8 e mezzo al Ciro d'Italia - Una Lazio "all'ultimo assalto" ha steso il Brescia inaugurando così al meglio il nuovo anno. Chi ben comincia è a metà dell'opera, dice il proverbio, sarà così? Probabile. Intanto la Befana è biancoceleste, come lo era stato il Natale dopo la vittoria della Supercoppa mentre il bomber de noantri sigla una doppietta che vale più di una tombola. Le 9 vittorie consecutive (eguagliato il record di Eriksson) sono musica per le orecchie della gente laziale. E che musica, una marcia trionfale!
7 + ar Panter One - E' la Befana biancoceleste. Se non ci fosse stato lui con la sua grinta a cercare il penalty, ora saremmo qui a commentare un’altra partita, che so, quella di Wanda Nara per esempio. Partita per le Maldive ci ha fatto sapere tramite Instagram che sul suo lato B non tramonta mai il sole.
7 ad Antonio Elia Acerbis (Lazio del meno 9) – Là dietro è una certezza. Come le cartelle di Equitalia. Arriva sempre e ti bastona. Il Ministro della difesa che salva tutto e nella ripresa grazie alla superiorità numerica si propone pure in avanti.
7 a Lazzari alzati e cammina - Uno di quelli che è riuscito a digerire meglio i pranzi e le cene natalizie: si muove alla grande senza mai interruzioni; Romulo è stato spesso messo in difficoltà dal trottolino (amoroso du du du, da da da!).
6 + dillo a Parolo tuo – Aveva il compito di sostituire Leiva; tanto fumo e poco arrosto, come Pieraccioni.
6+ a veni, vidi, Lulic al 71° (e anche al 73°) – Gli anni passano, ma lui sta sempre sulla breccia come Pippo Baudo. E non perde colpi, ma li assesta. Fosse per noi ce lo terremmo a vita perchè se è vero che è un vecchio scarpone è anche vero che è un vecchio cuore biancazzurro. Come non ne fanno più.
6 a Sylva Strakoshina – In perfetta media 2019: tre tiri, un gol, una parata, un giro di Burraco e via coi fotografi. Un film già visto. Come quelli di Ficarra e Picone.
6 al Sergente - Come Romina Power, intorpidita dal freddo a Potenza, è rimasto a pensare al tepore di Ryiad e s’è visto ben poco. Ancora c’ha la sabbia del deserto negli scarpini che comunque è servita per depistare gli avversari. E va bene così.
6 - a Innamoradu – E’ il più romano dei romeni, se sa, e infatti tra Natale e Capodanno ha stramagnato come se fa a casa nostra. Quindi non lo bacchettate per quei casini (e liscio) che ha combinato. C’aveva la panza piena. Irriducibile del cotechino. Il vero magnate biancoceleste.
6 - a Massimo di Cataldi – Né carne, né pesce. Semplicemente né.
5 a Correa l'anno 1900 – E’ rimasto all’ambo, vinto a San Silvestro a tombola.
5 a Meco Ioni - Come il programma di Gigi Marzullo. Inutile.
5- a chiedimi se sono Felipe – Ma che sei, na zappa? S’è fatto uccellare da Balotelli, che non arzava paja in casa da ‘na vita, da quando ancora girava con la Panda. Avvio catastrofico: per lui solo carbone. Sipario.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Domenica, 5 gennaio 2020
Al
“Rigamonti” la prima partita del 2020 la vince la Lazio. Il lunch match
della 18sima giornata di Campionato vede i biancazzurri battere il
Brescia: Balotelli nel primo tempo sigla la rete del momentaneo
vantaggio delle Rondinelle; Immobile prima trasforma un rigore e poi
ancora nel recupero ribalta il risultato per l-2 finale, giunto dopo una
gara complicatissima. Una partita difficile attende oggi i
biancocelesti: dopo la grande vittoria della supercoppa italiana a
Riyad, i festeggiamenti prolungati e la sosta natalizia, questa potrebbe
essere una gara-trappola. Il Brescia, a parte Dessena, non ha alcuna
defezione; il mister Corini, squalificato, schiera il suo 433 con Spalek
a far da spalla a Torregrossa e Balotelli davanti. Nella Lazio invece
la squalifica contemporanea di Leiva e Luis Alberto mette in apprensione
Inzaghi, che deve rivoluzionare il centrocampo con l’inserimento di
Parolo. Correa parte da dietro e c’è Caicedo insieme con Immobile,
costretto a scendere ugualmente in campo non al meglio per via
dell’influenza. In uno stadio pieno anche di sostenitori laziali, i
biancazzurri cominciano con decisione ed aggressività; Caicedo già al
7’ va in gol con ma in off side. Il Brescia riesce ad arginare le
offensive laziali, smorzando l’intensità della gara. Lulic al 13’ dopo
un dribbling ripetuto prova il calcio a girare ma il pallone finisce sul
fondo. Sblocca invece il Brescia al 18’ dopo un errore grossolano di
Luis Felipe, che si fa superare in modo elementare: Balotelli a tu per
tu con Strakosha, lo supera con un diagonale preciso sul palo lontano e
porta i suoi in vantaggio. La risposta di Correa al 24’ è un tiraccio
debolissimo su Joronen e subito dopo il colpo di testa di Milinkovic va
out. Troppa inerzia da parte biancazzurra; i padroni di casa sono in
grado di arginarli senza patemi. La girata di Caicedo alla mezz’ora è
parata dal portiere, ma al 39’ arriva la svolta della partita. Dopo un
tacco filtrante di Immobile, Cistana in area cintura Caicedo:
Manganiello decreta il rigore ed espelle il difensore già ammonito. Va
alla battuta Immobile, che spiazza Joronen e riporta le due squadre in
parità. La Lazio così gioca tutta la ripresa in superiorità numerica; è
una grande occasione che hanno gli uomini di Inzaghi per far girare a
loro vantaggio questa partita. Invece è il Brescia ad essere pericoloso
al 53’: Bisoli si divora la rete davanti alla porta, poi Lulic impegna
il portiere in tuffo un minuto dopo ma la Lazio continua a giocare con
scarso vigore. Escono gli ammoniti Radu e Parolo, per Jony e Cataldi;
proprio ora un tiro di Caicedo al 61’ è troppo impreciso e si perde sul
fondo. Al 66’ un gran rasoterra di Correa non inquadra la porta e
adesso la Lazio è stabilmente nella metà campo avversaria ma non
conclude molto. Non inventa niente nemmeno Andre Anderson, subentrato
nel finale a Lulic; invece è il Brescia a tenere botta ed a mantenere
distante i biancazzurri. La Lazio non sembra avere più idee e forza per
acciuffare la vittoria ma come già avvenuto spesso quest’anno a tempo
scaduto arriva la perla che fa svoltare la gara. Al 91’ la sponda in
area di Caicedo è per Immobile, che in caduta con un tiro sporco di
destro infila per la seconda volta Joronen e consente alla Lazio di
iniziare il nuovo anno con l’ennesima affermazione. E’ la nona vittoria
consecutiva per gli uomini di Inzaghi, che eguaglia Sven Goran Ericsson
nel numero di partite vinte consecutivamente. Sempre più vietato
pronunciare o addirittura pensare a quella parola che inizia per “S”, ma
gli uomini di Inzaghi non possono più nascondersi. Nona vittoria di
fila, 39 punti all’attivo e un sacco di partite tutte da disputare in
casa propria. Questo è quello che attende la squadra laziale nel
prossimo mese, che probabilmente sarà decisivo per capire le effettive
ambizioni e le reali possibilità di una squadra che, vada come vada, nel
2019 ha incantato e fatto sognare i suoi tifosi.
BRESCIA - LAZIO 1-2 18’ Balotelli 42’Immobile (rig.) 91’ Immobile
BRESCIA:
Joronen, Sabelli, Cistana, Chancellor, Mateju, Bisoli, Tonali (80’
Semprini), Romulo, Spalek (46’ Viviani), Balotelli, Torregrossa (42’
Mangraviti) All. Corini
LAZIO:
Strakosha, Luis Felipe, Acerbi, Radu (59’ Joni), Lazzari, Parolo (59’
Cataldi) , Milinkovic, Lulic (76’ Anderson), Correa, Caicedo, Immobile.
All. Inzaghi
Arbitro: Manganiello
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