di FRANCESCO TRONCARELLI
8 a Benigno Zaccagnini - Un'altra vittoria per la Lazio firmata Tudor. Tre punti meritatissimi per volume di gioco prodotto e soprattutto per l'atteggiamento tecnico tattico mostrato dai biancocelesti, finalmente motivati, grintosi e tignosi. Copertina d'obbligo all'Arciere che rientrato dopo l'infortunio ha scagliato una delle sue frecce migliori. È un buon segnale, vuol dire che tutta la squadra, dal primo all'ultimo infortunato, dopo tante dormite, dà tutto per finire questo campionato in crescendo. Forza ragazzi fino alla fine.7+ a Lupo Alberto - E tra un'amnesia e un doppio passo da Mago bipolare qual è, il coniglio dal cilindro per la rete decisiva. E Silvan muto.
7 a Pasquale Ametrano Anderson - Con quella faccia un po così quell'espressione un po così che hanno tutti i Turisti per caso come lui in vacanza perenne all'Olimpico ma che sono la bellezza di 145 partite consecutive che gioca dal 2021 (è record) c'era da aspettarsi qualcosa di buono. E il bandolero stanco ce l'ha messa tutta per ribadire il suo attaccamento alla maglia colpendo una traversa che grida ancora vendetta. Provaci ancora Filippetto devi chiudere in bellezza.
7 a Guendalina facce sognà - Guendo è bello esse laziali!
6+ a Patric del Grande Fratello - Battiamo le mani.
6+ a Castellano e Pipolo - Rabone, tacchi, bombolotti e tric e trac. La rivincita del disertore della Pampa. Alè.
6+ a Viale dei Romagnoli, 13 Ostia - Finalmente senza sbavature o errori imperdonabili. Come il Dottore ai Pacchi.
6 a Casale degli Ulivi Agriturismo - Già è tanto che non ha combinato casini come un Morgan qualsiasi.
6 a Somarusic - Senza infamia e senza lode. Praticamente senza. Ovvero senza di lui sarebbe stato lo stesso.
6- a Lisasken dagli occhi blu - Tanto fumo e poco arrosto. Avete presente Massimo Giletti?
6- a che Dio ce la Mandas buona - Non c'è bisogno della prova del DNA per capire se il numero uno greco sia figlio di Rosario Di Vincenzo, portiere della Lazio targata Lorenzo di cui fisicamente e nel volto è la copia sputata. Quella uscita al 34° per farfalle che ha seminato il panico sugli spalti era tipica del buon Zarin dei tempi d'oro. Talis pater talis filius dicevano i latini e ci azzeccavano. Si dirà è un caso, sicuramente, ma la strizza è stata tanta come quando le frescacce le combinava il presunto genitore. Ma anche le parate salva risultato. Sipario.
Tutto grandioso, as usually! In vetrina, il Vincenzo Mollica che senza occhiali sembra la Sora Lella. Franz, va avanti così, sei una delizia!!!
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