martedì 18 settembre 2018

Finalmente Fonzie!

di FRANCESCO TRONCARELLI


Chissà cosa avrà pensato quando il suo nome è rimbombato nel Microsofot Theatre di Hollywood e tutta la sala composta di attori, divi dello spettacolo e addetti ai lavori americani ha iniziato ad applaudire.

Probabilmente a quando disse no al regista de La febbre del sabato sera che lo voleva come Tony Manero nel film, commettendo così un errore imperdonable che avrebbe spianato la strada invece all'esordiente e semisconosciuto John Travolta.

Sicuramente al fatto che dopo un onesta e lunga carriera aveva finalmente trovato la giusta considerazione per il suo modo di recitare ed interpretare personaggi, un riconoscimento insomma al suo essere attore a tutto tondo.

Sì, certamente l'indimenticato Fonzie di Happy Days avrà pensato in quei pochi attimi a tutto questo, a che finalmnete ce l'aveva fatta: aveva vinto l'Emmy! 

E la notizia ha fatto il giro del mondo, rilanciata dai principali giornali e applaudita sui social dai fan dell'attore, a testimonianza della sua enorme popolarità: Henry Winkler si è aggiudicato il suo primo Emmy Award alla 70esima edizione degli Oscar della tv.

La star, oggi 72enne, e coi capelli lunghi e bianchi, è stato premiato come Miglior attore non protagonista brillante per il ruolo di Gene Cousineau in Barry una serie tv che è andata benissimo negli States.

In precedenza, nella sua lunga carriera Winkler era entarto per ben otto volte nelle Nomination, ma non era mai riuscito ad aggiudicarsi il riconoscimento. Questa è stata la volta buona, con sua grande soddisfazione e di tutti quelli che lo hanno sempre seguito e lo ricordano con nostalgia in Happy days, una delle serie più amate in assoluto a livello internazionale.


L'edizione 2018 degli Emmy verrà ricordata inoltre per il trionfo della serie comica La fantastica signora Maisel, capace di portarsi a casa ben cinque riconoscimenti: Miglior serie brillante, Miglior attrice con Rachel Brosnahan, Miglior attrice non protagonista con Alex Borstein, Miglior sceneggiatura e Miglior regia con Amy-Sherman Palladino, già sceneggiatrice e creatrice di due serie cult come Pappa e Ciccia e Una mamma per amica.

Tra le miniserie invece, a fare la voce grossa è stata The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story. L'ultimo gioiello nato dal genio di Ryan Murphy, che racconta l'omicidio dello stilista Gianni Versace - avvenuto a Miami il 15 luglio 1997 - è stata premiata come Miglior miniserie, per il Miglior attore protagonista con Darren Criss e per la Miglior regia proprio con Murphy.

Nella stessa categoria Jeff Daniels (Godless) è risultato essere il Miglior attore non protagonista mentre il riconoscimento per la Miglior attrice è andato a Regina King (Seven Seconds). Il premio più ambito, quello per la Miglior serie drammatica, è andato alla settima stagione de Il Trono di Spade.

Ma è stato Fonzie la vera star della premiazione, la standing ovation che gli è stata tributata e le foto che in tanti fra i divi a stelle strisce hanno voluto farsi con lui, lo testimoniano, emozionante poi il selfie con l'amico di sempre, il regista premio Oscar Ron Howard, il Richie Cunningham dei "Giorni felici" della televisione con cui ha mantenuto una bella amicizia per tutti questi anni al di fuori del set.


Un momento simpatico e irresistibile che ha riportato i due ai vecchi tempi per la gioia di quanti stavano seguendo in diretta l'evento.

Caro vechio Fonzie, sono passati quarant'anni, una vita, dai tuoi trionfi con cui hai conquistato una generazione, ma finalmente ora si sono accorti tutti che sei un grande attore. Bravo!

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