di FRANCESCO TRONCARELLI
"Signore e signori ecco a voi i fratelli Santonastaso" e loro entravano in scena mentre il pubblico già iniziava a ridere. Una situazione che si ripeteva tutte le volte che apparivano con le loro espressioni a tratti flemmatiche a tratti esilaranti in televisione.
Dei due fratelli che negli anni Settanta imperversavano con successo in tv, Mario era quello più alto, con la barba e la chitarra a tracollo. Era la classica spalla, ruolo che svolgeva alla perfezione.
Col baffuto fratello Pippo aveva costituito una coppia comica e cabarettistica fra le più famose in quel periodo e in quella tv in bianco e nero che teneva compagnia agli italiani in regime di monopolio.
Mario se n'è andato in punta di piedi a 83 anni nella città dove da tempo risiedeva Bologna e dove continuava a intrattenere il pubblico con la sua fedele "sette corde".
La chitarra infatti era la sua vera passione che lo aveva portato nel mondo dello spettacolo sulla scia dei successi della sorella più grande dei tre Lucia, ex campionessa del "Musichiere" di Mario Riva.
Alto e compassato lui, pirotecnico e casinista Pippo, si compensavano perfettamente negli sketch che proponevano in uno stile a metà fra il demenziale e l'intrattenimento classico.
Lui porgeva la battuta al fratello su un piatto d'argento e questi con la sua mimica irresitibile che l'avrebbe poi proiettato nei film di Celentano, si scatenava.
Mai volgari, sempre eleganti nelle loro scenette che non cercavano la risata di pancia ma quella di testa. E ci riuscivano sempre, a conferma della loro bravura e del loro talento innato.
Le loro gag entusiasmavano il pubblicoLi aveva scoperti Marcello Marchesi, il grande umorista inventore di
tanti slogan di "Carosello" e autore di innumerevoli varietà televisivi e
radiofonici.
Fu lui a farli esordire nel 1970 nel suo programma televisivo 'Ti piace la mia faccia?', cui seguirono 'Per un gradino in più' e 'Chi è di scena?', "Foto di gruppo", sino a giungere ad una trasmissione tutta loro ('Uno + Uno = Duo'), concessione che Mamma Rai concedeva solo a chi aveva veramente sfondato.
Nella seconda metà degli anni '70 e nel decennio successivo
sono apparsi in vari spettacoli del piccolo schermo, tra cui l'edizione 1977-1978 di
'Domenica in' e il programma 'Gran Canal' di Corrado.
Insieme ai Gufi, Cochi e Renato, Enzo Jannacci e Felice Andreasi, i Santonastaso sono stati tra i precursori del cabaret moderno, muovendo i primi passi al Derby Club di Milano.
A differenza di Pippo, Mario non ha
avuto una carriera cinematografica, concentrandosi quasi unicamente sul
teatro e su recital musicali quando il duo si è sciolto nei primi anni Novanta.
Cantare e suonare del resto era la sua passione. Virtuoso della chitarra e capellone della prima ora, amava la musica e aveva una bella voce.
Nel ricordarlo con nostalgia come rappresentante di una comicità semplice e popolare, garbata e surreale che non esite più, lo salutiamo proponendo un raro filmato in cui suona e canta insieme alla showgirl Gloria Paul "Una chitarra cento illusioni" di Mino Reitano.
Testimonianza breve ma efficace del suo talento artistico e non solo come comico. Ciao Mario.
Francesco sei eccezionale ci riprovo sempre momenti andati ma ricordi chiari. Certo ci lasci con un po' d'amarezza per le perdite di questi nomi ,avendoli visti ascoltati e goduti. Mario R.i.P
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