lunedì 8 febbraio 2021

Lazio, Ciro e sto! Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

 9 a Ciro il grande - C'è voluta tutta la tigna e l'abilità del Ciro d'Italia per stendere un Cagliari barricadero che ha portato il catenaccio a Roma. Il gol numero 144 che ha segnato con l'Aquila sul petto ha fruttato la sesta vittoria consecutiva e soprattutto l'aggancio al quarto posto con "la squadra più forte del mondo" come la stampa romana definisce "Inquelli" rendendosi ridicola e scarsamente professionale. Ma tant'è e a noi ci rimbalza perchè le chiacchiere stanno a zero e quello che conta sono i fatti come quelli che sta realizzando la banda Inzaghi capace di venire a capo anche di una situazione difficoltosa come quella del posticipo. Avanti Lazio, avanti laziali, non si molla un centimentro.

8 al Sergente - Nella partita a scacchi che voleva giocare l'ex enfant prodige giallorosso Di Fra, lui è stato la Torre. Con quel capoccione che se ritrova non poteva essere altrimenti ed infatti è stato lui, torreggiando torreggiando a dare la palla giusta. L'Esorciccio e Immobile insomma hanno ucciso l'uomo Cragno. Come gli 883.  

7 e mezzo a Lucas 2.0 (Biglia chi?) - Finalmente una prova maiuscola. Come il premier incaricato Mario Draghi che ha fatto diventare di botto europeista Salvini. Nun ce se crede.

7 a Somarusic - Il Sonnambulo dal volto umano c'ha preso gusto. Come Massimo Giletti all'Arena che ne ha per tutti. Così lui che svegliatosi da quel sonno biblico che lo aveva avvolto, si è ritrovato il più in forma di tutti scatenandosi sulla fascia. Una cosa mai vista. Come Renato Pozzetto che recita da attore vero nell'ultimo film di Avati.

7 ad Antonio Elia Acerbis - L'eleganza della falcata, il lancio lungo, la fisicità imponenete, lo fanno il nuovo Giacinto Facchetti. Di questa squadra che vince e convince, una certezza. Come le cartelle Equitalia. dicono che le stoppano, ma alla fine arrivano sempre.

7 a Totò Riina - Nullafacente per buoni sessanta minuti, tanto da impegnarsi allo schiaffo del soldato con i fotografi assiepati dietro la sua porta (aò che pezze che ammollava co quelle manone), si è poi esibito nel ritorno disperato di fiamma rossoblu in un paio di interventi da numero uno, che l'hanno confermato omo de panza omo de sostaza omo de paranza. Un trionfo.

6 e mezzo a Innamoradu e veni, vidi Lulic al 71° - Siamo la coppia più bella del mondo e ci discpiace per gli altri, che sono tristi, che sono tristi...cit. da Sanremo 1970 Celentano e Claudia Mori.

6 e mezzo a Lazzari alzati e cammina - Una palla recuperata nella nostra area piccola che vale un gol e quella esultanza con gli occhi da matto che la dicono tutta sulla sua appartenenza al progetto. Bravo riccioli d'oro.

6 + a Lupo Alberto - Sono mancate le sue magie. Col capello nero corvino e appannato nei movimenti, sembrava più il Silvan attuale che el Mago che fa sognare. Non a caso dal cilindro è uscita la sua sostituzione.

6 a Ke Prò - E' entrato in campo a mille. Stava ancora festeggiando i venti euro d'aumento dello stipendio. E scusate se è poco. 

6 a Correa l'anno 1900 - Tanto fumo e poco arrosto, avete presente Fabio Fazio? E' mancato il Tucu di classe per scardinare il muro alzato da Joao Pedro, vabè che davanti la porta avversaria c'era schierata più gente che sul 64 all'ora di punta, ma è anche vero che le sue serpentine erano col freno mano.

6- a occhio a Musacchio - Si è da tenere d'occhio Tony Musacchio Abbacchio (ripeto, non c'entra niente ma è per far rima con acchio), che come si distrae può combibare il patatrac, vedi Marin perso per strada e lanciato come un fulmine verso il nostro portierone. Ma non c'è da preoccuparsi più di tanto. Anche Toninelli non ne azzeccava una che è una, eppure sta sempre lì.

6- a sono un pirata non sono un signore - C'è ma non si vede. Non si vede se c'è. Dicono che Nna Murici sia entrato in campo nel finale. Ma non l'ha visto nessuno, come il programma di Roberto Giacobbo. Peccato, sarebbe sata una cosa fantastica vederlo segnare coi piedi fucilati che si ritrova. Sto giro ha segnato solo dal fornaio: due rosette, 'na scatoletta de tonno e una bufala, alimento di cui è testimonial. Sipario.


Appunti di gioco

di Roberto Taglieri

 

Domenica, 7 febbraio 2021

La Lazio soffre e vince. All’Olimpico il posticipo della 21sima giornata vede l’affermazione di misura della compagine biancoceleste sul Cagliari, grazie ad un gol siglato dal solito Immobile nel secondo tempo dopo una partita difficile e combattuta. Di Francesco arriva a Roma senza Rog, Klavan, Duncan, Deiola, Sottil e Ceppitelli: per l’allenatore abruzzese il rientro di Nandez e l’acquisto di Rugani, spediti subito nella mischia, sono una gradita sorpresa. In avanti gli isolani giocheranno con Joao Pedro a sostegno di Pavoletti e Simeone che va in panca. Inzaghi invece senza lo squalificato Patric manda in campo dal primo minuto Musacchio; per il resto è la formazione abituale con Correa ed Immobile. Le due squadre hanno una grande aspettativa da questa partita: una vittoria proietterebbe i biancazzurri sulle alte sfere, per il Cagliari invece assetato di punti un risultato utile sarebbe ossigeno puro, vista la sua posizione in classifica. La gara inizia con il campo inzuppato e con la Lazio che fa il suo gioco ma lascia anche spazio agli avversari. I biancazzurri sono molto più reattivi nel recuperare palla ma fanno troppa confusione sulla trequarti; la prima conclusione nello specchio è di Immobile che di testa al 28’ impegna Cragno, che para di nuovo un attimo dopo sul tiro al volo di Luis Alberto. Ancora al 37’ la girata di sinistro di Immobile è spettacolare ma il portiere riesce ancora a neutralizzare. Serve un episodio per sbloccare questa partita, che nel primo tempo finisce a reti bianche e con poche occasioni. Il Cagliari nella ripresa si ripresenta di nuovo basso e attendista; quasi subito però si fa male Lykogiannis e lo sostituisce Tripaldelli. Marin al 54’ se ne va solo e per fortuna di Reina calcia alto davanti alla porta laziale, risponde Immobile con un diagonale che Cragno riesce a respingere. Al 60’ la squadra di Inzaghi finalmente sblocca la partita; sul cross di Acerbi la torre di Milinkovic è per Immobile, che sotto porta calcia di sinistro e mette in rete sul tentativo di respinta di Cragno. Con i biancazzurri in vantaggio Pavoletti prova subito a rimettere equilibrio, ma il suo tiro in porta è respinto da Lazzari. Entrano intanto Lulic e Akpa Akpro; la Lazio perde in velocità, al contrario il Cagliari, che intanto toglie Zappa per Simeone, prova a farsi vivo dalle parti di Reina. Il nuovo entrato Pereiro all’86’ appena in campo si mangia l’occasione del pari sparando altissimo dopo un errore di Marusic che aveva innescato il contropiede isolano. Poi un tiro dai 30 metri di Nandez è parato da Reina e dopo 5 soffertissimi minuti di recupero arriva il fischio finale di Irrati che decreta la fine della gara. Più difficile del previsto questa partita per la compagine biancoceleste, che soffre molto le squadre chiuse e stasera ha faticato moltissimo per affermarsi. Lazio che a 40 punti raggiunge le sei vittorie di fila, stacca Atalanta e Napoli agguantando la quarta posizione. Grande progresso degli uomini di Inzaghi, che con l’entusiasmo possono rilanciarsi davvero: sarà fondamentale e decisiva la partita di domenica prossima contro l’Inter a S. Siro.      

 

         

  

LAZIO CAGLIARI  1-0     60’ Immobile

LAZIO: Reina, Musacchio (82’ Parolo), Acerbi, Radu, Lazzari (65’ Lulic), Leiva (82’ Escalante), Milinkovic, Luis Alberto (65’ Akpa Akpro), Marusic, Correa (73’ Muriqi), Immobile. All Inzaghi 

CAGLIARI:  Cragno, Rugani, Godin, Walukiewicz, Zappa (75’ Simeone), Lykogiannis (51’ Tripaldelli), Nandez, Nainggolan (85’ Cerri), Marin, Pedro, Pavoletti (85’ Pereiro). All. Di Francesco

Arbitro Irrati

3 commenti:

  1. A Lupo Alberto, che pure adoro, avrei dato ancora meno per la sceneggiata fatta alla sostituzione...

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  2. Al Lupo Alberto, che adoro, avrei dato ancora meno per la sceneggiata alla sostituzione...

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  3. Al Lupo Alberto, che adoro, avrei dato ancora meno per la sceneggiata alla sostituzione...

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