8+ a Correa l'anno 1900 - Quando tutto sembrava perduto e lo sconforto stava prendendo piede fra la gente laziale, è arrivata la zampata del puntero argentino che ha ridato il sorriso a tutti. Ecco ci è voluto un Tucu di classe per rimettere le cose in sesto e pareggiare una partita che incredibilmente si era messa male. Quel gol all'ultimo assalto ha ristabilito i valori visti in campo, dove un Milan senza alcuni titolari era andato in vantaggio per una deviazione sfortunata dei nostri e dove una Lazio inconcludente non riusciva a trovare la quadra e quando la trovava c'era Banti (sempre lui...) a dire di no. Poi è finita come avete visto e il pareggio per come è arrivato è sembrato una vittoria. Sembrato, ora però si deve tornare a vincere.
6 e mezzo a dillo a Parolo tuo - 34 anni (a gennaio) e non sentirli. Lo stacanovista del centrocampo laziale è quello che comunque vadano le cose, c'è. Ci puoi sempre contare insomma, come Pippo Baudo, che l'hanno richiamato in servizio per presentare Sanremo Giovani con Rovazzi. Teniamocelo stretto perchè se fa il botto anche lui come un Flavio Insinna qualsiasi, è finita. Come l'Eredità di Insinna.
6+ a Sylva Strakoshina - Oh, un par de pezze ce l'ha messe, come il premier Conte a Bruxelles con Junker. E meno male, altrimenti a schifìo finiva. Se quelle di Conte conteranno, lo sapremo invece a breve. Sperem, cit. Nereo Rocco.
6+ Antonio Elia Acerbis (Lazio del meno 9) - Una certezza. Come i selfie di Salvini.
6 a Rodolfo Bada - All'inizio si è involato, col passare del tempo si è involuto. E' finito involtino.
6 a Innamoradu - Il minimo sindacale, come Belen a Tu si que vales. Manco 'na farfalla da facce vedè.
6 al Sergente - Diciamolo, ha dato qualche segnale di risveglio, tipo la Clerici co' Portobello dopo le debacle delle precedenti puntate. Auguriamoci che non resti muto come il pappagallo e torni a parlare coi piedi.
6 - a veni, vidi, Lulic al 71° - E' partito in quarta è finito col freno a mano. Avete presente Ivan Cattaneo al Grande Fratello Vip?
5 e mezzo a Lupo Alberto - Il Ciuffo è tornato biondo. Tornerà adesso a far impazzire il mondo? Ai posteri l'ardua sentenza (come in tempi non sospetti diceva su di lui Alessandro Manzoni ;) )
5 e mezzo Bravehart Wallace - E meno male che de nome se chiama Fortuna. Se se chiamava Iella potevamo pure chiude baracca e burattini e annaccene a casetta. Sipario.
5 e mezzo a Lukakau Meravigliao - Tanto fumo e poco arrosto. Come Roberto Giacobbo. Manco na fettina panata
5 + al Ciro d'Italia - Ei fu, siccome Immobile...
5 a Somarussic - Nè carne nè pesce. Nè.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Domenica, 24 novembre 2018
E’
un pareggio sofferto quello tra Lazio e Milan. All’Olimpico succede
tutto nel finale: al gol di Kessie al 78’ risponde Correa nel recupero
per l’1-1 conclusivo. Il posticipo pomeridiano della tredicesima di
campionato mette di fronte biancazzurri e milanesi per una sfida
importante che vale il quarto posto in solitario. Emergenza totale per
Gattuso, che non può disporre degli ammalati Caldara, Romagnoli,
Strinic, Biglia, Musacchio, Bonaventura nonché dello squalificato
Higuain. Alla luce di questa gravi defezioni il mister rossonero è
costretto a mandare in gioco un 3421 con Cutrone punta centrale; infine
non c’è né Laxalt né Castillejo. Simone Inzaghi invece è alle prese con
l'infortunato Leiva, per l'occasione rilevato da Badelj; per il resto è
la squadra solita con Wallace in difesa e Luis Alberto che oggi fa
compagnia ad Immobile davanti. Grande pubblico e grande pressione
laziale all’inizio della gara: il Milan appare in grave in difficoltà
sulla manovra dei padroni di casa. Ci prova Parolo, poi Badelj, ma
l’errore difensivo dei biancazzurri è sempre in agguato. Stavolta è
Chalanoglu, lasciato inspiegabilmente solo, che al 17’ lascia partire un
gran tiro leggermente deviato da Strakosha che si stampa sul palo.
L’impeto iniziale biancoceleste si spegne un po’dopo la mezz’ora, il
Milan ringrazia, riuscendo in buon ordine a tenere distanti gli
avversari. Verso la fine del primo tempo un batti e ribatti in area
frutta solo un tiro di Immobile, parato da Donnarumma e quasi al termine
Parolo a girare sfiora il palo lontano. Nella ripresa Inzaghi dovrebbe
cercare un modulo diverso dal suo immarcescibile 3511, visto che non c’è
superiorità a centrocampo e il Milan, pur con tutte le sue difficoltà,
riesce ugualmente a tenere a bada i biancazzurri. La mezza girata di
Luis Alberto al 47’ è parata dal portiere, ma poco dopo Kessie ferma
Parolo in area, ma Banti è irremovibile e non concede il rigore. Il
cross di Marusic al 55’ sfila pericolosamente lungo tutta la porta e non
trova Immobile alla deviazione; il Milan si salva anche dopo qualche
minuto sulla rovesciata di Parolo che non inquadra lo specchio. Al 61’
Borini calcia forte da almeno 25 metri e Strakosha si distende in
angolo, ma intanto Banti indispone i laziali con alcune sue decisioni
illogiche. Pure Inzaghi appare quanto meno irrazionale però quando
toglie Milinkovic e Luis Alberto per Lukaku e Correa. Al 70’ da un
corner dalla sinistra Wallace colpisce di testa ottimamente ma
Donnarumma ci mette una pezza; mentre al 78’ arriva la prima svolta
della partita: Kessie in contropiede riceve da Calabria, in area calcia
forte e trova la deviazione determinante di Wallace che spiazza
Strakosha e porta i suoi in vantaggio. Ora Inzaghi fa entrare pure
Caicedo, che rileva Radu e non fa altro che andare ad aumentare la
confusione di una squadra che sembra non sappia che fare. Gli ultimi
minuti però con l’orgoglio e la forza della disperazione la Lazio va
all’assalto e alla fine per fortuna Correa dopo uno stop di petto
indovina l’angoletto e riesce a pareggiare una partita che sembrava
ormai segnata. Banti prima di fischiare la fine ha pure il tempo di
espellere Inzaghi e la gara termina col risultato di 1-1. Contro un
Milan travisato ma che ha fatto a meraviglia la sua partita è un
pareggio che rammarica un po’ la Lazio, ma per come si erano messe le
cose diventa un risultato importante; una sconfitta oggi sarebbe stata
disastrosa. I biancazzurri conservano così il quarto posto, perdono
contatto da Inter e Napoli ma mantengono il punticino di distanza
proprio dal Milan. Però troppo ancora deve lavorare mister Inzaghi, che
anche oggi non ha brillato per sapienza tattica: la sua squadra deve
mutare atteggiamento e gioco se vorrà davvero competere per i primi
posti.
LAZIO MILAN 1–1 78’ Kessie 93’ Correa
LAZIO:
Strakosha, Acerbi, Wallace, Radu (81’ Caicedo), Marusic Badelj, Parolo,
Milinkovic (63’ Lukaku), Lulic, Luis Alberto (63’ Correa),
Immobile. All: Inzaghi.
MILAN: Donnarumma, Abate, Zapata, Rodriguez, Calabria, Kessie, Bakayoko, Borini, Suso, Chalanoglu, Cutrone. All: Gattuso
MILAN: Donnarumma, Abate, Zapata, Rodriguez, Calabria, Kessie, Bakayoko, Borini, Suso, Chalanoglu, Cutrone. All: Gattuso
Arbitro Banti
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