di FRANCESCO TRONCARELLI
6 e mezzo al Sergente - Per continuare a sperare in un posto al sole, la Lazio a Firenze doveva gettare il cuore oltre l'ostacolo e vincere, doveva fare insomma la partita della vita senza se e senza ma. Come è andata l'avete visto tutti, la partita della vita l'hanno fatta i viola, squadra che non vinceva da due mesi e mezzo e che ha preso una caterva di gol. Troppi assenti ingiustificati in campo, troppe amnesie nel gioco, troppe pippe al sugo come rincalzi, invece di reagire allo svantaggio iniziale i biancocelesti si sono via via sbracati e la reazione per cambiare la gara si è andata a farsi benedire. Peccato, ora però non si deve gettare alle ortiche quanto di buono è stato fatto comunque e chiudere in bellezza. Copertina d'obbligo al serbo che è stato l'unico a lottare e a predicare nel deserto fino alla fine nonostante la frattura al naso. Eroico.
6 a chi lo Leiva - La sua partita migliore nella partita peggiore della Lazio. Un paradosso. Come quello di Fedez che è diventato un politico e non fa più il cantante. Ma forse è la legge del cotrappasso perchè i politici sono in maggioranza cantastorie.
5 e mezzo a Totò Riina - Omo de panza, omo de sostanza e omo che paranza una volta sì e una volta no. Sì perchè qualcuna l'ha presa evitando il cappotto, ma anche vero che non è stato il valore aggiunto. Come Alba Parietti che ha affossato "Dieci" il programma di Carlo Conti.
5 e mezzo a Maru...sic - Il sonnambulo dal volto umano è rientrato nei
ranghi. È partito in quarta come Paolo Colantoni ai Soliti ignoti con le mossette e le battutine ma è finito in folle proprio come lui che per stappare una bottiglia di spumante con la spada si è tagliato un dito.
5 a Innamoradu e veni, vidi, Lulic al 71° - Gli unici giustificati nella debacle generale a prescindere. Loro infatti almeno qualcosa di veramente importante l'hanno dimostrata in anni di militanza, ma gli altri? Il nulla, nè più nè meno di Fulminacci, che non a caso molti neanche sanno chi sia.
5 al Ciro d'Italia - Ei fu, siccome Immobile. Omaggio a Napoleone nel duecentesimo anniversario della scomparsa.
5 a Lupo Alberto - La prossima puntata di "Chi l'ha visto?" sarà uno speciale sul Mago improvvisamente sparito dal Franchi. Collegamenti da Formello con i compagni di merende della squadra che si sono allenati con lui e testimonianze del pizzicagnolo che frequenta per la spesa. Seguirà "Porta a porta" con il plastico dei suoi colpi migliori.
5- a Lazzari alzati e cammina - E' durato venti minuti. come Rocco Siffredi.
5- ad Antonio Elia Acerbis - Quando anche i migliori vanno in tilt, vuol dire che è proprio finita. Chiedere conferma a Brignano che fa flop in contunazione col suo programma in tv.
4 e mezzo a chiedimi se sono Felipe - Un rientro bruciante. Come l'ha bruciato Vlahovic in occasione del raddoppio, manco Nerone con Roma.
4 e mezzo a Massimo Di Cataldi, a Ke Pro e sostiene Pereira - In tre non ne hanno fatto uno buono. Come Aldo, Giovanni e Giacomo che si sono sciolti perchè non fanno più ridere.
4 a Correa l'anno 1900 - I maschietti a Carnevale si mascheravano da Zorro, le femminucce da Fatina. Per via Nazionale e Cola di Rienzo era tutta una passerella con le mascherine e i coriandoli che volavano nel cielo. Lui la maschera da calciatore la indossa da un pezzo ma è rimasto un pupo. Non cresce mai. Canzone preferita: 44 gatti; passatempo: lecca lecca; giocattolo: cavallo a dondolo; pubblicità: Pippo ippopatamo della Lines; canzone preferita: la pappa al pomodoro; dolcetto: scherzetto. Quello che fa ogni volta che tira in porta.
3 a sono un pirata non sono un signore - Ha avuto l'occasione per riscattasi dal suo status di sega internazionale entrando a venti minuti alla fine, ma ovviamente non solo l'ha sciupata ma non l'ha neanche presa in considerazione. Del resto come avrebbe potuto? Più lento di una tartaruga, più impacciato di un elefante, più impedito di una lumaca zoppa, Nina Murici alias Gamba di legno ha ampiamente dimostrato di non conoscere i fondamentali del calcio (manca la palla riesce a stoppare...) per cui è un'utopia consideralo un giocatore a tutti gli effetti e addirittura il salvatore della patria. Chiudetelo a chiave nelle cantine di Formello e via, problema eliminato. Sipario.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Sabato, 8 maggio 2021
La Lazio esce a mani vuote da Firenze. Per la 35sima di campionato al “Franchi” una doppietta di Vlahovic consente alla Viola di battere i biancazzurri: 2-0 il risultato finale dopo una partita combattuta, molto fallosa ma mal giocata dalla squadra capitolina. E pensare che i biancocelesti arrivavano a questa gara motivatissimi, nonostante la vittoria del Napoli, convinti di poter ancora arrivare alla quarta posizione. E con questo spirito Inzaghi stimola i suoi a Firenze; formazione tipo per la Lazio che col rientro di Acerbi in difesa non ha alcuna defezione. Iachini dal suo canto senza Igor, ha anche Borja Valero non al meglio. Il mister viola schiera Biraghi a sinistra, non c’è ballottaggio tra Castrovilli e Pulgar che giocano insieme, davanti poi c’è sempre Vlahovic con Ribery. Partita aperta e giocata a viso aperto sin dall’inizio, con Correa che quasi subito si mangia una rete fatta, ricevendo da Milinkovic e appoggiando quasi su Dragowski invece di tirare forte da dentro all’area piccola. Al 24’ Radu, dopo un errore in difesa che poteva anche avere effetti nefasti, si rifà dopo poco sfiorando il gol con un’incornata perentoria da calcio d’angolo. Alla mezz’ora Immobile si fa murare il tiro da Milenkovic, ma per una Lazio che meriterebbe il vantaggio è in arrivo invece il gol della Fiorentina. Sbagliano tutte le marcature i difensori biancazzurri, Biraghi va al cross per un solitario Vlahovic che indisturbato appoggia in rete il vantaggio viola. Al 36’ Milinkovic di testa indirizza bene e si divora il pareggio grazie al provvidenziale intervento di Dragovski. Pulgar al 40’ sfiora il palo prima della fine del primo tempo, proprio quando Milinkovic si fa male al naso ma resta in campo. Nella ripresa i biancazzurri riprendono a pressare, ma la partita è piuttosto frammentata da molti falli; al 62’ Pezzella è il più intraprendente, col suo colpo di testa che va out. Entrano Luis Felipe, che rientra dopo il lungo infortunio, oltre a Cataldi e Pereira, mentre Reina para su Vlahovic al 65’. Esce Bonaventura, entra Amrabat, poi Muriqi e Akpa rilevano Radu e Luis Alberto; la Lazio non riesce a fare un tiro in porta, solo all’86’ un colpo di testa di Muriqi finisce in bocca a Dragowski. All’89’ Vlahovic chiude definitivamente le speranze laziali: un colpo di testa infila il nemmeno troppo incolpevole Reina per il 2-0 viola. Ultima nota: l’espulsione di Pereira per doppia ammonizione prima del fischio finale ed il definitivo 2-0. La Lazio gioca un primo tempo così così ma disputa una ripresa orribile, di fatto consegnando agli avversari la vittoria. Una partita preparata malissimo e giocata senza la cattiveria necessaria per poter avere la meglio sugli avversari; questo risultato emette un doppio verdetto, la salvezza della Fiorentina e l’addio della Lazio alla Champions. La delusione per i tifosi della Lazio è grande, perché questa squadra è stata capace di regalare giornate memorabili, ma anche di disputare partite incomprensibili come quella di stasera. Sembra che manchi sempre qualcosa per fare il salto di qualità; ma intanto mancano ancora quattro giornate per finire questo campionato: la Lazio deve ancora assicurarsi la partecipazione in Europa League.
FIORENTINA LAZIO 2–0 33' 89’ Vlahovic
FIORENTINA: Dragowski, Milenkovic, Pezzella, Caceres, Venuti, Bonaventura (73’ Amrabat), Pulgar, Castrovilli (91’ Quarta), Biraghi, Vlahovic, Ribery (85’ Kouame). All. Iachini
LAZIO: Strakosha, Marusic, Acerbi, Radu (75’ Akpa) Lazzari (64’ Ramos), Leiva (64’ Cataldi), Milinkovic, Luis Alberto (75’ Muriqi), Lulic (64’ Pereira), Correa, Immobile. All Inzaghi
Arbitro Maresca
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Sabato, 8 maggio 2021
La Lazio esce a mani vuote da Firenze. Per la 35sima di campionato al “Franchi” una doppietta di Vlahovic consente alla Viola di battere i biancazzurri: 2-0 il risultato finale dopo una partita combattuta, molto fallosa ma mal giocata dalla squadra capitolina. E pensare che i biancocelesti arrivavano a questa gara motivatissimi, nonostante la vittoria del Napoli, convinti di poter ancora arrivare alla quarta posizione. E con questo spirito Inzaghi stimola i suoi a Firenze; formazione tipo per la Lazio che col rientro di Acerbi in difesa non ha alcuna defezione. Iachini dal suo canto senza Igor, ha anche Borja Valero non al meglio. Il mister viola schiera Biraghi a sinistra, non c’è ballottaggio tra Castrovilli e Pulgar che giocano insieme, davanti poi c’è sempre Vlahovic con Ribery. Partita aperta e giocata a viso aperto sin dall’inizio, con Correa che quasi subito si mangia una rete fatta, ricevendo da Milinkovic e appoggiando quasi su Dragowski invece di tirare forte da dentro all’area piccola. Al 24’ Radu, dopo un errore in difesa che poteva anche avere effetti nefasti, si rifà dopo poco sfiorando il gol con un’incornata perentoria da calcio d’angolo. Alla mezz’ora Immobile si fa murare il tiro da Milenkovic, ma per una Lazio che meriterebbe il vantaggio è in arrivo invece il gol della Fiorentina. Sbagliano tutte le marcature i difensori biancazzurri, Biraghi va al cross per un solitario Vlahovic che indisturbato appoggia in rete il vantaggio viola. Al 36’ Milinkovic di testa indirizza bene e si divora il pareggio grazie al provvidenziale intervento di Dragovski. Pulgar al 40’ sfiora il palo prima della fine del primo tempo, proprio quando Milinkovic si fa male al naso ma resta in campo. Nella ripresa i biancazzurri riprendono a pressare, ma la partita è piuttosto frammentata da molti falli; al 62’ Pezzella è il più intraprendente, col suo colpo di testa che va out. Entrano Luis Felipe, che rientra dopo il lungo infortunio, oltre a Cataldi e Pereira, mentre Reina para su Vlahovic al 65’. Esce Bonaventura, entra Amrabat, poi Muriqi e Akpa rilevano Radu e Luis Alberto; la Lazio non riesce a fare un tiro in porta, solo all’86’ un colpo di testa di Muriqi finisce in bocca a Dragowski. All’89’ Vlahovic chiude definitivamente le speranze laziali: un colpo di testa infila il nemmeno troppo incolpevole Reina per il 2-0 viola. Ultima nota: l’espulsione di Pereira per doppia ammonizione prima del fischio finale ed il definitivo 2-0. La Lazio gioca un primo tempo così così ma disputa una ripresa orribile, di fatto consegnando agli avversari la vittoria. Una partita preparata malissimo e giocata senza la cattiveria necessaria per poter avere la meglio sugli avversari; questo risultato emette un doppio verdetto, la salvezza della Fiorentina e l’addio della Lazio alla Champions. La delusione per i tifosi della Lazio è grande, perché questa squadra è stata capace di regalare giornate memorabili, ma anche di disputare partite incomprensibili come quella di stasera. Sembra che manchi sempre qualcosa per fare il salto di qualità; ma intanto mancano ancora quattro giornate per finire questo campionato: la Lazio deve ancora assicurarsi la partecipazione in Europa League.
FIORENTINA LAZIO 2–0 33' 89’ Vlahovic
FIORENTINA: Dragowski, Milenkovic, Pezzella, Caceres, Venuti, Bonaventura (73’ Amrabat), Pulgar, Castrovilli (91’ Quarta), Biraghi, Vlahovic, Ribery (85’ Kouame). All. Iachini
LAZIO: Strakosha, Marusic, Acerbi, Radu (75’ Akpa) Lazzari (64’ Ramos), Leiva (64’ Cataldi), Milinkovic, Luis Alberto (75’ Muriqi), Lulic (64’ Pereira), Correa, Immobile. All Inzaghi
Arbitro Maresca
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