martedì 4 giugno 2024

Antoine, 80 anni di Pietre

 di FRANCESCO TRONCARELLI


Il sorriso sornione è rimasto lo stesso con quello sguardo da sparviero che ti conquista e anche il fisico è uguale, asciutto e scattante come quando saltava letteralmente sul palco di Sanremo.

I capelli sono lunghi come allora quando andava di moda portarli così, solo il bianco che li ha colorati inevitabilmente, denuncia che non è più un discolo ma un uomo maturo e navigato nel vero senso della parola.

Antoine compie 80 anni e se li gode alla grande sulla sua barca che viaggia per l'oceano. È stato uno dei cantanti più popolari negli anni a cavallo tra i Sessanta e Settanta con brani rimasti nella memoria collettiva.

il 45 diri del boom "Pietre"

Canzoni come "Pietre" che faceva "tu sei buono e ti tirano le pietre, sei cattivo e tiravano le pietre..." una filastrocca che esplose al festival per diventare un tormentone nazionalpopolare che cantavano tutti.

E ancora "da quando il giorno non è più giorno da quando il sole non è più sole, da quando l'alba si è fatta strana, ho perduto la tramontana, l'ho perduta seguendo lei..".

E poi "Taxi", "Cosa hai messo nel caffè", "Cannella", "Titina", "La sbornia" e tante altre di quel genere di facile ascolto con testi di presa altrettanto facile che piacevano a grandi e piccini e facevano le sue fortune artistiche.

Antoine scatenato a Sanremo

E pensare che Pierre Antoine Muraccioli nato da una famiglia còrsa in Madagascar aveva iniziato da cantautore impegnato, con un brano finito nei libri di scuola in Francia, "Les elucubrations", per illustrare l'epoca del beat e delle speranze in un mondo migliore legate al fenomeno ye ye.

Subito idolo a casa sua insieme a Johnny Halliday, Richard Anthony e Francoise Hardy, sbarcò in Italia e si adeguò a una musica scacciapensieri che riempiva le giornate di allegria della gente e non creava problemi esistenziali.

Con quell'aria scanzonata e portatore sano di allegria in musica, Antoine divenne un beniamino del pubblico partecipando a tutti i programmi televisivi più importanti. Col cambio delle mode e dei modi di cantare con l'avvento dei cantautori però, anche per lui la battuta d'arresto alla sua sfolgorante carriera.

Sparito completamente dai radar, lontano dai riflettori e dalle sale d'incisione finì nel dimenticatoio come tanti artisti stranieri che avevano fatto le loro fortune qui da noi.

Navigatore solitario

Fu una sorpresa per tutti rivederlo così a "Sereno variabile" come inviato nei mari più stupendi illustrati da servizi e documentari girati da lui. Era diventato un navigatore solitario e viveva in un isola del Pacifico.

Col suo "Banana split" ha fatto cinque volte il giro del mondo sul mare, ha realizzato decine e decine di documentari sui posti più esotici, da Tahiti alla Nuova Caledonia, dal  Capo di Buona speanza ai Caraibi scritto libri e raccontato con magnifiche foto i suoi viaggi.

È rimasto insomma il sognatore degli anni Sessanta, l'hippy girovago dei bei tempi, il capellone della porta accanto che con la sua voglia di vivere teneva sveglio il condominio.

Ma soprattutto Antoine ha capito tutto della vita: fare ciò che più piace nei posti più belli del mondo, senza l'assillo del traffico, dello smog e delle bollette da pagare.

Gli avranno tirato Pietre per una vita ma in compenso col tempo ne ha acquistato in serenità e tranquillità economica. Auguri Antoine! 

 

1 commento:

  1. Come potrei non leggere e commentare un articolo dedicato al compleanno di un grande artista che grazie a te Francesco gli si dedica il giusto auguri e tributo. Tanti anni di Pietre, ma Antoine è un grande. NON ho dubbi che sia il primo disco da me cantato a squarciagola "La Sbornia" 1969, avevo 3 anni e nel giradischi lo avrò inserito mille volte, soprattutto perchè, tra i tanti nomi citava il mio, quindi era ovviamente a me dedicato. ahahha. Che ricordi Francesco, sei un grande.

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