Lo sblocco della querelle giudiziaria sul "patrimonio artistico" lasciato da Battisti, un primo risultato concreto lo ha ottenuto, dopo anni di incredibili dinieghi e ostruzionismo da parte della moglie e del figlio del cantautore.
Sono iniziate le riprese infatti di "Un'avventura", musical diretto da Marco Danieli, scritto da Isabella Aguilar e interpretato dal "giovane Montalbano" Michele Riondino e la bella e brava Laura Chiatti, dedicato fin dal titolo alle canzoni di Lucio Battisti, con la consulenza artistica di Mogol, sodale e paroliere di Battisti per ben dodici album.
Le coreografie sono curate da Luca Tommassini e l'arrangiamento delle musiche da Pivio e Aldo De Scalzi. "Un'avventura" è il brano con cui Battisti ha partecipato per la prima ed unica volta come interprete al Festival di Sanremo, era il 1969 e con lui secondo il regolamento dell'epoca che prevedeva una doppia esecuzione, c'era Wilson Pickett, uno dei maggiori interpreti di R&B.
Capello afro, foulard al collo, dopppiopetto scuro e pantaloni a zampa d'elefante, secondo il look che aveva in quel periodo e che peraltro è rimasto nellla memoria colletttiva di tutti i suoi fan, Battisti fece subito colpo, naturalmente sul pubblico giovanile, ma il brano non andò oltre il nono posto nella classifica definitiva che vide la vittoria della coppia Bobby Solo - Iva Zanicchi con "Zingara".
Il film è ambientato negli anni 70, quelli dell'esplosione del fenomeno Battisti. Le canzoni dell'artista segnano i momenti cruciali della storia d'amore di due ragazzi per un arco di tempo molto lungo, circa 15 anni, un periodo che va dalla loro adolescenza in Puglia al trasferimento a Roma.
Giovane e ribelle, Francesca (Laura Chiatti) ha girato il mondo seguendo l'onda della liberazione sessuale. Quando torna al paesello natio, è una persona completamente diversa dalla ragazzina dalle bionde trecce e gli occhi azzurri che ricordava il suo vicino di casa Matteo (Michele Riondino), da sempre innamorato di lei.
"La prima cosa da dire è che non si tratta di un biopic su Lucio Battisti, la cui storia è completamente estranea al film", ha spiegato il regista nato 42 anni fa a Tivoli. "È importante chiarire che si tratta invece di una storia d'amore tra Matteo e Francesca".
Ma non c'è solo il miele di una storia d'amore, le cose come nella vita spesso si fanno complicate e la coppia Mogol-Battisti ha saputo raccontare molte sfumature nel rapporto amoroso. Ecco allora "Dieci ragazze" ambientata in una tipica discoteca degli anni 70, che offre lo spunto per una delle scene (o anche scenate?) di gelosia di Matteo.
Michele Riondino e Laura Chiatti |
"Ci tengo molto a dire che si tratta di una storia di invenzione e che Battisti appare solo per le sue canzoni, nessun collegamento alla sua vita o a quella di Mogol", continua Danieli. "Al centro c'è il racconto di una storia d'amore affidata a Isabella Aguilar che con "Dieci inverni", il film sentimentale molto riuscito di Valerio Mieli, ha dimostrato di avere nel dna la capacità di raccontare l'amore in tutte le sue diverse sfumature".
La sfida quindi è di riuscire a costruire una drammaturgia attorno alle canzoni del grande Lucio inserite organicamente nel film, in modo che quando si ascoltano non si abbia l'impressione di un corpo estraneo. Come se le parole di Mogol fossero le più giuste e le più necessarie ai personaggi proprio in quel momento.
"La difficoltà peraltro è ancora più grande- ha precisato ancora il regista- "visto che in questo caso le canzoni sono già state scritte, contrariamente a quanto accade solitamente nei musical dove le canzoni e le musiche del film vengono scritte per l'occasione".
Nell'attesissimo film si ascolteranno tra le tante "Acqua azzurra, acqua chiara", "Non è Francesca", "Un'avventura", "Dieci ragazze", "Balla Linda", ma ci saranno anche alcune soprese grazie a brani meno noti, a cominciare da "Ladro" che Mogol e Battisti scrissero per l'Equipe 84.
Prodotto da Fabula Re, Lucky Red con Rai Cinema e con sette settimane di riprese previste tra Roma e la Puglia (Lecce, Tricase, Francavilla Fontana), il film era in cantiere già da un po', "la produzione ha lavorato molto per autorizzazioni e permessi ma alla fine ce l'ha fatta" rivela Danieli. "Ho avuto il piacere di confrontarmi con Mogol: ritengo che sia geniale quanto Battisti ma, per quanto ritenuto il più grande autore italiano, non sia apprezzato quanto si dovrebbe".
Il regista che ha ottenuto un premio David di Donatello come miglior esordiente nel 2017 non ha potuto contare su molti modelli di musical italiani: "Di grande successo non ne conosco molti, c'è quel film molto carino dei Manetti Bros "Ammore e malavita", uscito lo scorso anno, e "Tano da morire" di Roberta Torre del '97". Tutto il resto sarà "Un'avventura".
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