
6- - a Lazzari alzati e cammina - Il Forrest Gump de noantri è diventato un altro. Come Umberto Tozzi che col capello sale e pepe e gli occhialoni sembra Briatore.
5 e mezzo a Lucas 2.0 - C'era una volta, ora si è Biglizzato. E puntuale il mister lo Leiva dal campo.
5 e mezzo a Correa l'anno 1900 - Ecco un caso in cui la Dad non ha funzionato. E' rimasto lo scolaretto di sempre. Così come è, può partecipare sicuramente al prossimo Zecchino d'oro col "Ballo del qua qua". E Cristina D'Avena muta.
5 e mezzo a quando escalante el sol, A Ke Pro eSostiene Pereira - In tre non ne hanno fatto uno buono. Come Aldo, Giovanni e Giacomo che non a caso si sono sciolti.
4 a sono un pirata non sono un signore - Imbarazzante come Alba Parietti quando balla, insignificante come Bugo al festival di Sanremo, impacciato come un Gigi Marzullo qualsiasi, Nina Murici schierato dal primo minuto, ha comunque dato il meglio di sè, leggi il nulla cosmico. Non ha stoppato una palla, non ha tirato in porta, non ha intimorito gli avversari. Un trionfo. Capocchiano al confronto era Pelè, Vignaroli Maradona. E' proprio vero, non ci sono più le pippe al sugo di una volta, solo seghe internazionali.
3 a Musacchio che abbacchio! - Un ingresso da brividi. Puntava al rigore ma j'ha detto male. Probabilmente si rifarà la prossima volta. I suoi 5 minuti sono stati in ogni caso memorabili. Da film dell'orrore, roba che neanche Dario Argento che in questo campo sa il fatto suo, sarebbe stato capace. Dice, ma tu ce l'hai con lui. E no, è lui che ce l'ha con noi. Sipario.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Domenica, 21 marzo 2021
Tre punti sudatissimi per la Lazio. Al Friuli-Dacia Arena l’incontro valido per la 28 sima giornata se lo aggiudicano i biancazzurri di misura, grazie ad una rete siglata nel primo tempo da Marusic, dopo una partita complicata e soffertissima. Dopo l’uscita di scena dalla Champions a Monaco, Inzaghi prova a ridare compattezza ai suoi per cercare la scalata al quarto posto: formazione tipo per la Lazio dove non ci sarà Correa dal primo minuto, sostituito da Muriqi. Gotti invece senza Deloufeu, Jajalo e Pussetto, recupera Ouwejan e Samir, ma li spedisce in panchina. Nel suo 3511 in difesa ci sono Becao, Bonifazi che rientra e Nuytinck mentre dietro a Llorente c’è come sempre Pereyra. Apre le danze all’ 11’ tiro di Luis Alberto, Musso respinge ed a Immobile non riesce il tap in sotto porta. La Lazio resta stabilmente nella meta campo avversaria, ma in contropiede al 18’ l’Udinese è pericolosa; Patric in tuffo spazza in angolo un potenziale rischio. Al 20’ il colpo di testa di Immobile non trova la porta, poi Luis Alberto tira senza passare ai suoi compagni liberi e l’azione si perde. L’Udinese chiude bene in difesa ogni spazio, la squadra biancazzurra invece colleziona solo calci d’angolo. Su calcio piazzato Llorente al 36’ colpisce bene di testa ma Reina blocca; sul capovolgimento di fronte la Lazio finalmente sblocca. Da un velo di Luis Alberto la palla finisce a Marusic che si aggiusta bene il pallone in area e col destro riesce a metterla all’incrocio dei pali siglando lo 0-1. A parte un tiro centrale di Immobile non succede nulla ma sull’ultimo pallone giocabile del primo tempo Reina fa un miracolo su Stryger Larsen, che liberissimo dalla sinistra calcia ma trova i guanti dell’estremo laziale che salva la sua porta. Nella ripresa l’Udinese prende campo ed inizia a pressare di più: De Paul sfortunato dai 18 metri colpisce il palo con un diagonale al 49’. La Lazio ha grandi difficoltà con il cambio di passo avversario; De Paul al 65’ ci riprova ma dalla lunghissima distanza e anche ora Reina c’è. La risposta di Marusic un attimo dopo ed anche Musso è reattivo. Via Muriqi e Leiva, entrano Escalante e Akpa Akpro, Immobile colpisce il palo al 68’ dopo una ribattuta del portiere sul suo primo tiro, poi Musso respinge a fatica direttamente da un perfido calcio d’angolo di Luis Alberto che subito dopo è sostituito da Pereira. Anche Immobile esce per Correa ma intanto l’Udinese si fa sempre più pericolosa, la Lazio soffre anche dal punto di vista fisico la pressione dei padroni di casa, che costruiscono bene il gioco ma poi non riescono a finalizzare. Nel finale appena entrato Musacchio con un brutto fallo causa una punizione dal limite che De Paul spara sulla barriera e poi sul suo cross il nuovo entrato Okaka non riesce a deviare in porta da distanza ravvicinatissima. L’assedio finale bianconero nei minuti di recupero fa soffrire i laziali, un tiro di Nestorovski finisce di pochissimo fuori ed alla fine i biancocelesti hanno la meglio. Un buon primo tempo, una ripresa invece da dimenticare per la Lazio, che vince faticando oltre misura. Contavano i tre punti e quelli sono arrivati, quindi bene così per la truppa biancoceleste, che ha anche tempo di recuperare grazie allo stop del Campionato. Non si vede però grande miglioramento nel gioco e nella condizione: Inzaghi dovrà lavorare molto per la gara di Pasqua contro lo Spezia, che in queste condizioni per la Lazio potrebbe diventare un’altra sfida difficilissima.
UDINESE LAZIO 0–1 37’ Marusic
UDINESE: Musso, Becao (75’ Forestieri), Bonifazi, Nuytinck, Molina, De Paul, Makengo (46’ Nestorovski), Walace, Stryger Larsen, Pereyra, Llorente (62’ Okaka). All. Gotti
LAZIO: Reina, Patric (86’ Musacchio), Acerbi, Radu, Lazzari, Leiva (65’ Escalante), Milinkovic, Luis Alberto (74’ Pereira), Marusic, Muriqi (65’ Akpa Akpro), Immobile (74’ Correa). All Inzaghi
Arbitro Maresca
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