C'è una scena che lo ha consegnato alla storia della televisione e all'imaginario collettivo. Sandra e Raimondo sono in un locale per bere qualcosa a lume di candela, ma con loro c'è il terzo incomodo, il corteggiatore di lei. I gesti, gli ammiccamenti, sono inequivocabili e Raimondo, il marito che sta per essere tradito, soffre terribilmente la situzione.
La mimica di Vianello è straordinaria, come i languidi sguardi della Mondaini e quelli del suo spasimante e la canzone di Charles Aznavour che accompagna il tutto "Lui, di nascosto, osserva te,Tu sei nervosa vicino a me, Lui accarezza lo sguardo tuo, Tu ti abbandoni al gioco suo, E io, tra di voi, se non parlo mai, Ho visto già tutto quanto, Ed io, tra di voi, capisco che ormai, La fine di tutto è qui"
rende la situazione irresistibilmente comica.
Armando Francioli che se ne è andato in punta di piedi, così come del resto aveva vissuto, alla bella età di 100 anni, era il latin lover che faceva impazzire Sandra Mondaini in quel famoso sketch del varietà televisivo "Tante scuse", ma soprattutto era un attore coi fiocchi, un professionista di lungo corso che aveva partecipato a tanti sceneggiati Rai (come una volta venivano chiamate le fiction), film di successo e commedie in teatro.
Cime temepestose, grande sceneggiato Rai |
Faceva parte di quel gruppo di "giovin attori" che entrarono nelle case degli italiani negli Anni del boom e della Tv in bianco e nero ma che faceva sognare a colori, con interpretazioni che hanno fatto epoca e che li lanciarono nella carriera. Lui, Warner Bentivegna (La tragedia americana), Paolo Carlini (Romanzo di un giovane povero), erano artisti che univano il mestiere che gli derivava da una lunga gavetta ad un bella presenza che li rendeva unici.
Alto, elegante, con voce calda e una dizione perfetta, Francioli era sinonimo di classe, una predisposizione naturale che lo contraddistingueva dagli altri colleghi, aveva insomma il physique du rôle per interpretare determinati personaggi e ruoli precisi, uomini d'affari, professionisti, gentiluomini ad esempio, alle prese con storie particolari che si snodavano in film come "Bellezze a Capri" e "Tutti dentro" con Alberto Sordi o commedie televisive tipo "Cime tempestose" e "Rebecca".
Volto conosciuto a tanti, divenne poi popolarissimo con Carosello con una reclame che sembrava "cucita" proprio su di lui. Chi se non Armando Francioli, la classe dello Spettacolo italiano, poteva pubblicizzare un abito? Chi se non lui che dell'eleganza aveva fatto la sua cifra stilistica poteva lanciare un marchio di confezioni.
Protagonista a Carosello |
"Ho un debole per l'uomo in Lebole" era la battuta che concludeva il suo Carosello e che divenne presto un tormentone nelle frasi di tutti i giorni. Se Paolo Ferrari era l'uomo del Dash coi due fustini in cambio di uno, se Virna Lisi era quella che poteva dire ciò che vuole perchè usava il dentificio Chlorodont, Francioli era l'uomo in giacca e cravatta che veniva osservato per l'eleganza ovunque andasse.
Per dieci anni così, tanto è durato il suo impegno da testimonial della celebre Ditta di confezioni aretina, Francioli entrò nelle case degli italiani tutte le sere con Carosello alle 21, un record, ma non il suo impegno principale ovviamente, che era quello di recitare in teatro con compagnie di grido con nomi come Laura Adani, Cesco Baseggio, Ernesto Calindri, Lucilla Morlacchi, Salvo Randone, Elsa Merlini.
Ruoli brillanti e impegnati in cui metteva da parte il fascino per la recitazione, anche se è innegabile che la sua presenza, che riempiva il palcoscenico, era una marcia in più per lui. Del resto Madre natura era stata generosa con la sua famiglia, perchè anche il fratello Luciano e la sorella Germana, belli anche loro, sono stati dei divi dei fotoromanzi Lancio, come lui, con centinaia di storie all'attivo.
Germana, Luciano e Armando Francioli |
Tutti avevano un debole per "L'uomo in Lebole", ma come spesso accade in casi analoghi di artisti celebri ma in voga una volta, al momento della sua scomparsa se lo sono dimenticato tutti. Nessun giornale o TG infatti ha dato la notizia della sua scomparsa, bucando clamorosamente considerando che la sua fama era più che riconosciuta.
Se non ci fosse stato un commosso ricordo su Facebook dell'amico e compagno di tanti Caroselli Cip Barcellini, avremmo creduto che il buon Francioli sarebbe stato immortale come le sue cento primavere alle spalle facevano intendere. Ma non poteva essere così, ovvio.
Resta il rammarico però di come tanti artisti, applauditi e osannati in vita vengano poi messi da parte col passare del tempo sino a finire nel dimeticatoio e fino ad essere ignorati nel momento della scomparsa da chi per mestiere, dovrebbe stare sul pezzo.
Addio Armando, la classe dello Spettacolo italiano, l'eleganza fatta arte e recitazione, chi ti ha conosciuto non ti ha dimenticato, quelli che ti hanno ignorato sono persone prive delle basi e soprattutto di umanità. Il nulla.
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